Ieri sera a Roma i vini di Cantina di Venosa e il territorio del Vulture, in provincia di Potenza, all’evento dei giornalisti del GIST Lazio (Gruppo Italiano Stampa Turistica). In degustazione 4 etichette dell’azienda vitivinicola lucana: il Verbo Rosso Aglianico del Vulture Doc, il Gesualdo Aglianico del Vulture Doc, il Tansillo spumante metodo classico e il Vignali Moscato Spumante Dolce.
I vini di Cantina di Venosa sono stati protagonisti ieri sera, 4 dicembre, dell’evento e della cena pre-natalizia organizzata dal Gist Lazio (Gruppo Italiano Stampa Turistica) all’Unahotels Decò Roma.
“Il nostro è un territorio ricco di cultura – ha dichiarato durante l’incontro il presidente di Cantina di Venosa, Francesco Perillo -. Venosa è la città di Orazio, il poeta romano del Carpe Diem, è il paese natale di Carlo Gesualdo, importante compositore e madrigalista del ‘600, ed è uno dei Borghi Più Belli d’Italia: il centro storico, il Castello aragonese, l’Abbazia della SS. Trinità, la chiesa dell’Incompiuta, il parco archeologico romano e altre attrazioni. Ci troviamo alle pendici del Vulture, in un territorio di origine vulcanica e qui produciamo grandi vini, a partire dall’Aglianico del Vulture Doc e Docg”.
Cantina di Venosa è la più grande cooperativa vitivinicola della Basilicata e fra le più importanti del sud Italia, premiata da anni nei principali concorsi enologici nazionale e internazionali. La cantina attraverso i suoi 350 soci gestisce 800 ettari di vigne coltivate ad aglianico, malvasia di Basilicata, moscato bianco, merlot e altre varietà. È una cantina moderna, radicata nel territorio, attenta alle innovazioni, composta per oltre il 50% da giovani, eredi di una generazione di piccoli vignaioli che si rinnova e si aggiorna con idee, energie, competenze, visioni e gioco di squadra. Tra nuovi progetti di sostenibilità, vigne sorvegliate dal satellite, vini affinati sotto il mare e strutture all’avanguardia per l’efficienza aziendale – imbottigliamenti, spedizioni – Cantina di Venosa è riconosciuta come un’azienda modello della cooperazione: una comunità di piccoli vignaioli fondata nel ’57 e cresciuta costantemente nei numeri e nella qualità dei suoi vini.
I vitigni e i vini della serata
In abbinamento al menu della serata sono stati messi in degustazione i seguenti vini:
Verbo Aglianico del Vulture Dop – Un vino moderno e di buona struttura, rubino intenso con lievi riflessi granati, dal bouquet complesso e vinoso, con profumi delicati di ribes, moderatamente speziato. Al palato è di sapore asciutto, sapido, persistente, armonico e molto piacevole; perfetto con arrosti e cacciagione, primi della cucina mediterranea e formaggi stagionati. Ottenuto da uve aglianico in purezza, da vigne giovani di 10-20 anni d’età, a 400-500 metri slm. I grappoli sono vendemmiati a mano, al primo mattino, nella seconda e terza decade di ottobre, trasportati immediatamente in cantina. Affina 12 mesi in botti di rovere.
Gesualdo Aglianico del Vulture Dop – Di colore rosso porpora profondo e impenetrabile, conquista l’olfatto con un bouquet vinoso e inebriante, dai chiari sentori di frutti neri maturi e piccole spezie. Al palato è asciutto, pieno e con sentori che rievocano la natura vulcanica del territorio, appena tannico, denso, vellutato; il compagno ideale per cene e banchetti importanti, versatile dai primi saporiti ai secondi elaborati, con sughi, carni arrosto, formaggi semi-stagionati. Ottenuto da uve aglianico in purezza coltivate a 400-450 metri slm in vigne di 40-50 anni d’età, vendemmiate a fine ottobre. Un rosso elegante affinato in botti di rovere francese e in parte in serbatoi d’acciaio inox.
Tansillo Pas Dosè – Un metodo classico rosè da uve aglianico in purezza vendemmiate a mano nelle prime ore del mattino e immediatamente trasportate in cantina per la pigiatura e la separazione del mosto dalle bucce. La rifermentazione in bottiglia avviene a temperatura controllata di 12 °C e l’affinamento delle bollicine sui lieviti prosegue per almeno 36 mesi. Di colore rosa tenue con riflessi cipria, si apre al naso con note di piccoli frutti a bacca rossa, crosta di pane e pasticceria, mentre al palato è fresco e avvolgente, dinamico e potente, con bollicine fini di ottima sapidità e lunghissima persistenza, quasi cremosa.
Vignali Moscato Spumante Dolce – Da uve moscato bianco 100% coltivate in vigneti di 10-25 anni tra i 400 e i 500 metri slm, vendemmiate nella seconda decade di agosto, raccolte a mano nelle prime ore del mattino. Uno spumante metodo charmat, aromatico e di personalità, dal perlage fine e persistente, paglierino e dai riflessi dorati, leggermente dolce, ottimo con la grande tradizione della pasticceria italiana.