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13 Marzo 2025

Dazi transatlantici: Federvini chiede l’esclusione di vini e spiriti

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Fabio Italiano
Fabio Italiano
Classe 1968, nato e cresciuto nella cantina del ristorante di famiglia, ho avuto il privilegio di conoscere i migliori vini del mondo grazie a mio padre. Tra le mie mani ho visto passare il meglio della produzione vinicola italiana e francese: dal Sassicaia (allora ancora semplice Vino da Tavola) ai vari cru di Barbaresco di Angelo Gaja, fino ai super famosi Château Margaux, Château Lafite Rothschild, Petrus, solo per nominarne alcuni. Tra un servizio ai tavoli e l’altro, ho anche trovato il tempo per laurearmi in Ingegneria presso l’Università degli Studi di Palermo. Il 23-11-1998, giorno del mio 30esimo compleanno, mi trasferisco in Olanda per amore, dove ancora oggi vivo con mia moglie e i miei due figli. Bereilvino.it è il mio hobby e non mi ritengo un esperto di vino ma solo un appassionato!

Federvini, la principale associazione italiana dei produttori di vini e spiriti, si unisce alle associazioni europee rappresentanti, rispettivamente, i produttori di vino (CEEV) e di spiriti (spiritsEUROPE), nell’appello alle Istituzioni europee affinché vini e spiriti vengano esclusi da misure ritorsive che non hanno alcuna attinenza con le controversie commerciali in atto. L’applicazione di dazi che arriverebbero fino al 50% su prodotti quali il whiskey statunitense rischierebbe di inasprire ulteriormente le tensioni commerciali tra Europa e Stati Uniti, mettendo in pericolo migliaia di posti di lavoro e danneggiando intere filiere produttive e distributive su entrambe le sponde dell’Atlantico.

Federvini auspica che le Istituzioni europee e americane trovino un accordo che escluda vini e spiriti dall’ambito delle contromisure tariffarie preservando una relazione commerciale che ha dimostrato, nel tempo, di generare benefici reciproci e un forte interscambio economico.

“Il settore dei liquori e cordiali italiani ha già subito, tra il 2019 ed il 2021, gli effetti dirompenti dei dazi americani – dichiara Micaela Pallini, Presidente di Federvini – Oggi, memori di quanto accaduto, è ancora più importante unire le forze per intensificare il dialogo con gli Stati Uniti e proteggere la competitività delle rispettive produzioni, evitando che vini e spiriti vengano usati come pedine in dispute commerciali che hanno ben poco a che vedere con le nostre filiere. Il dialogo e la collaborazione tra Europa e USA sono una chiave dalla quale non si può prescindere se si vuole guardare a un futuro di crescita condivisa.”

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