Tenuta Carretta, storica cantina di Piobesi d’Alba, amplia il proprio percorso di valorizzazione delle grandi denominazioni piemontesi con un progetto dedicato al Nizza DOCG. L’azienda rafforza la visione della famiglia Miroglio di investire nei territori più vocati della regione, grazie agli storici vigneti di proprietà nelle Langhe, Roero, Alta Langa e, dal 2012, anche nel Nizza, portando il know-how di Tenuta Carretta nella denominazione che rappresenta l’apice qualitativo del vitigno barbera. Un lungo percorso di ricerca, condotto con un approccio consapevole e sartoriale, ha portato alla nascita di due nuove etichette: il Nizza Docg Bricco Manera 2021, che esprime l’anima più fresca e immediata della denominazione, e il Nizza Docg Riserva Mora di Sassi 2020, che ne valorizza profondità e longevità.
“Per Tenuta Carretta, entrare nella denominazione Nizza Docg ha significato affrontare un lungo percorso di approfondimento per comprendere al meglio le potenzialità di ciascun vigneto.” spiega Paolo Scaiola, Direttore Tecnico e winemaker di Tenuta Carretta. “Abbiamo dedicato anni alla conoscenza di questo territorio, individuando tra i 40 ettari di proprietà le parcelle più vocate, per un totale di 7 ettari. Lo step successivo è stato definire uno stile che rispettasse sia la tipicità della denominazione, sia l’identità della nostra cantina. Il Nizza è una denominazione che sta guadagnando sempre più stima e valore e siamo orgogliosi di poter contribuire alla sua crescita con due vini che ne esprimono diverse sfumature di eccellenza.”
La denominazione Nizza
La storia del Nizza Docg affonda le sue radici in un percorso di ricerca e selezione iniziato nel 2002, con la nascita della sottozona “Nizza” all’interno della denominazione Barbera d’Asti Superiore Docg, con il preciso obiettivo di mettere in risalto il carattere più profondo e autentico del vitigno coltivato in un’area più ristretta. Nel 2014 il passo decisivo con la nascita della denominazione di origine Nizza Docg, correlata da un disciplinare che ne tutela l’identità e ne sottolinea la forte vocazione territoriale, restringendo il suo areale di produzione a soli 18 comuni rispetto ai 169 previsti dalla Barbera d’Asti e introducendo un basso limite di resa per ettaro.
“Il Nizza è la più alta espressione della barbera, un vino che nasce da un percorso di valorizzazione lungo e ponderato – spiega Paolo Scaiola – e che si fonda su un territorio fortemente identitario. Da disciplinare di produzione, i vigneti devono trovarsi in situazioni collinari, con esposizioni esclusivamente da sud-ovest e sud-est. Le rese per ettaro sono basse, con un limite massimo di 70 quintali per ettaro, aspetto fondamentale per la barbera in quanto è un vitigno naturalmente molto produttivo, richiedendo importanti diradamenti e molte attenzioni in vigna per esprimere il meglio di sé”.
Nizza Bricco Manera 2021
Le annate 2020 e 2021 sono state entrambe caratterizzate da temperature elevate, in un periodo in cui l’evidenza del cambiamento climatico ha iniziato a imporsi con forza. “L’annata 2021 è stata una delle più calde degli ultimi 60 anni. Un gennaio molto piovoso ha permesso alle piante di non soffrire di grande stress ma aprile ha visto una gelata molto importante e repentina – in gergo chiamata “gelata nera” – che ha parzialmente colpito sia i fondovalle che le parti più alte delle colline, causando la perdita del 10% dei primi germogli.” racconta Scaiola. L’estate è stata particolarmente calda, soprattutto tra luglio e agosto, ma le notti fresche hanno contribuito a mantenere un buon equilibrio nella fase vegeto-produttiva. Nonostante le riserve idriche accumulate con le piogge primaverili, il deficit idrico complessivo è stato del 50% in più rispetto alla media, causando un leggero stress idrico alle piante, mitigato però dalla presenza di tufo, capace di trattenere e rilasciare l’acqua con gradualità. Nonostante l’anticipo della vendemmia, iniziata una settimana prima rispetto al consueto, la 2021 è considerata comunque un’annata di ottima qualità, riuscendo a mantenere le note di pienezza e freschezza.
Le uve del Nizza Bricco Manera provengono da vigneti con esposizione sud-est, con la presenza di tufo in profondità, che consente alle radici di svilupparsi con maggiore facilità, dando origine ad un vino più accessibile e immediato. La vendemmia è svolta manualmente nella seconda decade di settembre. La vinificazione prevede una macerazione di due settimane a temperatura controllata (20-25°C), seguita da un affinamento di almeno sei mesi in tonneaux di rovere francese, per un totale di 18 mesi prima della commercializzazione. Nel bicchiere si presenta con un colore rosso rubino, con riflessi violacei. Il naso è caratterizzato da sentori freschi di ciliegia, vaniglia e spezie dolci, mentre in bocca si distingue per la sua cremosità e per un perfetto equilibrio tra struttura e bevibilità.
Nizza Bricco Manera 2021, con una produzione di circa 13.000 bottiglie, è disponibile a partire dalla primavera 2025.
Nizza Riserva Mora di Sassi 2020
L’annata 2020 si è distinta per abbondanti nevicate invernali, che hanno garantito una buona riserva idrica e apportato dolcezza ai vini. L’inverno, mite e piovoso, è stato seguito da una primavera con precipitazioni moderate, soprattutto concentrate nel mese di maggio, e da un’estate molto calda ma non troppo siccitosa. A settembre, il progressivo abbassamento delle temperature ha segnato il passaggio a un clima autunnale ideale, con giornate luminose e pomeriggi freschi, favorendo un’escursione termica ottimale per lo sviluppo aromatico.
La vendemmia è risultata di grandissima qualità, grazie a un andamento climatico favorevole e alla qualità delle uve portate in cantina, con un perfetto equilibrio tra zuccheri e acidità. La dolcezza portata dalle riserve idriche accumulate con le nevicate invernali ha reso eventuali lunghi affinamenti superflui, preservando la freschezza tipica della Barbera e dando origine a vini che coniugano austerità e sapori di grande fascino a un facile approccio.
Il vigneto Mora di Sassi si trova in territorio di Nizza Monferrato, in una delle zone più vocate della denominazione. Esposto a sud-ovest, a un’altitudine compresa tra i 150 e i 350 metri sul livello del mare, si contraddistingue per il suolo di tessitura sabbiosa, con depositi marini molto grossolani, e per l’alta concentrazione di tufo superficiale che rende il suolo difficile da penetrare dalle radici, inducendo uno stress naturale nella vite che porta a una maggiore concentrazione nel frutto. Naturalmente vocato alla produzione di un Nizza Riserva, questo vigneto richiede cure accorte, come un più spinto diradamento della produzione.
La vinificazione prevede una macerazione che può raggiungere anche le quattro settimane, con una parte svolta direttamente in tonneaux, seguita da un affinamento di 12 mesi in barriques di rovere francese. Dopo due anni di affinamento in bottiglia, per un totale di 30 mesi minimo dalla vendemmia, il Nizza Riserva Mora di Sassi 2020 sarà disponibile sul mercato in autunno, con una tiratura limitata di sole 3.000 bottiglie.
Nel calice, il vino si distingue per un colore più intenso, con sfumature porpora. Al naso esprime una grande ampiezza aromatica, con spezie, cacao e frutta nera, mentre al palato è succoso e persistente, caratterizzato da note di prugna, da una struttura importante e da una lunga persistenza.