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7 Febbraio 2025

Vino, Marche: per i giovani italiani è soprattutto convivialità. Il bio sul podio.

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Fabio Italiano
Fabio Italiano
Classe 1968, nato e cresciuto nella cantina del ristorante di famiglia, ho avuto il privilegio di conoscere i migliori vini del mondo grazie a mio padre. Tra le mie mani ho visto passare il meglio della produzione vinicola italiana e francese: dal Sassicaia (allora ancora semplice Vino da Tavola) ai vari cru di Barbaresco di Angelo Gaja, fino ai super famosi Château Margaux, Château Lafite Rothschild, Petrus, solo per nominarne alcuni. Tra un servizio ai tavoli e l’altro, ho anche trovato il tempo per laurearmi in Ingegneria presso l’Università degli Studi di Palermo. Il 23-11-1998, giorno del mio 30esimo compleanno, mi trasferisco in Olanda per amore, dove ancora oggi vivo con mia moglie e i miei due figli. Bereilvino.it è il mio hobby e non mi ritengo un esperto di vino ma solo un appassionato!

Il vino? È soprattutto convivialità (per il 41% degli intervistati), esperienza che ti consente di conoscere un territorio (27%), ma anche un’opera d’arte (13 per cento). E per conoscere il vino l’ideale è visitare le cantine (magari con autobus organizzati dalle cantine, indicati dal 38% dei marchigiani e dal 16% degli italiani intervistati), correlare il turismo enogastronomico con quello culturale e ambientale, creare eventi originali e di qualità per “regalare” un’esperienza, ma anche attività culturali e musicali, laboratori, sostenibilità. Ascoltando magari i suggerimenti dell’enologo e del vignaiolo, autorevoli interlocutori per raccontare un vino.

Sono alcuni dei risultati dell’indagine realizzata su un campione multistrato in tutta Italia su 500 wine & food lover Under 40 di tutta Italia dal professor Gabriele Micozzi, presidente di Marketing Associati e docente di Marketing alla Luiss Business School e all’Università Politecnica delle Marche.

La ricerca è stata commissionata dalla Delegazione Marche dell’Associazione nazionale “Le Donne del Vino” e presentata oggi a Verona alla 55ª edizione di Vinitaly negli spazi della Regione Marche. “L’obiettivo del focus – spiega Daniela Sorana, presidente della Delegazione Marche delle Donne del Vino – è quello di cercare nuovi stimoli per intercettare il consumatore di domani, individuare eventuali punti deboli nel settore e arrivare alla realizzazione di un Osservatorio permanente che possa monitorare tendenze e consumi di un comparto in continua evoluzione”.

Più cantina, meno e-commerce. La cantina è il luogo preferito per l’acquisto del vino (44%), seguito da enoteche (31%) e Grande distribuzione (14%), mentre e-commerce (6%) e siti web dei produttori (3,51%) incontrano meno il favore dei giovani appassionati di vino e cibo. “La motivazione va individuata nel fatto che la componente del territorio è fondamentale, così come lo story telling è componente dell’esperienza gustativa e il ruolo dell’agricoltore e del vignaiolo è fondamentale”. Attenzione anche al design: per il 44,25% degli intervistati l’etichetta deve essere “fresca e creativa”, preferita a un’etichetta “tradizionale e classica” (29,2 per cento).

Il ruolo di enologi, vignaioli e sommelier. Amici e familiari (25%) e sommelier (21%) sono preferiti alle guide (18%) per la scelta di un vino (i blogger escono fortemente penalizzati con uno 0,44%), mentre le figure che i giovani consumatori giudicano più credibili nella promozione del vino sono enologi (24,62%), agricoltori e vignaioli (23,59%) e sommelier (16,52 per cento). E a livello italiano sono quasi il 30% i giovani wine & food lover che dichiarano espressamente di apprezzare i vini delle Marche (guida la Toscana col 55,26 per cento).

Agricoltura e bio. Agricoltura e biologico seducono i giovani, al punto che oltre il 72% degli intervistati in Italia valuterebbero o sarebbe disposti a fare l’imprenditore agricolo e crearsi una vita in campagna, mentre il 71% del campione è interessato al segmento del vino biologico, con addirittura quasi un terzo degli italiani (30%) che sarebbe disposto a spendere per un vino biologico dal 30% in su rispetto a quello convenzionale.

L’assessore regionale Antonini. “I risultati confermano che la direzione intrapresa dalla Regione Marche, insieme con i consorzi e l’Agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione, con la volontà di sostenere le cantine, l’enoturismo, promuovere i piccoli borghi e favorire le esperienze sul territorio è corretta – afferma l’assessore all’Agricoltura, Andrea Maria Antonini -. Anche il biologico, segmento nel quale le Marche sono vere protagoniste a livello nazionale, con un’incidenza delle superfici pari 39,5%, che salgono addirittura al il 46,35% nelle aree di Ascoli e Fermo, possono essere un punto di forza per promuovere i consumi e rafforzare ulteriormente l’export, in particolare verso quei paesi dove l’appeal del bio è più alto”.

Focus Marche. In un approfondimento specificatamente condotto tra i wine & food lover marchigiani, emerge un profondo amore per la propria regione, al punto che i marchigiani giudicano la propria regione come sottovalutata (34,11%), ma anche completa (11,68%), armoniosa (10,28%) e rilassante (7,48 per cento).

A livello di attrattiva, per i marchigiani i primi posto sono occupati dalla Riviera del Conero con il Parco del Conero al primo posto (28,23%), seguito dalle colline delle Marche e le sue campagne (18,18%) e dai piccoli borghi (15,79 per cento). Il primo comune per i marchigiani è Ascoli con il 2,87%, molto distanziato dalle attrattive naturali, seguito da Recanati e San Benedetto del Tronto.

Il miglior vino in assoluto delle Marche, per i wine & food lover marchigiani e gli italiani intervistati è il Verdicchio dei Castelli di Jesi Riserva. Al secondo e terzo posto invece i marchigiani collocano la Lacrima di Morro d’Alba Doc e il Verdicchio di Matelica Riserva Docg. Ma per l’86% del campione i vini più apprezzati sono quelli marchigiani, preferiti ai vini della Sicilia (%), del Veneto e del Trentino-Alto Adige (per cento).

Fra i prodotti tipici, invece, primo posto per le olive ascolane (21,13%), davanti a ciauscolo (15,96%) e vincisgrassi (14,55 per cento).

L’aspetto giudicato più “prezioso” per le Marche dai marchigiani? Il paesaggio naturale (33,64%), lo stile e la qualità della vita (29,44%), che si collocano davanti a cibo e vino (15,42 per cento).

Regione Marche a Vinitaly (Pad.7, stand C7-8-9) e a Sol&Agrifood (Pad. C)

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