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8 Febbraio 2025

Vino, amicizia e ospitalità: Amalberga riscopre la Doc Ostuni

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Fabio Italiano
Fabio Italiano
Classe 1968, nato e cresciuto nella cantina del ristorante di famiglia, ho avuto il privilegio di conoscere i migliori vini del mondo grazie a mio padre. Tra le mie mani ho visto passare il meglio della produzione vinicola italiana e francese: dal Sassicaia (allora ancora semplice Vino da Tavola) ai vari cru di Barbaresco di Angelo Gaja, fino ai super famosi Château Margaux, Château Lafite Rothschild, Petrus, solo per nominarne alcuni. Tra un servizio ai tavoli e l’altro, ho anche trovato il tempo per laurearmi in Ingegneria presso l’Università degli Studi di Palermo. Il 23-11-1998, giorno del mio 30esimo compleanno, mi trasferisco in Olanda per amore, dove ancora oggi vivo con mia moglie e i miei due figli. Bereilvino.it è il mio hobby e non mi ritengo un esperto di vino ma solo un appassionato!

#Amalberga, realtà vitivinicola di #Ostuni (Brindisi), punta a riscoprire e valorizzare la #DocOstuni, denominazione dal forte potenziale ancora inespresso. Nato dalla passione di Dario De Pascale e dagli amici e soci Roberto Fracassetti e Roberto Candia, insieme agli enologi Valentino Ciarla e Gloria Battista, il progetto vuole elevare l’enologia ostunese e rivalutare il territorio attraverso un’ampia gamma di attività che combinano #enogastronomia, ospitalità e #vinibiologici d’eccellenza. L’azienda farà il suo debutto ufficiale nel panorama enologico durante #Vinitaly 2024.

Nonostante il completamento della struttura sia in programma entro l’estate 2024, il progetto Amalberga è stato avviato più di 10 anni fa con obiettivi chiari e innovativi per la denominazione e per il territorio: la creazione di un’azienda vitivinicola contemporanea nei vini, nell’architettura e nell’accoglienza. “La cantina è progettata con uno sguardo al futuro e alla sostenibilità – spiega Dario De Pascale, titolare dell’azienda – rispettando il suolo e puntando all’efficienza energetica e al bilancio idrico a zero perdite tramite la raccolta di tutte le acque piovane in ampie cisterne e il riutilizzo di quelle impiegate nelle diverse attività. Infatti abbiamo voluto situare la parte produttiva nel sottosuolo per sfruttarne le temperature costanti, consentendo vinificazioni ottimali e limitando notevolmente l’uso della climatizzazione artificiale”.

L’area dedicata all’accoglienza, invece, si troverà al piano terra e sarà caratterizzata da linee pulite che si inseriranno in un giardino di oltre 6000 mq popolato da alberi di quercia, olivi secolari, muri a secco, trulli, piccoli boschi e orti, creando così un equilibrio armonioso tra modernità e natura. Per promuovere un’ospitalità specchio del territorio, il wine bar e il punto vendita saranno situati in un antico trullo saraceno restaurato.

“Con il progetto Amalberga – aggiunge De Pascale – ci impegniamo a realizzare un ambiente della comunità e per la comunità: un luogo aperto e inclusivo, dove possano nascere nuove idee e sinergie tra l’azienda, le persone e il territorio circostante”.

La produzione enologica racconta la denominazione attraverso due referenze che grazie all’enologo Valentino Ciarla – che dal 2017 ricopre un ruolo attivo nella creazione di vini verticali ed eleganti – comunicano l’identità del territorio: Stùne Ostuni Bianco Doc e Ottavianello Ostuni Rosso Doc. Nel processo di valorizzazione dell’enologia ostunese si inserisce una speciale interpretazione della Verdeca che, forte di un terroir unico e proveniente da vigneti di oltre sessant’anni, si esprime un bianco espressivo, strutturato e di grande freschezza. A questi si aggiungono i vini da uve autoctone Primitivo, Negroamaro Rosato e Susumaniello.

www.amalberga.it

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