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22 Gennaio 2025

Ceuso 2020, il grande rosso siciliano ideato da Giacomo Tachis

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Fabio Italiano
Fabio Italiano
Classe 1968, nato e cresciuto nella cantina del ristorante di famiglia, ho avuto il privilegio di conoscere i migliori vini del mondo grazie a mio padre. Tra le mie mani ho visto passare il meglio della produzione vinicola italiana e francese: dal Sassicaia (allora ancora semplice Vino da Tavola) ai vari cru di Barbaresco di Angelo Gaja, fino ai super famosi Château Margaux, Château Lafite Rothschild, Petrus, solo per nominarne alcuni. Tra un servizio ai tavoli e l’altro, ho anche trovato il tempo per laurearmi in Ingegneria presso l’Università degli Studi di Palermo. Il 23-11-1998, giorno del mio 30esimo compleanno, mi trasferisco in Olanda per amore, dove ancora oggi vivo con mia moglie e i miei due figli. Bereilvino.it è il mio hobby e non mi ritengo un esperto di vino ma solo un appassionato!

È un tributo al passato e una promessa di futuro: Ceuso 2020, il vino della famiglia Tonnino che riporta in vita un grande rosso simbolo del rinascimento enologico dell’isola. Il vino a base di Nero d’Avola, Merlot e Cabernet Sauvignon, pensato dal celebre enologo piemontese che nel corso della sua carriera ha firmato alcuni dei più leggendari vini italiani, è stato rielaborato e perfezionato nella nuova annata grazie agli appunti ritrovati e alla sapienza di quello che era all’epoca il cantiniere di Giacomo Tachis, Gino Amato.

Un percorso di studio, cura e passione della cantina in provincia di Trapani che proprio nei mesi scorsi ha rilevato il più antico dei bagli ottocenteschi in contrada Vivignato, nei pressi di Calatafimi – Segesta. Qui la famiglia Tonnino intende celebrare un traguardo che vuole essere un nuovo inizio e che vede proprio in Baglio Ceuso una casa comoda e confortevole in una zona storica per la viticoltura siciliana, dove l’azienda ha iniziato i a muovere i primi passi nel 2004 e con la prima vendemmia nel 2006. Un traguardo importante, celebrato con la l’annata 2020 (la prima) di Ceuso (solo 3.300 bottiglie), lo storico vino ideato dal celebre enologo nel 1995 e riportato in vita dopo quasi un decennio dall’ultima annata prodotta: il vino ebbe all’epoca una diffusione internazionale, e con lui il nome del glorioso baglio ai piedi della città di Alcamo realizzato nel 1860. Dopo alcuni anni di chiusura, la costruzione è stata restaurata nel massimo rispetto dello spirito originale dell’architettura e dei principi di sostenibilità di Tonnino.

Nero d’Avola per metà e poi Cabernet Sauvignon e Merlot, un vino da bere subito o, senza fretta, tra qualche anno: “siamo davvero onorati di poter raccontare una nuova pagina di Ceuso all’interno di un luogo simbolo della viticoltura siciliana – racconta Antonio Tonnino che guida l’azienda insieme alla sorella Francesca e papà Benedetto – Si tratta di un vino che in famiglia ci ricordiamo sin da quando eravamo ragazzi, un faro nell’enologia dell’isola che stiamo avendo il piacere di apprezzare anche con le vecchie annate ancora buonissime”.

Vendemmia dopo vendemmia Ceuso ha saputo incarnare l’anima della Sicilia ed è rimasto un grande rosso da invecchiamento, frutto di una rigorosissima selezione in vigna delle uve e che prosegue il suo affinamento nelle pregiate barrique Seguin Moreau, un vino per le grandi occasioni, caratterizzato da eccezionale ampiezza e lunghezza aromatica, tannini nobili e vellutati. Oltre Ceuso, la cantina produce altre 10 etichette per un totale di 150mila bottiglie.

Note sull’azienda: L’azienda vinicola Tonnino si trova nelle campagne di Alcamo e qui sin dagli anni ’50, la famiglia Tonnino è dedita alla viticoltura sostenibile sulle colline di Alcamo e del Belice, due zone conosciute da millenni per la generosità dei terreni e la vocazione alla vite. L’azienda per come la conosciamo oggi è stata fondata nel 2004, poi nel 2006 la prima etichetta ed infine, nel 2020, è stato acquisito e ristrutturato Baglio Ceuso, la cantina situata nelle campagne alcamesi, un simbolo dell’architettura enologica siciliana. I vigneti si trovano su due aree diverse, una nella valle del Belice tra Poggioreale e Contessa Entellina e l’altra nelle campagne alcamesi. 120 ettari condotti in biologico danno vita a 150mila bottiglie.

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