Buona la prima per Ciliegiolo di Maremma e d’Italia

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Ciliegiolo di Maremma
Photo Credits: Marco Marroni

La kermesse sul Ciliegiolo di domenica 7 e lunedì 8 maggio è stata un bel successo e ha portato alla Fortezza Orsini un pubblico attento – di giornalisti, operatori del settore e di appassionati – che ha potuto degustare diverse interpretazioni – in purezza – di questo vitigno. L’evento – patrocinato dal Comune di Sorano – aveva come obiettivo quello di accendere i riflettori su questo vitigno che sta vivendo un momento di particolare successo. Una prima edizione ben riuscita e nata dalla sinergia tra il Consorzio di Tutela Vini della Maremma Toscana, Ciliegiolo Academy, Ciliegiolo d’Italia e FISAR Delegazione Colline Maremmane. Gli ospiti hanno degustato, serviti dai sommelier Fisar, vini di produttori di Maremma, di altre zone della Toscana e d’Italia, a partire da Umbria, Marche, Lazio e Liguria. Presenti 42 aziende con i loro 68 Ciliegioli in purezza.

Il pubblico è stato molto entusiasta di ciò che ha ritrovato nei calici, per questo stiamo già lavorando alla prossima edizione con la volontà di tenere accesi i riflettori su questo vitigno su cui la nostra Denominazione punta molto e che porta sui mercati etichette interessanti da zone d’Italia molto diverse tra loro”, spiega Francesco Mazzei presidente del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana che aggiunge “Il Ciliegiolo ha sicuramente una forte sensibilità al terroir per cui è molto importante coltivarlo su terreni adeguati e la Maremma grossetana rappresenta una delle aree più interessanti per questa varietà: continueremo sicuramente ad investirci”.

Per la stampa nazionale e internazionale, che ha avuto un’anteprima nella giornata di sabato 6 maggio, è stata organizzata una particolare degustazione di dieci vini dal titolo “II Ciliegiolo come fedele traduttore delle identità territoriali, in Maremma e non solo!” a cura del divulgatore enoico Francesco Saverio Russo.

Tanti assaggi ma anche momenti di approfondimento durante l’evento. “Un quarto degli ettari complessivi di Ciliegiolo coltivati in Italia si trova in Maremma, una zona dove il vitigno ha radici antiche e dove sono prodotte circa 60 etichette di Ciliegiolo tra Maremma Toscana DOC e IGT Toscana. Ultimamente stiamo assistendo per questa varietà ad un incremento delle superfici vitate sul territorio nazionale e, soprattutto, in Maremma, come è testimoniato anche dai dati della produzione vivaistica di barbatelle, costantemente in aumento negli ultimi sette anni”, dichiara Luca Pollini, Direttore del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana che ha presentato ai presenti una panoramica produttiva del Ciliegiolo in Italia.

In questa occasione è stata presentata anche la ricerca dedicata al vitigno a cura del Professore Paolo Storchi, Direttore del Centro ricerca Viticoltura ed Enologia di Arezzo: “Il Ciliegiolo è uno dei vitigni storici dell’Italia centrale, che attualmente ha trovato in Maremma uno dei territori più idonei per esprimere al meglio le sue potenzialità qualitative. La prima citazione si trova addirittura in un testo di viticoltura risalente al 1590, e fino all’inizio del secolo scorso era diffuso in tutta la Toscana. Le ricerche genetiche più recenti hanno chiarito come vi sia un rapporto di parentela diretta con il Sangiovese, del quale è oggi considerato figlio”, ha spiegato Storchi.

Grande interesse anche per la masterclass tematica che si è tenuta di domenica, “Ciliegiolo: il vino gastronomico”, a cura della Delegazione FISAR Colline Maremmane e guidata dal Relatore Antonio Mazzitelli. Cinque etichette abbinate a 5 appetizer realizzati dalla Chef Valeria Piccini, del Ristorante Da Caino a Montemerano.

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