Michele Chiarlo: Nel solco di Michele

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cantina michele chiarlo

A un anno dalla scomparsa di Michele Chiarlo, protagonista della storia enologica piemontese e italiana, la famiglia Chiarlo è determinata a portare avanti il lascito e la lungimirante visione del fondatore. I figli Stefano Chiarlo, winemaker, già al fianco di suo padre nella conduzione agronomica dei vigneti, e Alberto Chiarlo, responsabile delle relazioni commerciali e marketing, sono impegnati a prendere in eredità i valori di Michele, portando avanti la sua visione e il suo straordinario lavoro nel mondo del vino, dell’arte e per la valorizzazione del territorio.

Protagonista nella nascita della denominazione Nizza, Michele Chiarlo è stato un visionario ambasciatore della cultura enologica italiana e un volto nella rivoluzione territoriale di vini identitari come Barolo, Moscato e Barbera d’Asti. Convinto sostenitore della tradizione vinicola piemontese, Michele ha sempre aspirato all’eccellenza, impegnandosi in una minuziosa opera di selezione e acquisizione dei vigneti più vocati di Langhe, Monferrato e Gavi, credendo sempre nel potere della condivisione e del fare squadra per raggiungere un obiettivo maggiore e comune. Questa sua attitudine l’ha portato a ricoprire ruoli di rilievo nell’associazionismo enologico, fondando istituzioni collettive come il Consorzio Grandi Vini e l’Istituto Grandi Marchi.

Uomo di cantina e di vigna, Michele Chiarlo si distinse per la sua ambizione e la sua capacità di anticipare le tendenze di mercato, uno dei primi a intravedere le opportunità dell’export del vino italiano, sancendo partnership durature con i principali importatori internazionali. Abbracciò una visione olistica del vino, non solo come contenuto della bottiglia, ma come la somma di elementi che sono alla base di una comunità: la storia, la cultura, l’arte, le tradizioni, la convivialità e, soprattutto, il territorio, la vera origine di ogni etichetta.

2023-2024: Un biennio di grandi investimenti in cantina e in vigna

Michele amava molto la sua cantina e considerava i suoi dipendenti una seconda famiglia. Durante gli ultimi due anni, la cantina Michele Chiarlo ha compiuto significativi investimenti nella produzione in vigna e in cantina, progetti ispirati e condivisi da lui, mantenendo viva la sua visione e i suoi valori.

Investimenti in Vigna: la cantina ha recentemente reimpiantato 10 ettari di Barbera atto a Nizza DOCG, conducendo studi utili a preservare il patrimonio genetico dei vitigni piemontesi, come il progetto AGEBA, che analizza e seleziona i migliori cloni delle vecchie viti, come modello per generare esemplari più resistenti al cambiamento climatico.

Investimenti in Cantina: Una nuova linea di imbottigliamento è stata introdotta in cantina, dotata delle più avanzate soluzioni tecnologiche e di automazione. Questa linea protegge i vini preservandone le proprietà organolettiche ma soprattutto agevola il lavoro dei collaboratori, garantendo la sicurezza e sollevandoli da mansioni usuranti. Inoltre, l’ottimizzazione delle materie prime come vetro e carta e il risparmio di fonti energetiche come luce e gas permettono un ulteriore impegno in termini di sostenibilità ambientale.

Il vino come somma di elementi: arte, cultura e convivialità

Michele amava il suo territorio, le grandi vigne del Piemonte, orgoglioso di aver contribuito a farle diventare Patrimonio Unesco. Amava l’arte, ed era fiero di aver creato il primo parco di land-art piemontese nel vigneto a La Court. Sotto questo segno, continua l’impegno della famiglia nel preservare il patrimonio naturale e artistico, vedendo alcuni progetti di Michele diventare realtà nel corso del 2024.

Enoturismo: Tredici anni dopo l’inaugurazione di Palás Cerequio, wine resort nel cuore dell’omonimo Cru di Barolo nato dal recupero di una vecchia borgata, il relais vede un importante ampliamento con l’aggiunta di due nuove suite e una nuova ala che ospita il primo Sky Bar di Langa, una terrazza affacciata sui vigneti strutturata su due piani, con un’offerta di esperienze degustative che forniscono un’opportunità di approfondimento del territorio. Questo rappresenta un ulteriore passo avanti nell’offerta enoturistica della cantina, consolidando il legame tra il territorio e l’esperienza del vino.

Arte: Per suggellare i 20 anni dall’inaugurazione dell’Art Park, la famiglia Chiarlo presenta la mostra “Nespolo & Chiarlo: dal 2010 Arte in Vigna”. Fino a fine anno gli spazi di Palás Cerequio ospitano un’immersione nell’arte avanguardistica dell’artista biellese: grandi opere dalla sua luminosa carriera ma anche bozzetti inediti e che ripercorrono la lunga collaborazione con Michele Chiarlo. Il 2024 ha portato un’altra grande novità tra i filari del più importante vigneto delle Langhe: Cannubi Path. Inaugurato a inizio ottobre, il percorso artistico di Cannubi progettato da Ugo Nespolo prende ispirazione nel suo concetto dall’Art Park la Court, un cammino tra le vigne che non è decorazione estetica ma un profondo, sentito omaggio ad un’amata collina e allo stesso Michele, a cui è dedicata la valorizzazione dell’antico ciabot di Cannubi. Attraverso installazioni tra i filari e nel ciabot, i visitatori possono immergersi nell’essenza del paesaggio e nella passione di chi lo coltiva. Questo progetto celebra la storicità vitivinicola del territorio e il suo valore culturale, consolidando il legame tra l’arte di Nespolo e la tradizione vitivinicola di Michele Chiarlo.

Guardare il passato per ispirare il futuro: un viaggio nel tempo e nello spazio

Michele Chiarlo ha girato il mondo, come pioniere del vino piemontese. 30 anni fa, quando i suoi figli hanno cominciato ad affiancarlo nell’attività aziendale, i vini erano già presenti in 40 Paesi. Lui li aveva visitati tutti, cercando di cogliere le differenti culture e tendenze di consumo. Negli anni non sono mancati i grandi riconoscimenti, tanto dal mercato quanto dalle firme più rilevanti del giornalismo enogastronomico e non solo.

Riconoscimenti e Mercato: con infinita gratitudine, la cantina continua a ottenere il riconoscimento della stampa, con traguardi importanti sia per Michele che per il vitigno Barbera raggiunti nel 2023. Tra questi, l’inclusione del Cipressi nella top 100 vini del mondo di Wine Spectator, primo Nizza DOCG a ottenere tale riconoscimento, e Barbera d’Asti Le Orme nella top 100 best buys di Wine Enthusiast. Anche il mercato ha visto traguardi importanti nello scorso anno, come il raggiungimento della quota di 100.000 bottiglie vendute di Cipressi, un sogno che Michele aveva rivelato nel 2019, durante l’acquisto dell’ultimo dei cinque vigneti di Nizza di proprietà. La visione di Michele per i mercati esteri, basata sull’eccellenza e sull’orgoglio del territorio, continua a guidare le strategie commerciali della cantina, attualmente presente in 75 paesi del mondo. Entusiasta de La Place de Bordeaux, Michele ha potuto con orgoglio essere incluso nel gotha francese come primo Barolo (Cerequio) e primo Barbaresco (Faset), venduti ora in tutto il mondo accanto alle più grandi referenze.

Family Heritage: L’impegno della famiglia Chiarlo coinvolge oggi anche Matteo e Bianca, figli di Stefano e Alberto. La nuova generazione, partecipe in cantina nello shop a contatto con i consumatori, nei viaggi verso i mercati esteri e attraverso il Gruppo Giovani di Grandi Marchi, porta avanti l’eredità familiare, mantenendo vivo lo spirito e i valori di Michele Chiarlo.

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