Cavazza si prepara a stupire il pubblico internazionale di ProWein 2025, la prestigiosa fiera del vino in programma a Düsseldorf dal 16 al 18 marzo, con un’inedita selezione di vecchie annate.
Per la prima volta l’azienda di Montebello Vicentino, che sarà presente alla Hall 16 stand F33, porterà in degustazione un listino interamente dedicato a vini d’archivio, testimoniando il valore e la longevità delle produzioni dei Colli Berici.
Dopo un lungo e meticoloso lavoro di archiviazione Cavazza è oggi in grado di offrire ai professionisti del settore e agli appassionati un viaggio nel tempo, attraverso etichette che raccontano l’evoluzione e il potenziale dell’invecchiamento. L’obiettivo è dimostrare come le particolari condizioni pedoclimatiche della zona e la filosofia produttiva della cantina possano esaltare struttura, complessità ed eleganza nel corso degli anni.
“Crediamo che l’invecchiamento sia una chiave di lettura fondamentale per comprendere la vera essenza del nostro territorio”, spiega Stefano Cavazza, alla guida dell’azienda insieme ai cugini Andrea, Mattia ed Elisa, quarta generazione della famiglia. “Questa selezione esclusiva ci permette di condividere la nostra storia e la nostra visione con il pubblico internazionale, offrendo vini che sfidano il tempo e rivelano tutta la loro espressività.”
Tra le annate d’eccezione protagoniste a Düsseldorf, spiccano il Cabernet Cicogna 2013, il Merlot Cicogna 2015 e il Merlot Cicogna 2017, etichette che incarnano l’ambizione del progetto di invecchiamento e l’identità autentica dei Colli Berici.
Oltre alle vecchie annate, Cavazza proporrà anche una selezione di vini più giovani, sia della zona dei Colli Berici che del territorio vulcanico di Gambellara, per offrire una panoramica completa della sua produzione.
L’appuntamento con Cavazza a ProWein 2025 sarà un’opportunità unica per scoprire il fascino dell’invecchiamento e apprezzare la qualità senza tempo dei vini firmati Cavazza.
Cavazza
L’azienda agricola Cavazza nasce nel 1928 a Montebello Vicentino. Da allora è stato uno dei più importanti interpreti della Garganega coltivata nella zona del Gambellara Classico DOC, una piccola denominazione che sorge su un vulcano spento, di antica origine, che ancora oggi conferisce un particolare carattere ai vini che vi si producono. Negli anni ’80 la famiglia decide di puntare su un altro territorio, quello dei Colli Berici, di origine marina e adatto alla produzione di vini rossi identitari sia da uve autoctone come il Tai Rosso che internazionali come il Merlot o il Cabernet Sauvignon. Adoggi si contano 130 ettari vitati nelle due denominazioni per una produzione di 600.000 bottiglie. L’azienda è certificata SQNPI, ed è molto focalizzata sulla preservazione della biodiversità e sull’utilizzo di risorse energetiche rinnovabili.
Per maggiori informazioni: www.cavazzawine.com