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La famiglia Bellini appartiene ad una vecchia generazione di proprietari terrieri che alla fine del 1800 cominciò a distribuire i prodotti delle proprie fattorie nella zona, dedicando la massima attenzione alla produzione dei vini. La Cantina ebbe un forte impulso negli anni 50 con Carlo Bellini che sviluppò il commercio in tutta Italia ed in Europa. Oggi continuano la sua opera le figlie Letizia ed Alessandra Bellini ed il nipote Maurizio Masi che hanno consolidato i tradizionali mercati europei e spinto le vendite oltre oceano dove i loro vini sono largamente conosciuti ed apprezzati.
I vini Bellini sono ottenuti con uve tipiche del territorio, in parte di proprietà in parte acquistate dopo una accurata selezione nelle fattorie vicine. La direzione della Ditta è affidata a Maurizio Masi che dopo aver conseguito la laurea in Chimica Industriale ha affiancato lo zio alla guida della Cantina e prosegue oggi seguendo una linea, che unisce la tradizione ad un rinnovamento organizzativo e tecnologico capace di dare nuovo impulso alla produzione e ottenere vini di qualità sempre migliore.
La lavorazione e l’imbottigliamento dei vini avviene nella sede storica che si trova al centro del paese di Rufina in un edificio che risale al 1930, costruito sul nucleo di una vecchia casa colonica, della quale conserva ancora alcune strutture. Oggi la sede originaria è stata restaurata ed ampliata e con l’ausilio della moderna tecnologia le uve vengono lavorate e trasformate nel rispetto della tradizione, cercando di esaltare le caratteristiche naturali conferite loro dal luogo in cui nascono.
I vigneti di proprietà sono attigui ad un antico complesso colonico toscano, sito in collina sopra il paese di Rufina. La fattoria comprende circa 50 ettari tra bosco, vigneti ed oliveti. Particolare cura è oggi dedicata ai 10 ettari di vigneti specializzati: l’impegno nel produrre vini che valorizzino il territorio, ha orientato le scelte verso la coltivazione del Sangiovese, il vitigno che meglio ne rappresenta le caratteristiche. Le antiche vigne promiscue, sono state rinnovate e sostituite con vigneti specializzati ed intensivi, ad eccezione della “Vigna Vecchia” che pur avendo più di 50 anni, è stata mantenuta ed è oggetto di continue attenzioni per conservare gli antichi cloni autoctoni di colorino, canaiolo, mammolo ed altri.