Un appuntamento davvero imperdibile per conoscere l’evoluzione enoica di uno dei vini di punta della cantina gioiello di Capalbio, il Terra di Monteverro, fratello minore del capofila bordolese Monteverro, stesso uvaggio, ma parcelle diverse: Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot e Petit Verdot, affinato 20 mesi in barrique di rovere francese. Come tutti i secondogeniti più immediato e verace, espressione di quella Maremma autentica dove affonda le radici.
“Una degustazione di undici annate per scoprire insieme come possa evolversi un vino e come ogni vendemmia regali delle sfumature differenti”, spiega Matthieu Taunay, enologo della cantina che ha seguito il progetto di Monteverro sin dalle sue origini. “Ma è anche un modo per ripercorrere la storia della nostra cantina, per raccontare le scelte e per scoprire insieme la filosofia”.
La verticale sarà infatti l’occasione per Taunay di raccontare come abbia affrontato un terroir per lui nuovo. “Poter aprire queste bottiglie e degustare insieme mi permetterà di raccontare le sfide incontrate nelle diverse annate, gli errori a volte commessi, le soluzioni che di volta in volta sono state trovate e anche come i metodi di vinificazione si siano a mano a mano affinati di annata in annata”, spiega l’enologo. “per me è fondamentale anche porre l’accento sulla vita biologica del suolo e sull’importanza di avere viti autonome, in grado di affrontare le sfide del cambiamento climatico, e sulla certificazione biologica convintamente sostenuta e ottenuta dall’annata 2019”.
Il Terra di Monteverro ha festeggiato i suoi primi dieci anni a settembre, regalandosi per questa occasione una nuova veste grafica che meglio lo rappresenti e che ne racconti il percorso evolutivo. “Con l’uscita dell’annata 2018 abbiamo deciso di creare una nuova etichetta celebrativa per il nostro Terra di Monteverro “, racconta Taunay. – “L’obiettivo era proprio quello di omaggiare i nostri primi dieci anni di vino, di amici, di fiere, di degustazioni, di vendemmie, di fatiche, di risate, di condivisione”.
Un vero e proprio tributo a questo vino – fratello minore del gran cru Monteverro – dall’allure vivace e impertinente come tutti i secondogeniti. Si distingue per la sua piacevolezza accattivante, la struttura e l’intensità che rispecchiano il terroir Maremmano. Si rivela aperto ed estremamente godibile, regala aromi della macchia mediterranea e note fruttate. È un vino che anno dopo anno ha saputo raccontarsi con un lessico emozionale, olfattivo e degustativo ricco e sempre diverso, esprimendo personalità differenti, espressione di tante sfumature, ma sempre fedele interprete del terroir di Maremma.
L’appuntamento per la verticale è presso ’Hotel terme, Sala Zeno & Maya. Il biglietto per partecipare alla masterclass è acquistabile direttamente presso Merano wine festival.
Monteverro sarà protagonista anche il 5 novembre al teatro Puccini dove verranno svelati – alle 18.30 – i vincitori del Platinum Award, a cui è candidato il fratello maggiore di Terra, Monteverro. Ma tutti i vini della Cantina di Capalbio vantano una nomination: gli altri 3 vini presentati – Terra di Monteverro 2018, Tinata 2018 e Chardonnay 2019 – hanno tutti ricevuto il Gold Awards. Una squadra davvero eccezionale, quella presente a questa edizione del Merano Wine Festival.
Sarà possibile conoscere Monteverro e tutti i suoi vini anche al banco di assaggio, GALLERIA A – 265
Alcuni cenni su Monteverro
Nasce agli inizi degli anni 2000 da un’idea visionaria del proprietario Georg Weber, alla ricerca del luogo ideale dove dar vita al suo progetto di produrre vini di eccellenza. La scelta è pressoché già scritta: un amore incondizionato lega Georg alla Toscana, ma la vera intuizione è aver eletto a sua nuova dimora un territorio un po’ al di fuori dei circuiti vinicoli tradizionali. Una terra autentica e naturale, ricca di tradizioni e genuinità. Un grande lavoro in vigna e scelte attente in cantina si ripetono da 13 vendemmie per dare vita alle 6 eccellenze di Monteverro: il capofila taglio bordolese Monteverro, il fratello minore Terra di Monteverro, uno Chardonnay in purezza e un intrigante Syrah Grenache chiamato Tinata e due vini di base, Vermentino e Verruzzo.