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4 Marzo 2025

SoloVino il 15 marzo a Santo Stefano Roero celebra i “Vignaioli in movimento”

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Fabio Italiano
Fabio Italiano
Classe 1968, nato e cresciuto nella cantina del ristorante di famiglia, ho avuto il privilegio di conoscere i migliori vini del mondo grazie a mio padre. Tra le mie mani ho visto passare il meglio della produzione vinicola italiana e francese: dal Sassicaia (allora ancora semplice Vino da Tavola) ai vari cru di Barbaresco di Angelo Gaja, fino ai super famosi Château Margaux, Château Lafite Rothschild, Petrus, solo per nominarne alcuni. Tra un servizio ai tavoli e l’altro, ho anche trovato il tempo per laurearmi in Ingegneria presso l’Università degli Studi di Palermo. Il 23-11-1998, giorno del mio 30esimo compleanno, mi trasferisco in Olanda per amore, dove ancora oggi vivo con mia moglie e i miei due figli. Bereilvino.it è il mio hobby e non mi ritengo un esperto di vino ma solo un appassionato!

Sono 30 gli “artigiani del vino” provenienti da Piemonte, Toscana, Emilia Romagna e Sicilia, che il 15 marzo animeranno la quinta edizione della fiera-mercato SoloVino al Palarocche di Santo Stefano Roero (CN). Ospite speciale il Domaine Camille Thiriet dalla Borgogna francese. Organizzata dal collettivo SoloRoero, la manifestazione quest’anno propone il tema: “Vignaioli in movimento”, per esplorare il legame tra il vino e il concetto di migrazione, geografica, professionale, culturale.

«Con ‘Vignaioli in movimento’ vogliamo raccontare un fenomeno sfaccettato: il ritorno alle radici, la riscoperta della natura. Il movimento non è solo fisico, ma anche esistenziale e culturale. Significa trasformazione, crescita e ricerca di nuove prospettive», spiegano i fondatori di SoloRoero, Emanuele ed Enrico Cauda (Cascina Fornace, Santo Stefano Roero), Luca Faccenda e Carolina Roggero (Valfaccenda, Canale) e Alberto Oggero (omonima cantina tra Canale e Santo Stefano Roero), tre produttori uniti dalla passione per le straordinarie potenzialità del Roero, dove la sensazione di equilibrio, tra colline irregolari e vigneti che si alternano a boschi, da una parte rappresenta una sfida quotidiana per i viticoltori, dall’altra contribuisce a definire il carattere unico dei vini.

La giornata si aprirà alle 9:30 con la tavola rotonda dedicata al tema dell’accoglienza. Interverranno: il collettivo di SoloRoero, Alpi del Mare Onlus, Maria Cristina Galeasso, Project Manager Accademia della Vigna, Enrico Faccenda, Sindaco di Canale e Alberto Gatto, Sindaco di Alba, Isabel Oberlin, L’anello forte. Sarà l’occasione per riflettere sulle storie di vignaioli che hanno abbracciato nuove terre, portando con sé tradizioni e innovazioni, e su chi ha trovato nel vino e nell’agricoltura un’opportunità di integrazione e rinascita.

Oltre a degustare e acquistare vini artigianali di qualità, dalle 12.00 alle 22.00 i visitatori di SoloVino potranno assaporare gli sfiziosi piatti della Proloco di Santo Stefano Roero, partner della manifestazione. Ai fornelli, le mani sapienti della brigata Dj Chef e quelle dei ragazzi ospiti del Centro Accoglienza Migranti di Santo Stefano Roero. La serata si chiuderà con musica live e dj set. Tra buon vino e buon cibo, il pubblico potrà immergersi nelle storie di “migrazione” che raccontano le 30 aziende presenti.

Storie di cambiamento

SoloVino dà voce alle esperienze di vignaioli che hanno intrapreso un “viaggio”. C’è chi arriva da molto lontano, come Sean O’Callaghan, per gli amici Il Guercio, sbarcato in Toscana dallo Sri Lanka. Nei suoi vini il riscatto di una vita passata tra le vigne italiane, fino ad approdare alla Tenuta di Carleone (a Radda in Chianti, SI). C’è chi passa dalla città alla campagna, fenomeno distintivo del nostro tempo che, senza essere un ritorno nostalgico alla coltivazione, può tradursi in una reinterpretazione moderna, dove tecnologie e conoscenze avanzate si sposano con le tradizioni contadine. Tommaso Cappa e Agnese Caprioli, ad esempio, da Torino nel 2020 hanno deciso di coltivare una piccola vigna di Dolcetto e Barbera a Dogliani (CN). I partenopei Gabriele Buondonno e Valeria Sodano, che all’università fantasticavano già di condurre una vita in campagna, hanno trasformato un podere di Castellina in Chianti (SI) in un’azienda agricola pioniera del biologico. Da Torino due donne, Lara Rocchetti e Luisa Sala si sono spostate in Langa, a Serralunga d’Alba a coltivare i vitigni tra i più nobili del nord Italia.

Il viaggio di alcuni vignaioli parte da percorsi professionali diversi. L’amore per il vino e per la cultura enologica diventa motore di un cambiamento radicale: Giuseppe Amato, biologo romano specializzato in pesci tropicali, e Kyriaki Kalimeri, ingegnere greca con la passione per il vino, a Corneliano d’Alba (CN) hanno creato la cantina Valdisole, unendo ricerca e tradizione per produrre vini unici.

Nuovi territori, nuove opportunità

Il movimento nel mondo del vino significa anche esplorare zone meno note e valorizzare varietà autoctone in via d’estinzione, sfidando la consuetudine. La cantina Braccia Rese di Busca (CN) ha fatto di questa missione il proprio cuore pulsante, lavorando con vitigni quasi dimenticati come la Neretta Cuneese e il Quagliano. Fondatori del progetto, Elia Lamberti, Giovanni Cismondi e Livio Craveri uniscono competenze diverse per riscoprire il valore della tradizione con uno sguardo innovativo. Il nome della cantina, inoltre, è emblematico del viaggio da professioni differenti. Braccia Rese, infatti, indica proprio il concetto di ridare le braccia, che prima erano impegnate in impieghi diversi dall’agricoltura.

La sostenibilità al centro

Tutti i vignaioli presenti a SoloVino viaggiano anche nella direzione di pratiche sostenibili. La cantina Sette di Nizza Monferrato (AT), fondata da tre professionisti provenienti da settori diversi, è completamente orientata alla gestione biologica e biodinamica, la stessa utilizzata dalla tedesca Philine Isabelle, a Barolo (CN). E ancora dall’unione italo-tedesca di Michele Pasquero e Annette Hilberg a Priocca (CN) è nata un’azienda con un forte impegno verso l’agricoltura organica e la sostenibilità ambientale che i coniugi definiscono “bioergodinamico”. Anche l’ospite speciale dell’edizione 2025, il Domaine Camille Thiriet dalla Borgogna, segue i principi dell’agricoltura biologica e un approccio rispettoso della biodiversità, favorendo la presenza di fiori per preservare l’ecosistema.

Dalla competizione alla cooperazione

Altra forma di migrazione è il passaggio da un modello competitivo a uno collaborativo: il vignaiolo non lavora in isolamento, ma si inserisce in reti di produttori, per proteggere e valorizzare denominazioni d’origine o territori. Gruppi di produttori lavorano insieme per condividere risorse, affrontare sfide comuni. Un viaggio ben rappresentato da SoloRoero e quindi da Cascina Fornace (Santo Stefano Roero), Valfaccenda (Canale) e Alberto Oggero (tra Canale e Santo Stefano Roero). L’associazione, che ha ideato SoloVino, è nata dalla scelta di condivisione della volontà di coltivare i due vitigni alla base delle Docg Roero Arneis e Roero, con metodi naturali o biologici certificati, solo Arneis e Nebbiolo. SoloRoero incarna lo spirito di cooperazione e mutuo soccorso, dimostrando che l’unione e l’accoglienza possono generare grandi risultati.

Accoglienza e agricoltura: un’opportunità di scambio nel Roero

Nel Roero, la collaborazione con il CAS di Santo Stefano Roero (Centro di Accoglienza Straordinaria, struttura di accoglienza, protezione e integrazione a favore di migranti), gestito dalla Cooperativa Alpi del Mare Onlus, rappresenta un esempio virtuoso di come il lavoro agricolo possa favorire l’integrazione. L’inserimento lavorativo dei migranti nelle vigne diventa una risorsa preziosa per il territorio, portando nuova linfa alle aziende locali e offre la possibilità di costruire un nuovo futuro alle persone accolte.

Con SoloVino, SoloRoero mette al centro l’inclusione sociale anche con collaborazioni come quella con 8pari (Alba – CN), progetto terapeutico che offre opportunità di lavoro a persone fragili. Il lavoro nei campi, tra le vigne e nelle cantine, diventa così un’esperienza di crescita reciproca, dove le persone accolte trovano nuove opportunità e le comunità locali riscoprono il valore della diversità e della solidarietà.

Programma

15 marzo 2025, Palarocche di Santo Stefano Roero (CN)

Ore 09.30 Tavola rotonda: Migrazione e Viticultura: l’accoglienza del Roero

  • Alberto, Enrico, Luca del collettivo Soloroero
  • Alpi del Mare Onlus che coordina il Centro di Accoglienza Straordinaria (CAS) di Santo Stefano Roero
  • Maria Cristina Galeasso Project Manager Accademia della Vigna | Weco impresa sociale srl
  • Enrico Faccenda, Sindaco di Canale / Tenuta Croce di Mezzo
  • Alberto Gatto, Sindaco di Alba
  • Isabel Oberlin, L’anello forte.

Modera il giornalista Roberto Fiori de La Stampa

dalle 11.00 alle 22.00: degustazione libera ai banchi di assaggio. Possibilità di acquistare i vini dai produttori

Dalle 18 in avanti Musica.

Se c’è Vino, vuoi che non ci sia Cibo?!

La Proloco di Santo Stefano Roero dalle 12.00 propone sfizioserie: piatti di tradizione e piatti di contaminazione. Ai fornelli la brigata Dj Chef e i ragazzi ospiti del Centro Accoglienza Migranti di Santo Stefano Roero.

  • Friciule
  • Friciule con salame
  • Vitello tonnato
  • Arancini (ragù o norma)
  • Ravioli ricotta e spinaci al burro e salvia
  • Cous Cous
  • Meringata
  • Acqua
  • Caffè

Biglietti: il costo del biglietto all’ingresso dell’evento è di € 22. Prevendita online 20 euro (entro il 14 marzo) al sito https://www.tickettailor.com/events/soloroero/1578735.

Per ulteriori dettagli e aggiornamenti, visita www.soloroero.it

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