Tenuta di Torre Sabea, S.S. 101 km 34,500 - 73014 Gallipoli (Lecce)
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Essenziale, telegrafico, poetico, vero: “Piccolo il podere, minuta la vigna, perfetto il vino”, è l’incipit del Catalogo Bolaffi dei Vini d’Italia. Il Gotha dei Vini di Luigi Veronelli, maestro della critica enogastronomica. In quel Catalogo (era il 1970!), Veronelli segnala con lode due vini della Cantina Coppola di Gallipoli. Sono passati oltre quarant’anni da quelle recensioni, ma i vigneti dei Coppola sono rimasti gli stessi, dei veri e propri cru, tanto da ripetere: “piccolo il podere, minuta la vigna, perfetto il vino”. I cru, termine francese con cui si designa i vigneti altamente vocati, sono tracciabili anche storicamente, infatti, documenti d’archivio attestano che la nobildonna Laura Cuti – sposando nel 1489 Orsino Coppola – portò in dote la tenuta Li Cuti, oggi come allora coltivata a vigna e ancora di proprietà della famiglia Coppola.
L’arco gallipolino e la punta meridionale del Salento hanno – come altri lembi peninsulari e insulari del Sud Italia – un clima subtropicale. La zona costiera dei due golfi di Gallipoli e il retroterra corrispondono al territorio della Doc Alezio. È un territorio di rara bellezza e di specificità ben individuabili. Altra caratteristica è la ventosità dei mesi estivi, quando le brezze diurne ristorano dal clima molto caldo. In questo territorio il mare contribuisce anche a una positiva escursione termica giorno-notte. In questo territorio, anche le colture sono diverse da altre zone del Salento. Oltre ai vigneti e oliveti, ai fichi d’India, alle agavi, agli eucalipti, presenti anche nel resto del Salento, qui troviamo una significativa compresenza di olivi e agrumi nello stesso fondo, compresenza che è anche molto bella da vedere. È un segno della particolarità delle colture storiche, ma di certo anche della particolarità microclimatica.
Questi fenomeni danno l’idea di un Salento particolare, e questa peculiarità si nota anche nei vini. La nuova cantina – che dista qualche centinaio di metri dallo Ionio ed è posta sotto il livello del mare –è stata scavata nella roccia e si caratterizza per l’assoluta modernità, nella vinificazione, nella gestione telecontrollata del freddo, nell’elevazione nella bottaia-barriccaia sotterranea. È un vero gioiello dal punto di vista progettuale e costruttivo. Un mix di innovazione, tradizione e bellezza, visto che il soffitto in pietra leccese è con le classiche volte a stella.
I tre vigneti sono ben definiti e tutti rientrano nel territorio della Doc Alezio. Delle zone super-vocate, dei veri e propri cru. Il vigneto Patitari, compreso nel parco del campeggio La Masseria, si trova a un centinaio di metri dal mare, ed è protetto alle spalle dalle alture da cui domina la millenaria chiesetta di San Mauro. È un vigneto di Primitivo, in terreno argilloso, che ha una fatica in più durante la calura estiva, ma ha una frescura notturna più rilevante. Il vigneto Santo Stefano, nell’agro di Alezio, si stende in un dolce pendio a 70 metri sul livello del mare, da cui si possono ammirare i due golfi di Gallipoli. Vi sono coltivate le varietà: Vermentino e Negroamaro. Il fondo Li Cuti, in comune di Sannicola, si trova a 100 metri sul livello del mare ed è coltivato a Negroamaro. Da documenti di archivio sappiamo con sicurezza che è coltivato a vigneto sin dal 1489.
I Vini
Il Rosato Li Cuti, un Alezio Doc da uve Negroamaro, ha un colore netto e vivace, brillante, con un’unghia di corallo; un bouquet ampio, continuo e persistente; un sapore asciutto, sapido (“ha sale”, scriveva Veronelli nelle degustazioni degli anni ’70), fresco, generoso, elegante, con un piacevole fondo amarognolo.
Il Rocci è in assoluto il primo Negroamaro vinificato in bianco, anno 2006. Le caratteristiche organolettiche peculiari di questo nostro vitigno conferiscono anche alla vinificazione in bianco una struttura di grande impatto e persistenza. La vendemmia è anticipata per assicurare la sanità delle uve e una minore pigmentazione, resa del 30% con pressatura soffice. È un bianco di grande impatto, con una corrispondenza armonica naso-palato; elegante, nerboruto e lungo grazie alla piacevole vena acida.
Il Vermentino Li Cut iSalento Igt corrisponde molto bene all’identità del vitigno. Due esperti di fama come Calò e Costacurta hanno individuato la zona più adatta all’impianto. Zona che per molti versi – fattori pedoclimatici in primis – ricorda quella gallurese dove quest’uva dà le sue più sicure prove. Il vino si presenta di colore bianco paglierino netto e brillante; con un bouquet delicato di fiori e sentori di roccia; asciutto al palato su fondo leggermente amarognolo.
Il Rosso Li Cuti Alezio Doc è un Negroamaro in purezza, si presenta all’occhio con un rosso rubino con riflessi violacei; profumo vivace, ampio, ricco, con sentori di mora e prugna; sapore caldo, ricco, generoso e vivo, dai toni evoluti e ricordi ribes nero.
Il Patitari Salento Igt è un Primitivo in purezza, invecchiato due anni in botti di rovere. Si presenta con un colore rosso rubino intenso; con profumo caldo, aromatico e intensamente vinoso; con un sapore pieno dalla cadenza amabile e lunga.
Il Doxi Alezio Doc Rosso Riserva è un classico uvaggio di 80% di Negroamaro e 20% di Malvasia nera. Rosso granato evoluto, all’occhio. Profumo che da vinoso si compone in bouquet persistente, con lieve sentore di prugna secca. Sapore asciutto e caldo, ricco e gustoso su fondo amarognolo con note di frutta molto matura che bene rilevano la varietà e la territorialità, armonico e lungo nel finale.
Il Tafuri Salento Igt è un Passito rosso dolce naturale, frutto di un uvaggio di 30% diNegroamaro e 70% di Primitivo. Viene prodotto con uve surmaturate sulla pianta e, se necessario, appassimento sui graticci. È di colore rosso rubino intenso, e ha profumo di frutta matura e carrubo e sapore largo e dolce, con sentori di fichi e amarene.