Prima del blasonato Dom Pérignon e al quarto posto della classifica dopo mostri sacri come Egly Ouriet, Krug e Annamaria Clementi di Ca’ del Bosco.
È questo l’ottimo piazzamento messo a segno dalla Madame Martis 2013. Ma non solo, perché il Trentodoc di punta di Maso Martis, la boutique winery trentina da anni al vertice della produzione spumantistica italiana, ha staccato di misura altri mostri sacri della spumantistica italiana come il Trendodoc Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2015, l’Alta Langa Pas Dosé 140 Mesi Zero ’11 di Enrico Serafino e il Franciacorta Bagnadore Riserva ’16 di Barone Pizzini.
Un risultato che riempie di orgoglio l’enologo di Maso Martis, Matteo Ferrari, e la famiglia Stelzer, che oggi vede impegnati in azienda non solo i fondatori, Antonio e Roberta, ma anche le figlie Alessandra e Maddalena, a cui i genitori hanno passato il testimone un paio di anni fa.
«Probabilmente Antonio e Roberta Stelzer saranno soddisfatti a leggere il nome della propria azienda che campeggia tra due mostri sacri della spumantistica, addirittura precedendo il Dom. Il Madame Martis Riserva ’13 è molto complesso aromaticamente, tra pietra focaia e agrumi, un lieve tocco affumicato ed erbe aromatiche. In bocca sfoggia un’eleganza e una freschezza che abbiamo ritrovato solo nelle Cuvée migliori, accompagnate da una solida struttura fatta di sapore e sapidità». Questa la recensione del Gambero Rosso, che ha decretato la Madame Martis Riserva 2013 il secondo miglior Metodo Classico italiano.
Il verdetto è stato decretato lunedì 7 aprile a Verona, durante il Vinitaly, dove nello stand del Gambero Rosso è andata in scena la “Sentenza di Verona”.
«Il titolo scelto per questa degustazione è volutamente altisonante, ma l’intento, ovviamente, non voleva essere quello di porre un sigillo definitivo sulla vexata quaestio: quali sono gli spumanti migliori del mondo? – spiegano dal Gambero Rosso –. Ponendoci a metà tra gioco e spunto di riflessione, abbiamo messo insieme una quindicina di etichette ben rappresentative dei propri mondi: Champagne, Trentodoc, Franciacorta, Alta Langa, Oltrepò Pavese, ma anche Cava e bollicine inglesi. Il panel ospitato è stato piuttosto eterogeneo, tra giornalisti, comunicatori ed enologi specializzati in Metodo Classico. Per ogni vino abbiamo scelto le ultime annate in commercio, la degustazione è avvenuta alla cieca e con una sola bottiglia, cosicché tutti hanno assaggiato lo stesso identico vino. Abbiamo pensato a questa degustazione cercando non tanto di stabilire quale fosse il prodotto migliore, quanto piuttosto di scegliere quello più piacevole, dando un punteggio da 1 a 10».
Qui di seguito la classifica completa:
Prima posizione – punteggio: 8,2
Champagne Grand Cru Extra Brut – Egly-Ouriet
Seconda posizione – punteggio: 8
Champagne Brut Grand Cuvée 171ème Édition – Krug
Terza posizione – punteggio: 7,84
Franciacorta Dosage Zéro Annamaria Clementi Ris. ’14 – Ca’ del Bosco
Quarta posizione – punteggio: 7,66
Trento Brut Madame Martis Ris. ’13 – Maso Martis
Quinta posizione – punteggio: 7,45
Champagne Brut ’15 – Dom Pérignon
Sesta posizione – punteggio: 7,3
OP Pinot Nero M. Cl. Pas Dosé Poggio dei Duca ’19 – Calatroni
Settima posizione – punteggio: 7,11
Alta Langa Pas Dosé 140 Mesi Zero ’11 – Enrico Serafino
Ottava posizione (ex-aequo) – punteggio: 7,09
Trento Doc Giulio Ferrari Riserva del Fondatore ’15 – Ferrari
Ottava posizione (ex-aequo) – punteggio: 7,09
Champagne Extra Brut Longitude – Larmandier-Bernier
Nona posizione – punteggio: 6,95
Farfalla Dosaggio Zero M. Cl. Cave Privée ’17 – Ballabio
Decima posizione – punteggio: 6,66
Franciacorta Dosaggio Zero Bagnadore Ris. ’16 – Barone Pizzini
Undicesima posizione – punteggio: 6,55
Blanc de Blancs’ 16 – Nyetimber
Dodicesima posizione – punteggio: 6,36
Alta Langa Pas Dosé Blanc de Blancs ’20 – Marcalberto
Tredicesima posizione – punteggio: 6,04
Cava Brut Primer Reserva ’19 – Pere Ventura
Quattordicesima posizione – punteggio: 5,68
OP Pinot Nero M. Cl. Pas Dosé Vergomberra ’20 – Bruno Verdi
Il report completo si può trovare a questo link.
> A PROPOSITO DI MASO MARTIS
Maso Martis è nata nel 1990, grazie ad Antonio Stelzer e all’allora fidanzata Roberta Giuriali. Insieme, Antonio e Roberta Stelzer hanno costruito una delle realtà della spumantistica nazionale tra le più premiate, che oggi conta su 12 ettari di vigneto di proprietà condotti a regime biologico, una produzione di circa 120mila bottiglie all’anno vendute per il 95% in Italia e per il resto all’estero (Europa, Giappone, Stati Uniti). «Da subito ci siamo dedicati quasi esclusivamente all’arte della produzione di spumante metodo classico: una vera e propria sfida allora, quando questa tipologia di prodotto del Trentino non aveva ancora raggiunto la reputazione di alta qualità come oggi ha con il marchio Trentodoc.
Il Metodo Classico è il vino che amiamo, che per noi meglio rappresenta il terroir del Trentino, il vino che abbiamo scelto per passione, complici la giovinezza e l’entusiasmo con il quale siamo partiti. Oggi la produzione di Metodo Classico è per noi parte integrante della nostra quotidianità, che ha abbracciato negli anni una selezione e gestione particolare del vigneto, tutto di nostra proprietà», spiegano Antonio e Roberta Stelzer, oggi affiancati dalle figlie Alessandra e Maddalena.
Maso Martis si trova a Martignano, ai piedi del Monte Calisio (detto anche Argentario) sopra Trento, a 450 metri di altitudine: un terreno montano che conosce la coltivazione già dalla fine del 1800, ottimamente esposto e accarezzato dalla brezza di montagna. «Per noi è importante che ogni bottiglia rispecchi l’annata nella quale è stata prodotta e che l’attenzione con la quale curiamo la salubrità della vigna, sia la stessa che poniamo nella tutela del nostro ambiente di vita quotidiano. L’attenzione al dettaglio è frutto di un prezioso lavoro di gruppo, dove la presenza di Daniele Tomasi con Daniel Fedrizzi in vigna e di Matteo Ferrari ed Edoardo Tamanini in cantina, sono parte integrante del nostro appassionante progetto». La firma di Maso Martis è pertanto una concreta realtà che sigla ogni singola bottiglia: in pochi anni tutti gli spumanti Metodo Classico della cantina hanno ottenuto i massimi riconoscimenti delle più importanti guide di settore.