I soci di Assovini Sicilia scommettono sempre di più sull’enoturismo e contribuiscono con successo a trainare il brand Sicilia valorizzando il proprio territorio.
Secondo il sondaggio rivolto agli associati, il 90% delle aziende ha una struttura destinata all’enoturismo per la degustazione in cantina. Il 32% di queste possiede una struttura ricettiva con posti letto e il 30% offre una proposta di ristorazione. I servizi offerti dalle cantine Assovini sono sempre più curati e diversificati, trasformandosi in wine experience: oltre il 51% offre dai corsi di cucina ai percorsi benessere, dal wine trekking ai tour che interagiscono sempre più con il paesaggio e la cultura dei luoghi. Questi i dati diffusi durante il convegno Sicilia: Top Wine, Film, Tourism Destination a chiusura di Sicilia en Primeur, la vetrina internazionale del vino siciliano ideata da Assovini Sicilia.
L’associazione vitivinicola ha sottolineato la vocazione e il ruolo di Ambasciatori e custodi di cultura e territorio delle aziende associate e ha tracciato la strada del futuro vitivinicolo siciliano, sempre più nel segno dell’enoturismo come wine experience.
L’intervento di Laurent de la Gatinais, presidente di Assovini Sicilia, ha aperto il convegno di Sicilia en Primeur nello splendido scenario del parco botanico Radicepura, ai piedi dell’Etna, dove nei giorni scorsi è stata inaugurata la Biennale del Paesaggio Mediterraneo.
“Unendo le strategie vincenti di marketing dell’accoglienza adottate in California, con l’unicità, la ricchezza del patrimonio storico, culturale, archeologico della Sicilia e l’autenticità dei luoghi e dei produttori siciliani, la Sicilia ha tutte le carte in regola per diventare una wine destination di eccellenza, la Sicily Valley del Mediterraneo”.
L’enoturismo si rivela in Sicilia un fattore economico e strategico grazie alla capacità delle cantine di essere un contenitore culturale ideale dove coniugare arte, storia, natura, cultura gastronomica, territorio, genius loci e all’abilità delle aziende nell’ aver saputo intercettare prontamente questo potenziale sviluppandolo con competenza e professionalità– commenta il presidente di Assovini Sicilia.
Alla centralità del vino come esperienza di degustazione, l’enoturismo delle nostre aziende associate affianca un’offerta diversificata e di qualità, dal semplice tasting alla più complessa esperienza in vigna come concerti, un reading o un percorso artistico tra i vigneti.
Con la wine experience si vogliono trasferire le emozioni dalla vigna al vino fino al consumatore finale, attraverso la personale esperienza e storia dei produttori. E lo si vuole fare in una cornice unica: quella del territorio, della cantina, del vino. Una visione olistica dove Il valore culturale che il vino possiede, rappresentato da un mix unico tra prodotto, terroir e persone, affascina ed attrae sempre più e diventa simbolo di eccellenza del Made in Sicily. Assovini Sicilia intende valorizzare l’enoturismo dei nostri associati come strategia per promuovere la diversità e la qualità dei territori siciliani, la loro ricchezza e cultura gastronomica, il patrimonio paesaggistico-culturale”-conclude de la Gatinais.
Consapevoli del trend in crescita dell’enoturismo siciliano, i soci di Assovini Sicilia hanno scommesso sul binomio turismo e vino e contribuiscono con successo a trainare il brand Sicilia valorizzando il proprio territorio. Competenza, determinazione e professionalità, insieme a strategie di marketing, pianificazione e comunicazione, hanno portato le aziende di Assovini Sicilia ad investire sempre di più nell’enoturismo. Complice di questo successo è anche il ruolo della Next Generation, la nuova generazione della vitivinicoltura siciliana che si sta preparando al ricambio generazionale. Molti dei giovani under 40 si occupano di accoglienza con l’obiettivo di diversificare l’offerta enoturistica trasformandola in wine experience.
Roberta Garibaldi, docente presso l’Università degli Studi di Bergamo e presidente dell’Associazione Italiana Turismo Enogastronomico, nel suo intervento su Trend e Tendenze del Turismo Enogastronomico ha evidenziato che “La Sicilia conferma il suo primato come migliore meta enogastronomica per i turisti italiani grazie al fascino esercitato dal food & wine. L’enoturismo è uno dei punti di forza dell’offerta, e nel futuro sarà chiamato ad evolversi ed arricchirsi. Guardando ai desiderata degli italiani che hanno intenzione di compiere un viaggio enogastronomico in Sicilia- continua Roberta Garibaldi– forte è la voglia di vivere gli spazi aperti ed immergersi nella ruralità, primeggiano le degustazioni al tramonto (indicate dal 66%), cene in vigna (60%), vendemmia turistica (46%), wine trekking (42%) passando per il nuovo trend del foraging (46%). La parola chiave è diversificare, ma in base al target, senza dimenticare proposte ad hoc per famiglie con bambini”.
Di tourism wine destination ha parlato il professore Benedetto Puglisi, co-founder e direttore scientifico Master THEM in Tourism Hospitality & Event Management di BeAcademy.
“Le wine destination non rappresentano solo un prodotto turistico ma un modello di sviluppo territoriale sostenibile-commenta Benedetto Puglisi. L’interesse per questo settore è cresciuto tantissimo negli ultimi anni. La Sicilia in questo contesto ha fatto emergere eccellenze e grandi potenzialità di sviluppo. Le caratteristiche territoriali dell’isola, la varietà di vigneti e cantine ed il suo importante patrimonio turistico, culturale e ambientale sono il mix di elementi alla base di un tourism wine destination di successo”.
Nella diversificazione dell’offerta, oggi l’enoturismo incontra anche le richieste del segmento luxury.
L’evoluzione del turismo anche per noi è quindi sempre più esperienziale, sottolinea Lorenzo Maraviglia– General Manager del San Domenico Palace, a Four Seasons Hotel- nel suo intervento durante il convegno Sicilia: Top Wine, Film, Tourism Destination.
L’enogastronomia accompagna ogni percorso dell’ospite, i tour in cantina sono tra le esperienze più richieste. I nostri ospiti sono affascinati dalle gestioni familiari ma soprattutto considerano importante che dietro qualsiasi esperienza ci sia un racconto.
Riflettori puntati anche sul ruolo della vitivinicoltura siciliana e sulla qualità dell’Annata 2022.
“L’annata 2022 è stata una delle più eterogenee degli ultimi anni, qualitativamente molto ricca e diversificata, come si può riscontrare dall’eleganza, dalla maturità fenolica e fragranza dei vini prodotti. I territori viticoli siciliani, estremamente diversi per peculiarità orografiche, ampelografiche e microclimatiche, hanno vissuto una buona annata produttiva, nella media degli ultimi anni, con un incremento nella ricchezza delle diverse espressioni qualitative per le diverse varietà” – commenta Mattia Filippi, enologo e fondatore di Uva Sapiens.
Antonio Rallo, presidente del Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia, ripercorre la storia del Consorzio DOC Sicilia sin dal 2012, anno della sua fondazione, sottolineando che “La ricchezza dell’isola è data da un clima invidiabile ma anche da un territorio che presenta più di 70 varietà autoctone e 42mila ettari di viticoltura sostenibile. Tra i nostri impegni prioritari c’è quello di dedicarci alla conservazione della biodiversità generata dai 3.000 anni di viticoltura nell’isola”.
Sostenibilità nel futuro delle aziende di Assovini Sicilia grazie alla Fondazione SOStain Sicilia, nata nel 2020 dalla volontà di Assovini Sicilia e del Consorzio di tutela Vini DOC Sicilia. Il presidente Alberto Tasca ha raccontato i nuovi progetti di ricerca che la Fondazione SOStain Sicilia – che conta ad oggi 39 cantine associate e più di 20 milioni di bottiglie certificate – ha sviluppato sul territorio allo scopo di diffondere la cultura della sostenibilità nel settore vitivinicolo siciliano.
L’evento itinerante ideato da Assovini Sicilia, ha scelto quest’anno la bellezza dei luoghi di Taormina e Radicepura per presentare alla stampa in anteprima i vini dell’ultima vendemmia e fare il punto sulla crescita dell’enoturismo con il convegno Sicilia: Top Wine, Film, Tourism Destination, moderato dal giornalista Nino Amadore, corrispondente del quotidiano Il Sole 24 Ore.
Oltre cento giornalisti nazionali e internazionali accreditati, nove enotour, ottocento vini in degustazione, sessanta aziende vitivinicole, cinque masterclass, hanno chiuso con successo la diciannovesima edizione di Sicilia en Primeur.
Sicilia en Primeur non è solo un appuntamento importante per il settore vitivinicolo siciliano ma anche un’occasione per promuovere il patrimonio vitivinicolo e storico-archeologico siciliano attraverso gli enotour che hanno ospitato la stampa nazionale ed estera, ribadendo che in Sicilia il binomio vino e cultura è sempre più vincente. Cinque in tutto le masterclass condotte dai giornalisti e autori Fabio Rizzari e Giampaolo Gravina (“Questione di stile / Icone del vino siciliano: 11 etichette che hanno fatto storia”; “”L’Etna secondo Assovini Sicilia, versanti, contrade e stili”; “Declinazioni della luce: 12 vini della Sicilia che non ti aspetti) e dalla Master of Wine Elizabeth Gabay (Sparkling and fizzy wines. The new Sicilian frontier”; “Sicilia en Rosé”).
Assovini Sicilia è un’associazione che riunisce 100 aziende vitivinicole siciliane di piccole, medie o grandi dimensioni, che condividono principalmente tre elementi: il controllo totale della filiera vitivinicola, dal vigneto alla bottiglia; la produzione di vino di qualità imbottigliato; la visione internazionale del mercato, la sostenibilità.