Giovane, bello, smart. Queste le tre parole chiave che il Consorzio del Soave sceglie per presentarsi al Vinitaly 2023 e raccontarsi ad operatori di settore, ad eno-appassionati e a visitatori che dal 2 al 5 aprile varcheranno gli ingressi di Vinitaly, giunto quest’anno all’edizione numero 55. Giovane rispetto al target di riferimento e cioè i consumatori tra i 30 e i 40 anni. Bello perché il comprensorio del Soave è tra le zone viticole più belle d’Italia. Smart inteso come consapevole del patrimonio paesaggistico, culturale ed enologico che lo contraddistingue.
Con queste premesse di fondo, tratte dal Manifesto programmatico del Soave, nelle quattro giornate di fiera si darà ampio spazio alle Unità Geografiche Aggiuntive, ben evidenziate all’interno dello stand rivisitato anche grazie alla nuova grafica; si parlerà poi di Vulcano quale fattore distintivo del comprensorio produttivo del Soave e di abbinamenti e contaminazioni con le cucine dal mondo, con un omaggio al pokè, uno dei piatti più richiesti, freschi e salutari che oggi gode di grande popolarità. Non mancheranno poi degustazioni guidate, destinate ai buyer esteri, al fine di creare nuove opportunità per i produttori. In fine la “Smart-enoteca del Soave” per offrire la possibilità di assaggiare tutti i Soave presenti, supportati da esperti e sommelier al banco d’assaggio.
Le Unità Geografiche Aggiuntive del Soave
Grande visibilità alle Unità Geografiche Aggiuntive del Soave a cui viene dedicata la parete principale dello stand, rinnovato e rivisto, al fine di esaltare anche graficamente le differenti interpretazioni del grande bianco veronese. Le 33 Unità Geografiche Aggiuntive del Soave racchiudono i quattro suoli dell’area del Soave, dai fondali calcarei di origine oceanica di Mezzane, Val d’Illasi e Soave, ai suoli vulcanici della Val d’Alpone, rappresentando solo il 38% della superficie vitata del Soave e solo nella zona collinare. Esse enfatizzano le diverse espressioni dei vini del Soave che sono il risultato della combinazione tra suolo, altitudini, influenza del clima e sono esaltate dallo stile e dalla tecnica di ogni cantina. Sono zone vocate, dove i vini che ne risultano possono evolversi nel tempo, diventando versatili e sorprendenti.
Obbiettivo mercato – due focus dedicati ai buyer esteri
Distanze azzerate tra buyer internazionali e produttori del Soave. Due appuntamenti focalizzati sulle opportunità commerciali in Europa ed Asia – in programma domenica 2 aprile alle 14.30 e martedì 4 aprile alle ore 10.00 allo stand del Consorzio di tutela – durante i quali ogni singolo produttore potrà conoscere gli importatori e far loro assaggiare la propria interpretazione di Soave. Si tratta di un servizio mirato alle aziende e fortemente voluto dal Consorzio del Soave, in collaborazione con Verona Fiere e Ice.
Be Soave, be smart! Al via la Smart Enoteca del Soave
Cosa desidera un buyer con l’agenda fitta di appuntamenti e decine di stand da visitare durante una fiera? Trovare il vino che stava cercando nel minor tempo possibile. Ecco dunque la Smart Enoteca Soave, la soluzione che il Consorzio del Soave ha ideato per favorire gli operatori di settore alla ricerca del vino che stavano cercando: etichette in bella mostra, bottiglie in primo piano, informazioni immediatamente reperibili grazie al QRcode. Un colpo d’occhio rapido su tutte le produzioni a cui segue l’altrettanto agevole possibilità di degustare in maniera professionale tutte le referenze presenti. Obiettivo: azzerare tempi e spazi tra buyer e produttori.
Un sistema di “avvicinamento” alla denominazione per raccontare il Soave, nelle sue numerose interpretazioni, a giornalisti, operatori di settore, appassionati che qui potranno degustare liberamente e a loro agio, con l’ausilio di esperti e di sommelier pronti a rispondere alle loro domande. Ogni giorno allo stand del Consorzio di tutela.
Soave & Pokè: aperitivo didattico
Dal Soave d’annata al Soave Classico, dal Soave Superiore fino al Recioto di Soave, le differenti interpretazioni della garganega verranno raccontate in abbinamento alle originali proposte poke, firmate da Thai-Pokè. Il pokè, rappresenta oggi uno dei piatti più richiesti soprattutto dai giovani, considerato il suo equilibrato apporto calorico, la freschezza degli ingredienti, la gustosa leggerezza che lo caratterizza. Riso bianco profumato e riso venere saranno la base di ingredienti selezionati quali gamberi, avocado, tonno crudo, sesamo, germogli di soia, fino alle proposte dessert con fragole, mango, ananas, da abbinare al Recioto, solo per citare alcuni ingredienti. Un vero omaggio ad uno stile di vita “giovane, bello, smart”.
Tutti i giorni tra le 12.00 e le 13.00 fino ad esaurimento posti.
Soave: la forza del Vulcano, in collaborazione con Associazione Città del Vino
Martedì 4 aprile ore 15.00 con “Soave: la forza del Vulcano” si torna a parlare del fattore vulcano quale tratto distintivo del comprensorio produttivo dell’Est Veronese. All’incontro saranno presenti Roberto Zorzin, geologo e consulente Associazione Temporanea di Scopo “Val d’Alpone – faune, flore e rocce del Cenozoico”, ATS costituitasi in vista della candidatura a patrimonio UNESCO della Val d’Alpone, assieme ad Angelo Radica, Presidente Associazione Nazionale Città del Vino, Paolo Corbini, Direttore Città del Vino, Giovanni Verzini, Consigliere delegato al Concorso Enologico Internazionale di Città del Vino.
Manifesto programmatico del Soave
Il Manifesto programmatico del Soave nasce dalla volontà di ridare alle parole il peso ed il significato effettivo che essere possiedono, in un momento storico in cui l’immediatezza del like prevale sul pensiero meditato, in una fase sociale dove l’immagine virtuale sembra valere di più della realtà. Da qui la spinta per approdare a quel cambio di paradigma oggi necessario più che mai, anche nel mondo del vino, Soave compreso.
Ecco dunque il Soave che vogliamo: giovane, bello, smart.
Giovane:
Un Soave che parli ai giovani, nella lingua dei giovani
Il presente ma soprattutto il futuro sono in mano ai giovani ed è a loro che è necessario rivolgersi, nella prospettiva di un coinvolgimento reale ed effettivo, perché i giovani, e solo loro, potranno operare il vero cambiamento. Questo vale in ogni ambito di attività e la produzione del vino non fa eccezione.
I giovani di oggi sono poi i consumatori maturi (e affezionati) di domani. Per questo il Soave si prefigge di puntare alla mente, al cuore (e al palato) soprattutto di quei consumatori, tra i 30 e i 40 anni, che potenzialmente potrebbero innamorarsi del vino Soave ma che ancora lo conoscono poco o nulla. Giovani non necessariamente esperti di vino, anzi, ma nell’insieme curiosi e alla ricerca di “cose buone e belle”, intercettati attraverso registri linguistici e comunicazionali a loro più familiari: no a tecnicismi per addetti ai lavori, sì a messaggi chiari, semplici, di valore.
A questo obiettivo fa da contro altare la “capacità di invecchiamento” del vino Soave che resta uno dei vini bianchi italiani in grado di evolvere e di migliorare col trascorrere degli anni.
Bello
La bellezza del borgo medievale di Soave
Il borgo medievale di Soave, le colline e la denominazione nel suo complesso, con l’ampia distesa di vigneti di garganega, sono una vera e propria “icona di bellezza”. Mai come oggi c’è bisogno di Bellezza per nutrire la nostra mente: se infatti alimentiamo i nostri pensieri con immagini belle, con paesaggi incontaminati, con architetture ricche di storia e rispettose dell’ambiente a nostra volta potremmo innescare “circoli virtuosi di bellezza” ed essere protagonisti costruttivi del nostro presente e futuro.
Il Soave che vogliamo dunque “deve essere bello” e diventare veicolo per narrare la bellezza delle terre dalle quali proviene, non solo per promuovere se stesso ma per dare un contributo effettivo e reale al miglioramento della società.
Smart
Il Soave intelligente, consapevole, moderno
Smart è un termine inglese, oggi molto diffuso, che in italiano si traduce con intelligente, brillante, abile ma anche elegante e moderno. È stata scelta non a caso questa parola perché il Soave che vogliamo è smart, intelligente e quindi consapevole dei valori che fanno parte del suo patrimonio. Quella del Soave infatti è una delle denominazioni più antiche d’Italia. In questo comprensorio produttivo, segnato dalla forza del vulcano, oggi la qualità dei vini ha raggiunto picchi di indiscussa eccellenza, ancor più in evidenza grazie alle Unità Geografiche Aggiuntive. Queste colline sono state le prime in Italia ad essere inserite nel Registro nazionale dei paesaggi rurali di Interesse storico ed il paesaggio del Soave ha ottenuto il prestigioso riconoscimento Giahs – Fao, a sottolineare l’importanza e talvolta l’eroismo del viticoltore che col suo operato conserva il paesaggio. Tutto questo rappresenta un inestimabile patrimonio del quale è necessario essere orgogliosi ma anche responsabili.
Approcciarsi al comprensorio del Soave in questo modo diventa quindi una scelta culturale e solo la cultura è in grado di nutrire una reale motivazione in vista di quel cambio di paradigma di cui tanto abbiamo bisogno oggi. La cultura infatti porta alla consapevolezza, la consapevolezza guida alla conoscenza, la conoscenza conduce alla responsabilità.