Via della Palazzina - Località Dorna - 52041 Civitella in Val di Chiana (Arezzo)
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Tunia nasce nel 2008 dall’entusiasmo di tre giovani Chiara Innocenti (1976) ed i fratelli Francesca (1975) ed Andrea Di Benedetto (1971). Francesca è il cuore pulsante di Tunia: biologa ed enologa, segue la parte produttiva; Chiara il suo cervello: laureata in Economia si occupa del commerciale; Andrea, imprenditore, dà gambe ai sogni ed ai progetti seguendo l’aspetto finanziario. Tunia prende il suo nome dal più importante dio etrusco: vuole essere un omaggio al territorio in cui sorge; si estende su una superficie di 25 ettari, nel cuore della Val di Chiana, tra boschi e colline coperte di vigneti e uliveti. Alle sue spalle, il castello di Dorna, un complesso longobardo, in cui si produce vino dalla notte dei tempi.
La proprietà è delimitata dal bosco e da un torrente: il Chiassobuio. Nei terreni dominano i vecchi vigneti, per la maggior parte DOCG Chianti dei Colli Aretini, circondati da impianti di Trebbiano, Malvasia e Vermentino e dai nuovi impianti di Cabernet Sauvignon e Sangiovese. Completa il quadro un generoso oliveto. Tunia produce tre vini, un Vin Santo, una grappa di Vin Santo ed olio extravergine d’oliva. La varietà della produzione rispecchia il desiderio di declinare in chiave attuale storia e innovazione. Gli elementi a disposizione sono stati: le caratteristiche degli storici vitigni e del territorio, le esperienze pregresse nel campo del vino bianco, la voglia di sperimentare.
In questo contesto è nata la diversificazione dei vini rossi: il Chiassobuio segue la tradizione con l’uvaggio tipico del Chianti, mentre la vinificazione in purezza del Cabernet Sauvignon esalta le peculiarità dei singoli vitigni. L’utilizzo di tini di rovere da 25 hL per la fermentazione rispecchia la volontà di mantenere quello che di buono c’è nelle pratiche tradizionali, senza stravolgere i vini con sentori di legno troppo marcati. L’enologa, cogliendo la sfida della vigna, ha voluto a tutti i costi cimentarsi nella produzione di un buon vino bianco avendo a disposizione quasi solo Trebbiano e Malvasia. Il Vin Santo è un omaggio alla tradizione dell’enologia toscana. Tutta la produzione di Tunia avviene seguendo i metodi dell’agricoltura biologica.
Tre sono le parole che possono descrivere lo “spirito” di Tunia:
Qualità: Tunia crede che la qualità sia economicamente vantaggiosa: solo un buon prodotto riesce a farsi comprare una seconda volta e a far parlare bene di sé. Da Tunia “fare bene” significa trattare unitamente tutti gli aspetti che creano qualità: la coltivazione, come detto, è rigorosamente biologica; i gusti, le esigenze e gli interessi delle persone –che siano clienti, collaboratori o semplici curiosi – vengono tenuti in massima considerazione; la sostenibilità ambientale rappresenta un vero e proprio vademecum dell’azienda.
Trasparenza: La politica di Tunia è: poche parole, azioni consapevoli e sempre orientate al miglioramento, scambio diretto e franco sui risultati conseguiti. Tunia vi racconta cosa fa, voi direte come lo fa!
Crescita: Far tesoro delle tecniche più all’avanguardia e tesserle insieme all’eccellenza della tradizione caratterizza il modello aziendale. Ricerca ed innovazione, per Tunia, significano andare ad esplorare le radici della storia e rivisitarne le buone prassi alla luce delle realtà scientifiche più solide. Una proficua collaborazione con microbiologi e genetisti dell’Università di Pisa, rappresenta uno stimolo continuo a studiare nuove irresistibili (!) soluzioni.
…e alla fine tutto ritorna!
Le pratiche virtuose producono effetti nel lungo termine. Esiste un naturale filo conduttore tra rispetto dell’ambiente, tutela della salute del consumatore e dei diritti delle persone, che, insieme alla promozione di cultura e solidarietà, sono i perni di una società desiderabile e realizzabile. Orientata verso un concetto di qualità che caratterizzi trasversalmente tutti gli aspetti della vita di ciascuno, fin dalla costituzione Tunia si è impegnata per offrire sostegno ad iniziative socio-culturali.