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21 Febbraio 2025

Agli Stati Generali del Vino, Federvini sottolinea l’esigenza di tutelare il comparto vitivinicolo europeo

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Fabio Italiano
Fabio Italiano
Classe 1968, nato e cresciuto nella cantina del ristorante di famiglia, ho avuto il privilegio di conoscere i migliori vini del mondo grazie a mio padre. Tra le mie mani ho visto passare il meglio della produzione vinicola italiana e francese: dal Sassicaia (allora ancora semplice Vino da Tavola) ai vari cru di Barbaresco di Angelo Gaja, fino ai super famosi Château Margaux, Château Lafite Rothschild, Petrus, solo per nominarne alcuni. Tra un servizio ai tavoli e l’altro, ho anche trovato il tempo per laurearmi in Ingegneria presso l’Università degli Studi di Palermo. Il 23-11-1998, giorno del mio 30esimo compleanno, mi trasferisco in Olanda per amore, dove ancora oggi vivo con mia moglie e i miei due figli. Bereilvino.it è il mio hobby e non mi ritengo un esperto di vino ma solo un appassionato!

La competitività del settore vitivinicolo europeo è minacciata da un quadro normativo disomogeneo e da approcci ideologici che ne mettono a rischio la crescita. Questo l’allarme lanciato da Federvini, l’associazione che rappresenta i produttori, esportatori e importatori italiani di vino, bevande spiritose e aceti, nel corso degli Stati Generali del Vino presso il Campidoglio di Roma. L’evento, promosso dalla Rappresentanza del Parlamento europeo in Italia e dalla Commissione europea, ha visto la partecipazione di esperti del settore e decision makers, con un focus sulle politiche europee per il settore vitivinicolo.

Albiera Antinori, Presidente del Gruppo Vini di Federvini, ha posto l’accento sull’urgenza di una strategia politica comune che consenta all’Europa di valorizzare il suo patrimonio vitivinicolo e rispondere alle sfide globali. “Il vino è una risorsa fondamentale per la nostra economia. Per continuare a competere sui mercati mondiali è necessario proteggere il nostro settore da normative frammentate e approcci che penalizzano il nostro patrimonio storico e culturale”, ha dichiarato Antinori.

Con una produzione superiore a 160 milioni di ettolitri annui, l’Unione Europea è il principale produttore di vino al mondo, coprendo il 45% delle superfici viticole globali. L’Italia, con 49,7 milioni di ettolitri prodotti nel 2024, è leader mondiale nell’esportazione, generando un saldo attivo nell’export superiore ai 7 miliardi di euro. Tuttavia, Federvini ha richiamato l’attenzione sulla necessità di prepararsi adeguatamente alla fase di negoziato sulle risorse della nuova PAC e di investire con efficacia tutte le risorse comunitarie destinate all’Italia. La percentuale di spesa dell’Italia resta inferiore alla media europea: un gap che può essere colmato solo con politiche più mirate, una burocrazia più snella e una promozione efficace del vino italiano sui mercati internazionali.

“Occorre ottimizzare l’impiego dei fondi europei e avviare un piano istituzionale organico per rafforzare la presenza del vino italiano all’estero”, ha sottolineato la Presidente del Gruppo Vini di Federvini, che ha anche posto l’accento sull’importanza della semplificazione normativa. In particolare, sulla questione dell’etichettatura digitale, la Presidente Antinori ha sottolineato l’opportunità di accompagnare i codici QR con simboli grafici anziché da testi obbligatori, rendendo l’accesso alle informazioni più immediato per i consumatori e semplificando la burocrazia per i produttori.

Un altro nodo cruciale riguarda la sostenibilità: “L’assenza di un quadro normativo unico in Europa rischia di frammentare il settore, creando disuguaglianze tra i produttori e ostacolando l’efficacia degli sforzi di sostenibilità”, ha spiegato Antinori. “È urgente uno standard unico nazionale, accompagnato da un logo di sostenibilità, che permetta alle aziende di essere identificabili senza rischiare di incorrere in normative disparate”.

Federvini ha altresì richiamato l’importanza di un approccio basato su evidenze scientifiche. La Presidente Albiera Antinori ha voluto anche mettere in guardia sulla necessità di orientare le scelte politiche su evidenze scientifiche e non ideologiche, ricordando il recente studio della National Academy Science Engineering Medicine statunitense, che ha confermato i benefici del consumo moderato, in particolare per la mortalità generale e le malattie cardiovascolari.

Infine, la Presidente Antinori ha evidenziato l’importanza del riconoscimento della specificità del vino in Europa, in relazione al regolamento sugli imballaggi. Le forme delle bottiglie dei vini IGT, DOC e DOCG derogano agli obblighi di minimizzazione (non rischiano quindi la standardizzazione). L’esclusione dei prodotti vitivinicoli dalle normative sui riusi obbligatori e sul sistema di deposito cauzionale è un passo positivo per la tutela delle tradizioni.

La centralità del settore vitivinicolo nell’economia europea

Il vino non è solo una bevanda: è un motore economico, culturale e turistico per l’Europa, che rappresenta una risorsa strategica per molti territori italiani ed europei, contribuendo in maniera significativa al patrimonio culturale e paesaggistico del continente.

Federvini è impegnata in prima linea per la promozione di una visione strategica di lungo periodo che permetta all’Europa e all’Italia di rimanere competitivi in un mercato globale in continua evoluzione.

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