10.9 C
Roma
8 Febbraio 2025

Osservatorio UIV-Ismea: export 9 mesi a volumi piatti, bene valore ma condizionato da inflazione

Articoli interessanti

Fabio Italiano
Fabio Italiano
Classe 1968, nato e cresciuto nella cantina del ristorante di famiglia, ho avuto il privilegio di conoscere i migliori vini del mondo grazie a mio padre. Tra le mie mani ho visto passare il meglio della produzione vinicola italiana e francese: dal Sassicaia (allora ancora semplice Vino da Tavola) ai vari cru di Barbaresco di Angelo Gaja, fino ai super famosi Château Margaux, Château Lafite Rothschild, Petrus, solo per nominarne alcuni. Tra un servizio ai tavoli e l’altro, ho anche trovato il tempo per laurearmi in Ingegneria presso l’Università degli Studi di Palermo. Il 23-11-1998, giorno del mio 30esimo compleanno, mi trasferisco in Olanda per amore, dove ancora oggi vivo con mia moglie e i miei due figli. Bereilvino.it è il mio hobby e non mi ritengo un esperto di vino ma solo un appassionato!

È di 16 milioni di ettolitri la domanda di vino italiano all’estero che, secondo le elaborazioni dell’Osservatorio del vino Uiv-Ismea su base Istat, chiude il parziale dei primi nove mesi con volumi in sostanziale continuità (+0,3%) sul risultato dello stesso periodo dello scorso anno, per un controvalore-record di quasi 5,8 miliardi di euro. Dato, quest’ultimo, che sancisce un incremento in doppia cifra (+12,3%) rispetto al pari periodo 2021 ma che, se normalmente verrebbe accolto con non poca soddisfazione, ora lascia poco spazio all’esultanza: determinato più dalla spinta inflattiva che dalla domanda reale, potrebbe non bastare a coprire l’aumento dei costi.

Sempre più influenzato dalla performance delle bollicine, che in attesa della consueta prova di fine anno tra gennaio e settembre mettono a segno +9,2% in quantità e +22,7% in valore, il vino tricolore vede i fermi appiattiti sui volumi dello scorso anno (-0,3%), con i rossi in particolare difficoltà (-2,6% la performance dei 9 mesi contro +2,6% dei bianchi). Le Dop ferme, in particolare, si posizionano sotto la media sia per quantità (-2%) che per valore (+9,6%).

La domanda di vini fermi si dimostra stabile o in leggero calo in Germania e UK, mentre sono in contrazione le quantità vendute negli Usa (-6%) e in Svizzera (-7%). Tra le piazze in positivo, Giappone (+29%), Canada (+8%), Svezia e Paesi Bassi. Meglio invece i trend dei top buyer per quanto riguarda gli sparkling, che vedono gli Stati Uniti a saldo zero per volume, il Regno Unito a +5% e la Germania a +6%, con exploit di acquisti da Francia (+25%) e Canada (+15%).

Analizzando l’export secondo la piramide della qualità, nei primi 9 mesi dell’anno, il segmento Dop ha realizzato nel complesso poco più della metà delle vendite made in Italy (8,4 milioni di ettolitri), registrando un +2,2% dei volumi per un totale di circa 3,9 miliardi di euro (+14,6% sullo stesso periodo 2021), pari a due terzi del valore dell’export enologico italiano. Stabili a 4 milioni di ettolitri i vini Igp per un controvalore di 1,3 miliardi di euro (+7,2%).

- Supporta Bereilvino.it -Donazione Paypal

Altri articoli

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

- Supporta Bereilvino.it -Donazione PayPal

Ultimi articoli

Cantine Italiane