Puntabella non è solo la nuova etichetta firmata da Arnaldo Caprai, il primo rosato che la cantina umbra simbolo della rinascita del Sagrantino ha deciso di produrre sulle rive del lago Trasimeno. Puntabella è anche una nuova tessera del mosaico che da anni Marco Caprai sta componendo per la valorizzazione del patrimonio vinicolo dell’Umbria, anche fuori dall’areale di Montefalco.
Dopo il Metodo Classico Brut Arnaldo Caprai, prodotto con uve Chardonnay e Pinot Nero nei vigneti di Gubbio, oggi vede la luce questo rosato da uve Sangiovese (60%) e Grenache (40%) detto anche Trasimeno Gamay, anche se Gamay non è.
Secondo molti il Grenache è un vitigno a bacca nera introdotto in Italia già dal 1400 d.C, specialmente in Sardegna, sotto l’influenza degli spagnoli. Nella zona del Trasimeno si narra sia arrivato e coltivato all’inizio del Seicento grazie a Eleonora Alarcòn y Mendozza, figlia di Isabella de Mendozza e di Ferdinando Pietro, marchese di Rende, e istruita alla corte del viceré di Napoli Juan Alonso Pimentel de Herrera, nonché moglie di Fulvio II Alessandro della Corgna, marchese di Castiglione del Lago (PG): la duchessa Eleonora avrebbe portato in dote sul Trasimeno alcune barbatelle di Grenache spagnolo come simbolo di buon auspicio.
Da sempre impiantato ad alberello, il Grenache veniva chiamato dalle vecchie generazioni “Vigneto Francese”, collegandolo erroneamente al vitigno utilizzato per il Beaujolais anziché posizionarlo correttamente come vitigno della famiglia della Grenache, errore che ancora oggi continua a persistere, rimanendo catalogato come clone “091 Gamay”.
Quello del Grenache in Umbria è un minuscolo distretto produttivo da cui nasce un prodotto eccezionale: è qui che uno degli alfieri indiscussi della storia enoica del cuore verde d’Italia, la cantina Arnaldo Caprai, ha deciso di dare vita a Puntabella, un rosato Colli del Trasimeno Doc dall’interpretazione francese, ma dal carattere squisitamente umbro.
Affinato per 3 mesi in acciaio e 3 mesi in bottiglia, è un vino sbarazzino ma netto e preciso, dove la rosa e la cipria si fanno sorso con una sapidità e una finezza ammalianti e sensuali.
Nel dettaglio, alla vista si presenta rosa tenue con riflessi che ricordano la delicatezza dei petali di rosa, ma anche del tramonto che si gode da Puntabella, appunto, uno dei punti panoramici più suggestivi del lago Trasimeno.
Al naso rivela un bouquet fruttato e floreale, dominato da note di piccoli frutti rossi e melograno, pesca a polpa bianca, accompagnate da sfumature floreali di rosa, fiori di campo e delicate note cipriate.
Al palato si rivela fresco ed equilibrato, con una piacevole acidità e sottile mineralità che conferisce struttura e persistenza al vino. Avvolgente con un finale piacevolmente sapido, l’annata di rilascio è la 2023 ed è stato prodotto in 7mila unità. Va servito fresco, a una temperatura di 8 °C, e il prezzo consigliato al pubblico in enoteca è di circa 15 euro.
AZIENDA AGRICOLA ARNALDO CAPRAI IN SINTESI
Poche altre cantine in Italia e nel mondo vengono identificate immediatamente solo citando il nome della denominazione a cui appartengono, come la Arnaldo Caprai, simbolo essa stessa del Sagrantino di Montefalco. Una realtà unica, sinonimo di eccellenza italiana, capace di creare vini fuori dal comune per profondità, eleganza e longevità: non solo rossi, ma anche bianchi. Il merito di questa avventura iniziata alla fine degli anni Settanta è di Marco Caprai, figlio di Arnaldo. È stato lui, infatti, più di chiunque altro a credere nella ricchezza del Sagrantino, reinterpretandolo in chiave moderna, attraverso i più innovativi metodi di produzione e di gestione aziendale, che gli hanno permesso di conquistare così i favori del pubblico e della critica di tutto il mondo. Non da meno i bianchi: il Grecante Arnaldo Caprai, 100% Grechetto, è riuscito a conquistare la Top100 di Wine Spectator.
Una grande azienda, la Arnaldo Caprai, che custodisce un’anima green, considerando fondamentali le tematiche riguardanti la sostenibilità, la tutela e la salvaguardia dell’ambiente. Il punto di osservazione resta sempre lo stesso: cercare di comportarsi in armonia con i cicli evolutivi naturali, preservando e valorizzando il territorio in cui si opera. Per questo l’azienda ha deciso di creare un Sistema di Gestione Ambientale conforme alle normative internazionali, sviluppando un protocollo volontario territoriale di sostenibilità ambientale, economica e sociale del processo produttivo.
È in questo contesto senza pari, che nascono vini di indimenticabile stoffa, complessi ed eleganti, capaci di raccontare il meglio di tutta una regione, l’Umbria.