“Esperienze di Vitae del centro Italia”: a Pesaro premiati i 36 vini top delle Marche

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Degustazione Esperienze di Vitae del centro Italia

Si è svolto domenica 17 marzo a Pesaro, Capitale della Cultura 2024, nella cornice di Villa Cattani Stuart, “Esperienze di Vitae del centro Italia”, il grande evento organizzato dall’Associazione Italiana Sommelier dedicato alle eccellenze vinicole in un sodalizio tra Marche, Emilia, Romagna, Lazio, Umbria e Abruzzo. Presente anche la Toscana con una masterclass sul Nobile di Montepulciano tenuta dal presidente Cristiano Cini.

A moderare l’incontro, al mattino, Gianluca Semprini, noto giornalista e conduttore televisivo nonché sommelier. Nel pomeriggio consegna del riconoscimento alle aziende produttrici e banchi d’assaggio dove soci e appassionati hanno potuto degustare le ben 191 eccellenze del centro Italia premiate con le Quattro Viti nella prestigiosa guida Vitae. Ad impreziosire il tutto le musiche di Rossini con la partecipazione del baritono Matteo Mancini e della pianista Donatella Dorsi. Rossini che – come ha sottolineato il vicesindaco di Pesaro Daniele Vimini – è stato un vero testimonial dell’enogastronomia e Pesaro Capitale Italiana della Cultura 2024 con il progetto “Cosa c’è Dop” vivrà un anno proprio alla scoperta del gusto attraverso 100 bar e osterie di tutta la provincia.

Trentasei i vini marchigiani che hanno raggiunto quest’anno i 91 punti e oltre, conquistando così l’eccellenza. Sette fra questi si sono fregiati dell’ulteriore riconoscimento della Gemma avendo di fatto ottenuto le performance migliori. Ad aggiudicarsi il Tastevin 2024 per l’aver contribuito ad imprimere una svolta produttiva al territorio di origine, rappresentandone un modello di riferimento di valore, è stato un Verdicchio di Matelica, il Cambrugiano Riserva 2020 di Belisario.

Con un 50% di vini bianchi e un 45% di rossi le Marche si confermano una regione al plurale, e non solo nel nome. «Siamo uniti nella diversità», ha esordito il Presidente regionale Stefano Isidori, ringraziando il delegato AIS di Pesaro e vicepresidente Raffaele Papi per la messa a punto della manifestazione, e ricordando, a proposito di unione, come il 17 marzo, giorno scelto per questo sodalizio tra regioni del centro, ricorra proprio la proclamazione del Regno d’Italia. «Portabandiera – spiega – si conferma il Verdicchio, sia di Matelica che di Jesi, ma stiamo scoprendo sempre maggiori peculiarità in ogni zona, portando alla luce anche vitigni poco conosciuti, oltre a riscoprire la vena della spumantizzazione sulla scia del fabrianese Francesco Scacchi». Il 2024 per le Marche del vino è un anno importante fatto anche di ricorrenze, come sottolineato dal presidente Isidori: «Quest’anno ricorrono i 500 anni dalla nascita del filosofo, medico e scrittore elpidiense Andrea Bacci autore del “De naturali vinorum historia” dove si tracciano per la prima volta i caratteri organolettici dei vini». L’asticella della qualità si innalza di anno in anno, diventando sempre più complicato il compito dei degustatori. A dirlo è Bruno Paialunga, il referente della guida Vitae per le Marche. «I vitigni che vanno per la maggiore sono senz’altro gli autoctoni che compongono il panorama vinicolo delle Marche – conferma. Per il resto – aggiunge – sono sempre meno le aziende che praticano soltanto agricoltura convenzionale. Bene, infine, il ricambio generazionale, sempre più giovani infatti prendono in mano il lavoro dei propri genitori e dei nonni». Giovani sui quali è intervenuto l’on. Mirco Carloni, Presidente Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, già assessore regionale: «Con l’AIS Marche abbiamo lavorato molto bene riuscendo a tirar fuori una legge che regolasse l’enoturismo, così facendo tanti produttori hanno visto il movimento del vino diventare il motore dell’economia regionale». L’Italia può fare ancora molto per il vino, intanto in via di promulgazione c’è la legge Carloni, sull’imprenditoria agricola giovanile. «Credo che il mondo agricolo attendesse questa legge da molto tempo, l’abbiamo fatta ascoltando i produttori, le associazioni agricole giovanili e cercando di interpretare un desiderio, quello di riportare al centro la cultura rurale. Per farlo bisogna rimuovere gli ostacoli, a cominciare dall’accesso al credito fino alla formazione. Con questa legge abbiamo voluto dare un po’ di opportunità e defiscalizzazioni per chi apre un’attività agricola a cominciare proprio dai corsi di formazione» ha spiegato il parlamentare.

Ospite d’onore della kermesse Sandro Camilli, presidente nazionale AIS che ha parlato di un Protocollo di Intesa con la cattedra Unesco in fase di sperimentazione. «Parliamo spesso di terroir ma dentro ogni territorio ci sono tanti paesaggi agricoli diversi. Ciò che questo studio mira a capire è se davvero il paesaggio agricolo influisce sulle sensazioni organolettiche di un vino» ha spiegato, per poi ringraziare tanto i presidenti regionali per aver dato con questa unione visibilità ai produttori fuori dai propri confini regionali, quanto i produttori stessi per i loro sacrifici e la fiducia riposta nell’associazione nel valorizzare e promuovere il frutto del loro impegno. I numeri parlano chiaro: «in 10 edizioni di Vitae sono stati oltre 150.000 i vini recensiti a livello nazionale dando voce al saper fare anche dei più piccoli territori e delle sottozone» ha puntualizzato Nicola Bonera, referente nazionale della guida Vitae.

VINI PREMIATI CON LE QUATTRO VITI

Verdicchio di Matelica Vigneto Fogliano 2020 (Bisci), Moscato Sauvignon Passito Estasi 2020 (La Montata), Isra 2020 (Maria Letizia Allevi), Castelli di Jesi Verdicchio Classico San Nicolò Riserva 2021 (Brunori), Regina del bosco 2020 (Fattoria Dezi),  Castelli di Jesi Verdicchio Classico Salmariano Riserva 2020 (Marotti Campi), Kurni 2021 (Oasi degli angeli), Petronio 2017 (Alberto Quacquarini), Verdicchio dei Castelli di Jesi Passito Lina 2021 (Santa Barbara), Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Balciana 2021 (Sartarelli), Rosso Conero Varano 2020 (Alberto Serenelli), Verdicchio di Matelica Cambrugiano Riserva 2020 (Belisario), Conero Nerone Riserva 2019 (Moncaro), Verdicchio dei Castelli di Jesi Spumante Dosaggio Zero Luigi Ghislieri Cuvée del Presidente 2017 (Colonnara), Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore 101 Percento Daniele Tombolini enologo 2021 (Piersanti), Castelli di Jesi Verdicchio Classico Vigna Il Cantico della Figura Riserva 2020 (Andrea Felici), Castelli di Jesi Verdicchio Classico Crisio Riserva 2020 (Casalfarneto), Lu Kont 2020 (Il Conte Villa Prandone), Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Historical 2018 (Umani Ronchi), Rosso Piceno Superiore Roggio del Filare  2020 (Velenosi), Verdicchio dei Castelli di Jesi Spumante Pas Dosé Mirizzi Millesimé 2016  (Montecappone Mirizzi), Conero Villa Bonomi Riserva 2019 (Marchetti), Castelli di Jesi Verdicchio Classico San Sisto Riserva 2020 (Tenute San Sisto), Rossomatò 2019 (Valter Mattoni), Castelli di Jesi Verdicchio Classico Dino Riserva 2020 (Filodivino), Campo delle oche integrale 2016 (Fattoria San Lorenzo), Offida Pecorino Campo di Marte 2022 (De Angelis), Grenache Cinabro 2019 (Le Caniette), Castelli di Jesi Verdicchio Classico Villa Bucci Riserva 2020 (Bucci), Castelli di Jesi Verdicchio Classico Selva di Sotto Riserva 2019 (La Staffa), Bianko 2021 (Macondo), Bianchello del Metauro Superiore Lubac 2020 (Bruscia), Serrapetrona Robbione 2016 (Terre di Serrapetrona Tenuta Stefano Graidi), Primodelia 2019 (Centanni), Castelli di Jesi Verdicchio Classico Lauro Riserva 2020 (Poderi Mattioli), Michelangelo 2018 (Emanuele Dianetti).

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