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7 Febbraio 2025

Top 100 2022 di Wine Spectator, 2° posto per il Brunello di Montalcino Riserva 2016 della Fattoria dei Barbi

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Fabio Italiano
Fabio Italiano
Classe 1968, nato e cresciuto nella cantina del ristorante di famiglia, ho avuto il privilegio di conoscere i migliori vini del mondo grazie a mio padre. Tra le mie mani ho visto passare il meglio della produzione vinicola italiana e francese: dal Sassicaia (allora ancora semplice Vino da Tavola) ai vari cru di Barbaresco di Angelo Gaja, fino ai super famosi Château Margaux, Château Lafite Rothschild, Petrus, solo per nominarne alcuni. Tra un servizio ai tavoli e l’altro, ho anche trovato il tempo per laurearmi in Ingegneria presso l’Università degli Studi di Palermo. Il 23-11-1998, giorno del mio 30esimo compleanno, mi trasferisco in Olanda per amore, dove ancora oggi vivo con mia moglie e i miei due figli. Bereilvino.it è il mio hobby e non mi ritengo un esperto di vino ma solo un appassionato!

C’è il Brunello di Montalcino Riserva 2016 della Fattoria dei Barbi al 2° posto della Top 100 2022 di Wine Spectator, la classifica dei cento migliori vini del mondo, stilata ogni anno dalla celebre testata statunitense di settore.

Il secondo posto del 2022 su Wine Spectator è un onore per la Fattoria dei Barbi, e un riconoscimento della grandezza di tutti i viticoltori Montalcino”, ha commentato Stefano Cinelli Colombini, alla guida dell’azienda di famiglia.

Il Brunello di Montalcino Docg Riserva 2016 è un vino di grande intensità, struttura, aromi complessi ed evoluti e capace di un lungo invecchiamento. Un vino in cui “tutto è straordinario ma nulla è eccessivo”, un Brunello che rispetta il carattere di classicità e di eleganza tipico della Fattoria dei Barbi, dimostrandosi allo stesso tempo vino di grande potenza. Si tratta di una selezione fatta tra le migliori botti ed è prodotto solo nelle vendemmie che lo rendono possibile. L’invecchiamento è di cinque anni di cui tre in botte, mentre l’affinamento in bottiglia è di almeno sei mesi.

Brunello di Montalcino Riserva, l’etichetta rossa

La storia dell’etichetta del Brunello di Montalcino Riserva risale al 1970, quando Annamaria Lepore, la più giovane dei tre eredi del Caffè Ferrara – il più antico negozio italiano in America al 195 Grand Street a Little Italy – inizia ad importare vini italiani di qualità. Interessata al Brunello Riserva della Fattoria dei Barbi, insiste per cambiare il colore di sfondo dell’etichetta con un rosso acceso, che secondo lei avrebbe aiutato le vendite e sarebbe piaciuto anche ai cinesi. Da allora la veste grafica del vino è rimasta la stessa anche per tutti gli altri mercati.

brunello di montalcino fattoria dei barbi

Fattoria dei Barbi

Fondata a Montalcino nel 1790, la Fattoria dei Barbi è una delle realtà che ha visto nascere il mito del Brunello e contribuito allo sviluppo di uno dei territori vitivinicoli più conosciuti al mondo. Oggi l’azienda è guidata da Stefano Cinelli Colombini e la proprietà si estende su 325 ettari di cui 86 vitati, distribuiti tra Montalcino e la tenuta Aquilaia dei Barbi a Scansano (GR). Prima cantina d’Italia ad aprire le porte ai visitatori nel 1949, la Fattoria dei Barbi mette insieme un’offerta che unisce vino, gastronomia e cultura, grazie alla Taverna dei Barbi, al Caseificio dei Barbi e al Museo della Comunità di Montalcino e del Brunello, dedicato alla storia del celebre borgo toscano e di tutti i personaggi che ne hanno costruito la fama.

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