Porta il nome della piccola nipotina di Annalisa Zorzettig il vino più premiato quest’anno della storica azienda friulana. Leonie, grazie al suo grande amore per la natura, ha ispirato il nome di questo uvaggio di Pinot Bianco, Sauvignon e Friulano che quest’anno è stato premiato non solo con i Tre Bicchieri del Gambero Rosso, ma anche con i 5 grappoli di Bibenda e con il gold di Wine Hunter Merano Wine Festival.
Un vino dedicato al progetto di preservazione della biodiversità specifica che Annalisa Zorzettig e l’agronomo Antonio Noacco, stanno portando avanti da diversi anni in tutti i 120 ettari di tenuta.
“I fiori di Leonie rappresenta per noi la sintesi del nostro impegno nei confronti dell’ambiente e delle nostre radici – spiega Annalisa Zorzettig, titolare dell’azienda. È un vino che parla fortemente di Friuli, perché nasce da tre varietà bianche che ben si esprimono nel nostro territorio: il Sauvignon che dona il suo tratto aromatico, il Pinot Bianco con la sua eleganza e il Friulano, passato, presente e futuro della nostra famiglia, come Leonie.
Il rispetto per il territorio, la preservazione della biodiversità specifica e l’attenzione alla sostenibilità sono poi alla base anche di un altro grande progetto su cui stiamo lavorando e che non vediamo l’ora di svelare nei prossimi mesi”.
Dopo l’abbandono del diserbo chimico, l’attenzione si è spostata sul ripristino della vitalità del suolo. Ogni appezzamento viene studiato e viene applicato uno specifico sovescio per le caratteristiche di quel terreno. Si cerca in particolar modo di favorire la presenza non solo di insetti pronubi ma anche di antagonisti naturali ad altre specie nocive, per rendere il vigneto in grado di auto-proteggersi.
Lo studio della miscela è tale da garantire fioriture le più costanti possibili. Tutto parte dalla necessità di ricercare quell’equilibrio tra produzione agricola e preservazione dell’ambiente che negli anni si è teso a tralasciare, con l’intento di fornire un doppio vantaggio: sia all’uomo, assicurando una congrua produttività, che all’ecosistema.
La storia di Zorzettig inizia 150 anni fa a Spessa di Cividale; oggi la cantina è nelle mani di Annalisa Zorzettig, vignaiola che ha raccolto l’eredità del padre rinnovando l’azienda e acquisendo nuovi vigneti fino ad arrivare ai 120 ettari attuali. Le vigne si estendono nei Colli Orientali del Friuli tra le zone di Spessa, Ipplis e Prepotto: tre terroir unici e particolarmente vocati alla viticoltura, protetti dalle Alpi dalle fredde correnti del Nord e baciati dalla brezza del mare Adriatico. Linea di punta di Zorzettig è Myò: vini che nascono prevalentemente da vitigni autoctoni e vogliono essere una celebrazione dei Colli Orientali del Friuli e della loro biodiversità, storia e cultura.