Poggio di Sotto presenta il Brunello di Montalcino 2019

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Poggio di Sotto presenta il Brunello di Montalcino 2019

Poggio di Sotto, tenuta di 20 ettari a Castelnuovo dell’Abate, annuncia la release dell’annata 2019 del Brunello di Montalcino. Poggio di Sotto Brunello di Montalcino DOCG nasce da vigneti coltivati in regime biologico e con un’età media di 20-25 anni. Le parcelle, ubicate a un’altitudine tra i 200 e i 400m slm sono caratterizzate da suoli di varia natura: i più alti sono ricchi di scheletro, minerali ferrosi e sostanza organica, con una forte presenza di argille bianche e grigie, mentre i più bassi presentano galestro e porzioni limose.

Qui, sulle colline meridionali di Montalcino, nell’area più vocata della denominazione, dove sorgono le vigne che hanno scritto il paradigma qualitativo del Brunello, dal 1989 Poggio di Sotto carpisce l’anima più nobile del Sangiovese – dichiara Giuseppe Di Gioia, Amministratore Delegato del Gruppo ColleMassari Wine Estate – Proprio tra questi filari è custodita l’unicità di Poggio di Sotto, un’identità che annata dopo annata resta riconoscibile e ben definita, grazie a una ricchezza geologica fuori dal comune e a un archivio ampelografico di oltre 180 cloni di Sangiovese”.

La 2019 è stata un’annata perfetta sia dal punto di vista climatico che produttivo. Insieme alla 2016 rappresenta una delle annate iconiche, in cui il Sangiovese a Montalcino si è espresso al massimo del suo potenziale. – racconta l’enologo Leonardo BertiLa vendemmia è avvenuta nei tempi “classici”, da inizio settembre alla prima decade di ottobre. Come sempre la parcellizzazione della raccolta è stata attentissima, il che ci ha permesso di ottenere vini di sicura longevità, ancora molto giovani e freschi dopo il lungo affinamento in botte. Il Brunello di Poggio di Sotto racchiude anno dopo anno lo spirito originario del territorio ilcinese. Abbiamo infatti l’onore di coltivare una vera e propria nicchia ecologica che possiede un’anima caleidoscopica, capace di grandezza. È la valorizzazione di quell’anima l’unico obiettivo dei lavori in cantina, la riscoperta di un genius loci che precede le scelte dell’enologo e chiede rispetto assoluto in cantina”.

Quella di Poggio di Sotto è un’enologia d’ascolto, un’attitudine che parte dal vigneto e che va ad assecondarne l’indole in cantina. La vinificazione di Poggio di Sotto Brunello di Montalcino 2019 si è svolta in tini di legno e cemento con macerazioni molto prolungate e rimontaggi all’aria a cui è seguito un affinamento di 36 mesi in botti di legno di Slavonia da 30 ettolitri. Caratteristica peculiare della cantina sono i lunghi e frequenti rimontaggi all’aria che hanno accompagnato tutta la fase di macerazione delle uve. Tale pratica enologica ha permesso di estrarre in modo omogeneo ma intenso profumi, struttura e trama tannica. La setosità dei tannini, la verticalità gustativa e il complesso retrogusto finale sono stati assicurati dall’eccellente qualità delle uve, un requisito imprescindibile per Poggio di Sotto.

L’andamento climatico nel 2019: equilibrio tra piogge e ondate di calore

La stagione è iniziata favorevolmente grazie alle buone riserve di acqua sotterranea, accumulate durante l’inverno, che ha registrato temperature sopra la media – seppure con sporadiche cadute sotto i 0°C. Ciò ha prevenuto danni da gelo ai germogli più teneri.
Le forti piogge in aprile e maggio hanno posticipato lo sviluppo della vite di circa 10-12 giorni scongiurando al tempo stesso le possibili gelate tardive. Il mese di giugno è stato caratterizzato da ondate di calore e siccità. Le temperature di 39-40°C, hanno stressato le viti, in particolare negli appezzamenti più esposti al sole, rallentando sia la crescita dei grappoli che delle bacche. Ondate di calore si sono succedute lungo tutta la stagione estiva, intervallate da consistenti piogge tra luglio e agosto che con l’intensa insolazione hanno portato a un parziale recupero nel ciclo di crescita delle viti.

“La 2019 sarà ricordata come una stagione di crescita molto equilibrata, con significativi picchi di calore bilanciati da periodi altrettanto significativi di pioggia. – riporta l’enologo Leonardo Berti – Dal punto di vista della qualità, stiamo riscontrando vini impressionanti, sia in termini di struttura che di acidità. Le aspettative sono altissime e le similitudini con le iconiche annate precedenti sono già abbondanti. Anche il livello complessivo del raccolto è stato più che soddisfacente, il che significa che abbiamo potuto raggiungere il perfetto equilibrio tra frutto, corpo, struttura e beva”.

La vendemmia

La vendemmia, iniziata il 5 settembre e conclusasi il 4 ottobre, è stata piuttosto articolata e diversificata, in risposta alle diverse esigenze degli appezzamenti della tenuta, che differiscono tra loro per tipologia dei suoli, altitudine ed esposizione.

Ogni singola parcella è stata vendemmiata con attenzione meticolosa. L’obiettivo è stato quello di preservare l’integrità delle uve e dei profumi della buccia, evitare un eccessivo accumulo zuccherino, e conservare acidità pronunciate in equilibrio con aromi croccanti e vibranti. Tutto ciò ha contribuito a trasmettere ai vini la vitalità, lo slancio e la longevità, classici dello stile Poggio di Sotto. In una stagione di crescita che non ha presentato criticità a livello di patologie fungine, le operazioni in vigneto si sono concentrare nel preservare la qualità dei frutti, grazie a una significativa diradatura dei grappoli.

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Poggio di Sotto

Poggio di Sotto nasce nel 1989 a Castelnuovo dell’Abate, una delle aree più rinomate per la produzione di Brunello di Montalcino. La tenuta si sviluppa su una proprietà di 48 ettari; di questi solo 20 sono destinati a vigneto, in una varietà di terreni che si frammenta con l’altezza. Le viti crescono, in conduzione biologica, tra i 190 e i 440 metri di altitudine su ripide dorsali alle pendici del Monte Amiata, il grande vulcano spento che domina l’orizzonte e funge da schermo alle perturbazioni provenienti dal mare.

Fra i filari, la scelta è stata univoca: Sangiovese, declinato su oltre 182 i biotipi che crescono in maniera libera fra i filari. Oggi questa incredibile nicchia ecologica rappresenta l’originalità più marcata di Poggio di Sotto, l’archivio botanico di un secolare adattamento del Sangiovese che possiede una sua logica interna di meraviglia. Tutto il vino prodotto è rivendicato – in vigneto – come Brunello di Montalcino. Durante l’affinamento si svolgono gli assaggi e le selezioni volontarie per definire le porzioni che saranno destinate a Rosso di Montalcino, Brunello e Riserva. Una tenuta modello che dedica ogni sforzo alla selezione in vigna per cogliere la quintessenza della Toscana. Una cantina che ha scelto la perfezione come unico orizzonte qualitativo e che ha dato vita a icone immortali del Brunello di Montalcino, tra le più premiate dalla critica internazionale.

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