Si è riunita oggi, presso il Centro Congressi di Riva del Garda, l’assemblea annuale dei Soci Cavit che ha approvato il bilancio consolidato del Gruppo per l’esercizio 2021–2022, chiusosi a maggio 2022.
Come noto, il Gruppo Cavit è oggi composto dal Consorzio Cavit Sc cui fanno capo le società Cesarini Sforza SpA, Casa Girelli SpA e GLV Srl (quest’ultima all’80%) acquisite nel dicembre 2019, oltre che la società tedesca Kessler Sekt & Co KG controllata al 50,1%.
Nel corso dell’assemblea è stata espressa unanime soddisfazione da parte dei Soci per il livello apprezzabile delle remunerazioni, oltre che per la qualità del servizio ricevuto in termini di consulenza e assistenza agronomica e viticola, che rappresentano un chiaro valore per il sistema trentino delle Cantine sociali.
Principali dati di Bilancio
Dopo due anni “fuori dell’ordinario” per l’economia globale, dove Cavit ha beneficiato degli effetti della pandemia sulla crescita dei consumi di vino in casa, il Gruppo registra un consolidamento del fatturato che si assesta su quota 264,8 milioni di euro, in flessione del 2,3% rispetto al forte aumento registrato nell’esercizio precedente. È da notare che il trend rispetto al periodo pre-covid risulta in decisa crescita costante (+26,3% esercizio 2021/2022 vs esercizio 2019/2020).
In linea con le previsioni di budget, la lieve flessione di fatturato ha riguardato innanzitutto la società Cavit Sc, segnata dal progressivo assestamento post-pandemia (con un ritorno dei consumi fuori casa e una conseguente contrazione di quelli in casa), dal ridimensionamento del balzo in avanti registrato in epoca covid dal mercato NordAmericano e dall’impatto sul bilancio dei primi 5 mesi del 2022 contraddistinti da una grave e generalizzata pressione dei costi.
Per quanto riguarda le consociate di recente acquisizione, nel corso dell’anno è stata perseguita un’opera di razionalizzazione delle attività a favore di una migliore marginalità.
In particolare: Casa Girelli, che svolge la propria attività nel settore dell’imbottigliamento e della commercializzazione di vini italiani sui mercati esteri, registra una contenuta contrazione del fatturato, con un risultato operativo condizionato dall’aumento dei costi a fronte di accordi commerciali già definiti prima dell’impennata.
Per la commerciale GLV è stata adottata una strategia mirata al riposizionamento e alla valorizzazione delle produzioni di Cantina La-Vis e Cembra Cantina di Montagna. In particolare, il 2022 ha segnato il rilancio completo della gamma di quest’ultima nella direzione della qualità e del pieno riconoscimento del valore di una viticoltura di eccellenza da remunerare opportunamente.
Anche nel caso di Cesarini Sforza, dopo il passaggio della cantina sotto la guida di Cavit, si è provveduto ad una razionalizzazione delle attività, accompagnata da importanti investimenti per rafforzare le linee di sboccatura e confezionamento della pregiata linea di spumanti TrentoDoc.
Infine, sempre nell’area della spumantistica, ottimi risultati per la società tedesca Kessler Sekt, che ha registrato un aumento del fatturato superiore al 25% grazie al recupero del canale Horeca post-pandemia e il crescente innalzamento dell’immagine di marca, salendo a 11,9 milioni di euro.
Mercati, canali distributivi e prodotti
Il Gruppo Cavit continua a puntare sulla consolidata strategia di diversificazione del portfolio prodotti e dei canali distributivi presidiati, nonché sull’ampio ventaglio di Paesi di esportazione.
L’export rappresenta ad oggi il 76% del volume d’affari del Gruppo Cavit, con Stati Uniti e Canada ancora in primo piano come principali Paesi di sbocco, seguiti da una pluralità di mercati di esportazione, tra cui Belgio, Olanda, Svezia, Danimarca, Germania, Repubblica Ceca, Svizzera e Austria, all’insegna di una distribuzione geografica sempre più capillare e attenta a cogliere tutte le opportunità di vendita. Il tutto, anche a parziale compensazione della chiusura del mercato russo e delle difficoltà di quello cinese, oltre che del Regno Unito post Brexit.
Ovunque, tanto in Italia che sui mercati internazionali, si è registrato un ribilanciamento delle occasioni e degli stili di consumo come in epoca pre-pandemia che ha restituito al cosiddetto canale “on-trade” i volumi sottratti nei periodi di chiusura forzata di alberghi, ristoranti e bar, all’insegna di un ritrovato equilibrio tra Grande Distribuzione e Horeca.
Continua il trend positivo del segmento della spumantistica premium TrentoDoc con Altemasi, linea di eccellenza del metodo Classico di Cavit premiata nel corso dell’anno da numerosi riconoscimenti di prestigio e con Cesarini Sforza, nella cui cantina è stata portata a regime una linea di sboccatura ad alta tecnologia e a basso impatto ambientale, interconnessa a sistemi di monitoraggio e controllo coerenti con le logica di “industria 4.0”.
Ottime performance anche per le altre linee strategiche di Cavit dedicate all’Horeca, come Bottega Vinai e Maso, che sono cresciute per oltre il 40% in fatturato, mentre la linea di vini Mastri Vernacoli e la linea di spumanti Charmat dedicate alla GDO hanno conseguito risultati positivi.
Parallelamente ai due canali distributivi principali, Cavit ha rafforzato anche lo sviluppo del business eCommerce che riesce a crescere non solo rispetto al 2020/2021 (+7%), ma anche rispetto al periodo pre- pandemico (il CAGR, ovvero il tasso di crescita annuale composto, del periodo 2019-2022 è del +12%). Questi risultati sono stati resi possibili sia dal dinamico sviluppo delle principali piattaforme di vendita online (Vino.com, Callmewine, Tannico) con cui si è avviata una collaborazione di marketing oltre che commerciale, che dall’acquisizione di nuovi clienti.
Stato patrimoniale e finanziario del Gruppo
Nel bilancio 2021-2022, il Gruppo Cavit si conferma ben patrimonializzato, mantenendo un capitale di esercizio positivo con un patrimonio netto in costante crescita, attualmente vicino ai 110 milioni di euro.
A breve distanza dalle recenti acquisizioni di fine 2019, la solidità della posizione finanziaria netta del Gruppo è tornata ai livelli pre-acquisizioni e, con un risultato ampiamente positivo, mostra di aver assorbito l’impatto finanziario di tali investimenti (Pfn al 31/05/2022: 39,6 milioni di euro).
Un’adeguata riserva è prevista a copertura degli investimenti in essere per il triennio 2023/2025, in particolare per l’ulteriore sviluppo dell’area spumantistica, con il potenziamento della capacità produttiva della Cantina Altemasi per garantire la necessaria agibilità produttiva e flessibilità in un contesto di intensa crescita di questo importante segmento.
Criticità dello scenario internazionale 2022 e cautela per il futuro
Gli ultimi 5 mesi dell’esercizio 2021-2022 risentono già della crisi generalizzata sul mercato globale causata dal conflitto Russia-Ucraina e dall’improvvisa impennata dei costi energetici, di logistica e dei materiali di confezionamento. Criticità e difficoltà di approvvigionamento che hanno impattato fortemente la performance di chiusura d’anno del Gruppo e che stanno incidendo in modo ancor più rilevante sull’esercizio attualmente in corso, con un incremento generalizzato dei costi d’impresa, solo parzialmente compensati o compensabili con aumenti di listino.
Lo scenario di breve periodo è segnato, come noto, da un pesante clima di incertezza, con un’inflazione diffusa e la conseguente riduzione del potere di acquisto dei consumatori. Segnali di crisi che fanno temere una recessione con prevedibili conseguenze sui consumi e sugli investimenti, e che rendono particolarmente complessa e difficile la previsione dell’andamento della gestione dell’esercizio in corso.
Supporto agronomico e impegno per la sostenibilità
Si rafforza ulteriormente l’impegno di Cavit per la sostenibilità, intesa non soltanto dal punto di vista ambientale, ma anche economico e sociale. Un impegno che si estende lungo tutta la catena del valore ed è teso a preservare l’alta qualità della viticoltura trentina, sostenendo al contempo la comunità e il territorio attraverso la valorizzazione del comparto vitivinicolo locale e delle sue specificità.
Con il suo decennale progetto PICA (Piattaforma Integrata Cartografica Agriviticola) – un programma in costante evoluzione, emblema dell’avanguardia tecnologica per la viticoltura di precisione – Cavit ha continuato ad investire in ricerca e innovazione, unendo analisi capillare dei suoli trentini e osservazione dei fenomeni ambientali e climatici, con l’ulteriore ausilio di sofisticati modelli previsionali. L’obiettivo è indirizzare la viticoltura trentina verso un futuro sempre più sostenibile, assicurando la migliore gestione e resa delle coltivazioni grazie all’adozione di tecniche agricole evolute che proteggono i vigneti e le colture, salvaguardando al contempo l’ambiente e l’uomo e sviluppando l’economia locale.
Lungo tutto l’anno, il team di agronomi Cavit ha offerto alle Cantine afferenti e ai Soci viticoltori un supporto organizzativo e tecnologico per la pianificazione e l’esecuzione di tutte le operazioni agricole, garantendo assistenza qualificata al fine di migliorare costantemente il livello qualitativo del prodotto delle diverse tipologie di vitigni.
Conclusioni
In conclusione, l’analisi del bilancio di esercizio 2021/2022 del Gruppo Cavit conferma una solida posizione finanziaria che garantisce la continua creazione di valore per i Soci e il costante miglioramento della qualità del prodotto.
“Dopo i risultati eccezionali dello scorso anno, siamo molto soddisfatti di essere riusciti a garantire livelli di remunerazione del tutto apprezzabili per i nostri Soci”, dichiara Lorenzo Libera, Presidente del Gruppo Cavit. “La missione del nostro modello cooperativo di rete di impresa evidenzia ancora una volta la propria efficacia a supporto degli associati, e la qualità del nostro management guida le strategie più adeguate al nostro business nel difficile contesto globale”.
Conclude il Direttore Generale del Gruppo Cavit, Enrico Zanoni: “Abbiamo chiuso un buon bilancio con risultati di tutto rispetto, un solido stato patrimoniale e conseguenti buone liquidazioni per i conferimenti dei Soci. Ci prepariamo a un paio d’anni impegnativi per la difficile congiuntura macro-economica. Tuttavia, la solidità dei “fondamentali” di Cavit e linee guida strategiche coerenti con l’evoluzione in atto ci fanno guardare al futuro con cautela, ma anche con realistico ottimismo, fiduciosi nel percorso di creazione di valore nel medio-lungo periodo”.
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A proposito di Cavit
Nome di punta del comparto vitivinicolo italiano, Cavit è una realtà esemplare di Consorzio di secondo grado. Situata nel cuore del Trentino, a Ravina di Trento, Cavit riunisce undici cantine sociali del territorio, collegate ad oltre 5.250 viticoltori della provincia, dalle quali riceve e seleziona le materie prime prodotte, controllando ogni fase: dalla raccolta, fino alla commercializzazione. Con un’area vitata pari a oltre il 60% dell’intera superficie vitata trentina, Cavit è un esempio unico in Italia di know-how delle più avanzate tecniche di viticoltura e di ricerca enologica di avanguardia.
Cavit firma un’ampia gamma di vini e spumanti ai quali assicura uno sviluppo commerciale e promozionale nei canali della Grande Distribuzione e del settore Horeca in tutto il mondo. Con un fatturato consolidato di 264,8 milioni di euro nell’esercizio 2021-2022, il Gruppo Cavit si posiziona tra i principali protagonisti del settore in Italia ed eccelle sui mercati internazionali con una quota export che rappresenta il 72% dell’intera produzione. Negli Stati Uniti, in particolare, Cavit è il marchio di vino italiano più diffuso.
Per ulteriori informazioni: www.cavit.it