Vignamaggio realizza la nuova visione del Chianti Classico

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Francesco Naldi Vignamaggio Chianti Classico

Una nuova visione del Chianti Classico: un grande giardino dove il vigneto è parte integrante di un sistema agricolo biologico in cui uomo e terra vivono in sintonia in una comunità sostenibile, reinterpretando la tradizione policolturale delle tipiche fattorie toscane. Questa è Vignamaggio, tenuta di 400 ettari tra Greve e Panzano in Chianti, patrimonio condotto a regime biologico che si integra con il paesaggio circostante all’interno di una visione policulturale che, oltre alla centralità del vino, comprende la cura del bosco, gli uliveti, i cereali, gli orti, l’allevamento di maiali di Cinta Senese e di pecore.

Vignamaggio è una delle più antiche aziende agricole d’Italia, annoverata tra le aziende fondatrici del Consorzio del Chianti Classico, di cui è ambasciatrice nel mondo con i suoi prodotti d’eccellenza tra cui il Chianti Classico Riserva Gherardino e il Gran Selezione Monna Lisa. La proposta di ospitalità diffusa garantisce un’esperienza immersiva in cui godere di ogni elemento in un sistema armonico pensato “per far bello il giorno”: una celebrazione del piacere delle piccole cose e dei grandi doni della natura.

Sette secoli di pragmatica meraviglia

Sette secoli di storia documentata fanno di Vignamaggio una delle più antiche aziende agricole d’Italia. Una pergamena del 1404 è la testimonianza che la produzione di vino ha attraversato le epoche, le proprietà, le generazioni. Dalla famiglia Gherardini a quella rinascimentale dei Gherardi; dal conte Bino Sanminiatelli all’avvocato Gianni Nunziante; fino all’attuale proprietà di Patrice Taravella, uno degli architetti più visionari dei nostri tempi: Vignamaggio non ha mai smesso di essere un centro policolturale capace di produrre vino, cultura ed emozioni. Perla enoturistica dall’alto valore storico e paesaggistico, Vignamaggio è tra le aziende fondatrici del primo consorzio italiano, istituito nel 1924 quando un gruppo di 33 produttori di vino si riunì a Radda per fondare il Chianti Classico.

Nel regno del Chianti classico

Vignamaggio si trova a metà strada esatta tra Firenze e Siena, tra Greve e Panzano in Chianti, cuore storico del Chianti Classico. I 65 ettari di vigneto coltivati a regime biologico si possono suddividere in sette “microzone”, ciascuna dotata di identità e peculiarità uniche, capaci di comporre un mosaico espressivo di notevole ricchezza. La maggior parte dei vigneti si trova nell’Alta Valle della Greve, considerata una delle culle del Sangiovese, dove nasce l’omonimo fiume, che fa da spartiacque territoriale tra l’Unità Geografica Aggiuntiva «Greve» – da cui è prodotto il Chianti Classico Terre di Prenzano – e l’UGA «Panzano», da cui provengono le uve per i Chianti Classico Riserva Gherardino e Gran Selezione Monna Lisa.

Il lavoro nel vigneto, guidato dall’agronomo Francesco Naldi, è un’opera di continuo adattamento alle mutevoli condizioni climatiche delle annate e delle caratteristiche specifiche di suoli, esposizioni e predisposizioni. Un’armonizzazione delle differenze che permette di sviluppare e rafforzare l’espressività dei singoli microterroir e la loro vocazione ai grandi vini.

Il sogno del “Gran Giardino”: la policoltura ritrovata

L’obiettivo del progetto è quello di una vera autarchia agricola, il sogno di un Gran Giardino in cui ogni prodotto di Vignamaggio è figlio della sua terra. La centralità del vino è stata affiancata dalla coltivazione di orti, campi e uliveti; i prati sono stati riconvertiti a pascolo. La riscoperta della policoltura ha imposto pratiche di circolarità ma anche il ritorno a pratiche antiche e abbandonate, come il recupero dei muretti a secco in funzione agricola e paesaggistica.

Oggi Vignamaggio è un microcosmo produttivo retto da un ecosistema autosufficiente: un laboratorio di biodiversità che pensa al presente per progettare il futuro di un’agricoltura sostenibile, il più possibile varia e interconnessa.

www.vignamaggio.com

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