Località Greppo, 183 - 53024 Montalcino (Siena)
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Montalcino è da sempre una delle più antiche zone vinicole d’Italia con una vocazione viticola perfetta. La fama internazionale di questi luoghi arriva con il Brunello di Montalcino che sul finire del 1800 fu creato da Ferruccio Biondi Santi il quale, forte dell’esperienza vitivinicola del nonno materno Clemente Santi, di grande cultura agricola ed enologica, selezionò un clone particolare di Sangiovese nella sua Tenuta Greppo. Queste uve, vinificate senza l’aggiunta di altre varietà, dettero inizio a una tipizzazione nuova dei vini toscani di allora. Nel 1880 ottenne i primi quantitativi di vino che convalidarono la sua intuizione. Il figlio Tancredi, valente agricoltore ed enologo di chiara fama, tipizzò il Brunello creandone le basi per il futuro disciplinare. Era nato un vero e proprio “vino d’autore”!
Il Brunello di Montalcino della Tenuta Greppo è uno dei vini più longevi del mondo. Questo vino unico, dal colore rosso rubino, sapido e floreale, con sentore di giaggiolo e vigneto in fioritura, continua a migliorare e a sviluppare la sua complessità per decenni. Il Brunello prodotto dai Biondi Santi al Greppo nel 1888, mantiene ancora un colore ricco e una stupefacente freschezza. A proposito dei vini del Greppo Mario Soldati afferma : “ …Sono rimasto di stucco, come davanti ad un piccolo miracolo…Ma tutto al Greppo ha del miracoloso…” Ed è proprio la Riserva 1955, nel 1999, che nella rivista americana Wine Spectator, viene inserita tra i migliori 12 vini prodotti al mondo nel XX secolo, insieme a 7 vini francesi, 2 americani, 1 portoghese e 1 australiano, fu l’unico vino italiano.
Il presidente della Repubblica italiana Giuseppe Saragat, quando nel 1969 si recò in visita ufficiale a Londra, al pranzo di addio alla regina Elisabetta presso l’Ambasciata italiana fece servire un Brunello Biondi Santi Riserva 1955. Questa notizia è riportata nel numero di novembre 1974 del National Geographic, dove Franco Biondi Santi e il suo Brunello compaiono in un articolo sul “Nuovo Rinascimento in Toscana”. In occasione del centenario del Brunello nel 1988 Franco Biondi Santi, insieme al figlio Jacopo, al sindaco di Montalcino ed al presidente del Consorzio del Brunello, portò in dono al presidente Cossiga una bottiglia di Brunello Biondi Santi del 1888. Nel 1991 Franco Biondi Santi, con il figlio Jacopo e la figlia Alessandra, portarono in dono a Sua Maestà Carlo Gustavo re di Svezia, ospite all’Hotel Hassler di Roma, una bottiglia centenaria, un 1891. Numerosi sono i riconoscimenti della carta stampata per Franco Biondi Santi e il suo celebre vino. Il giornalista americano Eric Asimov lo ha immortalato in una lunga intervista apparsa sul New York Times, mentre La Revue Vinicole Internationale gli ha dedicato il suo numero 3831 con un bellissimo articolo sul Greppo firmato dalla scrittrice Anne Serres. Qualche anno fa poi, è uscita una dettagliata biografia su di lui ad opera della scrittrice americana Kerin O’Keefe, che lo innalza a grande ed unico maestro del vino, definendolo il “Gentleman del Brunello”.
La Ricolmatura delle vecchie Riserve con vino della stessa annata si è svolta per tante volte in casa Biondi Santi. La prima fu nel lontano 1927, quando Tancredi Biondi Santi ricolmò alcune centinaia di bottiglie del 1888 e 1891. Successivamente l’operazione si è ripetuta per queste due Riserve nel 1970 e nel 1985, sempre alla presenza di testimoni d’eccezione giornalisti e mass media (fra questi lo scrittore Mario Soldati). La terza volta la Ricolmatura si è svolta anche per altre Riserve del Greppo più recenti, sempre giacenti nella cantina del Greppo. Dal 1990 questa operazione viene eseguita anche per le Riserve del Greppo di proprietà di collezionisti, sempre il primo sabato di giugno, ed è regolata da un Bando e da un Regolamento di Ricolmatura. Per dimostrare la grande longevità del Brunello del Greppo, il 28 settembre 1994, Franco Biondi Santi ha organizzato una degustazione verticale di 15 Riserve: 1888, 1891, 1925, 1945, 1955, 1964, 1968, 1970, 1971, 1975, 1981, 1983, 1985, 1987 e 1988.
A questa degustazione invitò 16 giornalisti di riviste enologiche provenienti da tutto il mondo. In quella occasione il giornalista Nicolas Belfrage di Decanter attribuì 10/10 alla Riserva 1891, un vino di ben 103 anni, ancora in perfette condizioni. Il Brunello Biondi Santi del Greppo è un vino che con il passare degli anni si evolve ed esprime straordinari profumi e sapori, tanto che Luigi Veronelli lo paragona ad un “bellissimo fiore che non si sa quando cogliere” e Burton Anderson, noto giornalista vinicolo americano, lo descrive come un sublime “vino da meditazione” prodotto con “la disciplina di un monaco trappista”. L’ultimo pensato da Franco Biondi Santi è il Rosato di Toscana Igt, un vino dal colore rubino rosato cerasuolo e dal profumo di mammola e leggera vaniglia, ottenuto vinificando in bianco le uve di Sangiovese grosso di produzione del Greppo. Per apprezzare a pieno il Brunello di Montalcino Biondi Santi si consiglia di stappare e scolmare un poco le bottiglie, almeno otto ore prima della degustazione. Ottimo l’abbinamento con gli arrosti, specie se di selvaggina, formaggio grana o pecorino stagionato. Si consiglia una temperatura di servizio di 18°C per il Brunello di Montalcino, 16°C per il Rosso di Montalcino, e 10° per il Rosato di Toscana.