Vinitaly. Schenk Italia: soddisfazione su vini e presenze

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Daniele Simoni, amministratore delegato di Schenk Italian Wineries
Daniele Simoni, amministratore delegato di Schenk Italian Wineries

Nonostante Vinitaly sia arrivata dopo due fiere importanti come Wine Paris e Prowein, siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti da Schenk Italia durante la kermesse veronese. I numerosi incontri avuti con distributori e fornitori, anche grazie al buon lavoro fatto al Prowein, li ha spinti a tornare in Italia per assaggiare i nuovi vini che abbiamo presentato. Tra i prodotti più apprezzati ci sono sicuramente le novità, in particolare il Pinot Grigio e il Pinot Grigio Rosé senza solfiti aggiunti de Il Casato, il nuovo Masso Antico Le Anfore e il Metodo Classico Bacio della Luna. Ottimo riscontro da parte del pubblico anche per la nuova esclusiva Luxury Collection Bacio della Luna Prosecco Valdobbiadene DOCG Extra Dry Millesimato 2022, che è piaciuta sia nel tasting che per il suo packaging elegante e attraente, ideale per un regalo di prestigio. Siamo stati particolarmente soddisfatti anche del riscontro ottenuto dal mercato italiano perché abbiamo avuto diversi e proficui contatti con nuovi distributori che si sono dimostrati molto interessati ai nostri vini e alle novità proposte. Il lavoro di semina che abbiamo fatto negli ultimi anni sta iniziando a trasformarsi in un proficuo raccolto. Ottimo anche il ritorno in forza dei buyer asiatici, merito dello sforzo degli organizzatori nell’incoming, e la massiccia presenza dei tedeschi, che per noi rappresenta il primo mercato di esportazione. Inoltre, a differenza del 2022, quest’anno si è vista la presenza anche di qualche russo. Vinitaly è da sempre una fiera più di relazione che di vendita vera e propria ma in questa edizione siamo riusciti a stipulare nuovi accordi per inserire i nostri vini in alcune nuove distribuzioni. Siamo quindi soddisfatti e, forti delle conferme ricevute, guardiamo a questo 2023 con ancora maggiore fiducia, certi di continuare a crescere ancora nella qualità e di aggiudicarci fette sempre più consistenti di mercato”.

Così Daniele Simoni, Amministratore Delegato di Schenk Italian Wineries commenta il successo dell’edizione 2023 di Vinitaly per l’azienda e per la kermesse in genere. Nel corso della quattro giorni veronese infatti allo stand di Schenk Italia sono state stappate oltre 300 bottiglie per un totale di circa 2400 degustazioni da parte di clienti, prospect, agenti e addetti ai lavori.

Forti degli investimenti compiuti e del costante impegno dell’azienda nei confronti di una produzione sempre più sostenibile, Schenk Italia ha presentato a Verona anche il suo primo Primitivo Single Estate Bio Masso Antico nel formato Bag-in-Box Zero Emission.

Nonostante il packaging non convenzionale in molti mercati, il prodotto ha ricevuto numerosi plausi.continua l’AD SimoniDa una parte, come ci si poteva aspettare, i mercati scandinavi e del nord Europa, che hanno un’attitudine volta maggiormente alle tematiche di sostenibilità e riduzione delle emissioni, hanno dimostrato grande entusiasmo per un prodotto che ha ridotto del 43% le emissioni di CO2 rispetto al vetro, dall’altra, abbiamo particolarmente apprezzato i pareri positivi anche dei rappresentanti di Paesi dove il formato bag-in-box non è ancora molto utilizzato, come ad esempio asiatici, americani e gli stessi italiani. Il feedback ricevuto su questo prodotto conferma sempre di più la crescente sensibilità del settore vitivinicolo verso il tema della sostenibilità. Tendenza confermata anche dal grande interesse verso alcuni marchi del Gruppo che hanno visto un passaggio dalla loro tradizionale bottiglia pesante ad una più leggera grazie alla riduzione della quantità di vetro utilizzata”.

Alle soddisfazioni per i risultati ottenuti si aggiunge però una riflessione rivolta agli organizzatori della fiera e riguardante la durata della manifestazione, che secondo l’AD di Schenksi potrebbe ridurre a 3 giorni, come accade per le altre fiere di settore. Questo perché, conti alla mano e parlando anche con altri colleghi, il mercoledì risulta di “troppo” sia per il ridotto numero di presenze di buyer e distributori che per il peso che comporta sull’investimento aziendale e che rappresenta il 25% dei costi totali. Inoltre, chiudere sulla cresta del successo credo darebbe alla fiera una visione generale di forza ancora maggiore”.

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