È stata Cantina di Venosa a vincere la categoria “Agricoltura etica” dell’“Agriworld Talk. Storie di Imprese. Persone. Territori”, evento che si è svolto nei giorni scorsi a Matera, che ha messo in luce la Basilicata dell’agrifood grazie alle belle e coinvolgenti storie dei 15 protagonisti che hanno partecipato al contest ideato dalla Rete di Imprese Basilicata In Guscio.
A ritirare il premio il Presidente di Cantina di Venosa, Francesco Perillo, che ha sottolineato: «La tutela dell’ambiente, il rispetto delle persone, la sostenibilità sociale ed economica sono valori che ispirano da lungo tempo la nostra attività. Valori scritti nero su bianco e tradotti in azioni concrete; non parole vuote. Cantina di Venosa ha sottoscritto, infatti, tre documenti fondamentali per la vita aziendale e la sua idea di fare impresa: il Bilancio di Sostenibilità, il Codice Etico, la Politica di Sostenibilità e la Sicurezza Alimentare. Tutto questo anche per mantenere e migliorare la qualità dei vini, nel rispetto dei disciplinari di produzione delle Doc e Docg Aglianico del Vulture e Basilicata Igp. Siamo molto onorati di aver ricevuto questo importante riconoscimento, che avvalora ulteriormente il nostro modo di lavorare quotidiano».
Prosegue Perillo: «Cantina di Venosa ha realizzato alcune azioni e programmi di salvaguardia dell’ambiente vitivinicolo all’interno di un progetto di filiera: ad esempio la messa in funzione di un impianto fotovoltaico di 200 KW/h che da 10 anni permette l’autosufficiente elettrica; la sostituzione dei nastri adesivi con colle vegetali per la chiusura degli imballaggi secondari; l’utilizzo di attrezzature e impianti di ultima generazione che riducono i consumi d’acqua e di energia; l’introduzione tra i vignaioli di forbici elettriche e pneumatiche, di defogliatrici, cimatrici e atomizzatori che abbattono del 30% i consumi d’acqua e di prodotti chimici e riducono i residui fito-sanitari sul grappolo».
Fondata nel 1957 da 27 soci, Cantina di Venosa è oggi una cooperativa (l’unica cooperativa vitivinicola della Basilicata e tra le più importanti del sud Italia) di 350 viticoltori (oltre il 50% giovani) e 800 ettari di vigne, con una resa di 50mila quintali d’uva (90% aglianico) e 35mila ettolitri di vino. Complessivamente produce 2 milioni di bottiglie – su un potenziale di 5 milioni – più un 60% di vino sfuso. Ben 24 le etichette, in maggioranza di Aglianico del Vulture sia Doc sia Docg.