Nelle giornate del 21 e 22 ottobre si terrà a Trieste, nella suggestiva cornice del castello di San Giusto e negli ambienti storici dell’ex Bottega del Vino e dei Bastioni Lalio e Fiorito con un’incantevole vista sul golfo, la prima edizione di Amber Wine Festival, rassegna svolta in co-organizzazione con il Comune di Trieste dedicata ai vini ambrati che trova a Trieste la sua culla. Questa prima edizione rappresenta infatti il lancio dell’Amber Wine Festival che intende proporsi come l’appuntamento di riferimento internazionale per i vini bianchi naturali prodotti attraverso la macerazione prolungata. Un evento che conferirà alla città il ruolo di capitale dei vini ambrati ospitando nel capoluogo giuliano i migliori produttori provenienti da 4 paesi uniti da un solo vino: l’Amber.
L’appuntamento è stato presentato e annunciato nel corso di una conferenza stampa svoltasi nella sala Giunta del palazzo municipale di Trieste, alla quale sono intervenuti l’Amministrazione comunale e, tra gli altri, Diego Colarich, presidente dell’Associazione Culturale ForevenTS, Tomi Kresevic, presidente del Comitato organizzatore, Gianpietro Colecchia, ambasciatore Città italiane del Vino e David Pizziga, presidente del Gal Carso.
Per due intense giornate verranno proposte degustazioni di specialità enogastronomiche per un’esperienza unica in una cornice suggestiva ed esclusiva. Le specialità culinarie proposte, reinterpretate per l’occasione da affermati chef, saranno abbinate ai vini e selezionate con cura, in quanto espressione della ricchezza enogastronomica del territorio.
La scelta della sede non è affatto casuale: nel crocevia che va dal Carso al Collio e dall’Istria fino all’Austria si trovano i migliori produttori al mondo di questo stile di vini. E Trieste, che si trova proprio al centro di quest’area privilegiata, ne ospita l’eccellenza. I vini ambrati hanno infatti origine proprio nell’entroterra triestino e in quello istriano, dove i contadini usavano per i vini bianchi lo stesso metodo di fermentazione prolungata utilizzato per quelli rossi. Questo procedimento conferisce allo stile dei vini un’identità legata al territorio circostante.
Sono numerose le eccellenze vinicole che contraddistinguono l’area triestina. Tra i vini bianchi del territorio primeggia la Malvasia che, diffusa dai veneziani a partire dall’Ottavo secolo, ha trovato nel nord Adriatico il suo “terroir” ideale generando vini consistenti e strutturati. Altri vitigni autoctoni sono invece la Vitovska e la Ribolla, che si distinguono per corposità ed eleganza.
Nello specifico, i vini ambrati sono vini bianchi prodotti con il tradizionale procedimento della macerazione prolungata durante la quale il contatto del mosto con le bucce conferisce al vino il colore ambrato, segno riconoscibile per questi vini. La percezione sensoriale complessa e ricca, tannica e fruttata dei vini Ambrati sta riscuotendo un crescente consenso tra appassionati e amanti dei vini naturali.
Un capitolo a parte merita l’analisi delle caratteristiche degli Amber Wine. Rispetto ai vini ottenuti con metodo classico, il carattere dei vini macerati e affinati in legno è più deciso e i vini corposi e di grande consistenza sono capaci di accompagnare cibi che si consumano abitualmente in abbinamento ai vini rossi.
Il legame delle produzioni vinicole locali con la storia è profondissimo. Scoprire i vini ambrati significa anche andare alla riscoperta delle antiche tradizioni. Trieste vanta una ricca storia multiculturale e un entroterra che dal Carso si estende verso l’Istria, dal quale proveniva storicamente un’ampia varietà di prodotti di vario genere: verdure, ortaggi e frutta, pesce, carne e cacciagione, apprezzati già nell’antichità.
Nei nostri territori in passato s’incorreva spesso in vini bianchi tendenti all’arancio. Il colore era dovuto all’ossidazione del vino, che ne alterava il profumo e anche il gusto. Oggi, attraverso la produzione eco-sostenibile attuata nei vigneti e la cura meticolosa osservata in cantina, il colore ambrato non è più prodotto dall’ossidazione, bensì dai pigmenti contenuti nelle bucce degli acini. Questi, assieme ai fenoli, agli aromi e ai tannini, modellano il carattere dei vini, contribuendo a delineare uno stile nuovo partendo da tradizioni antiche.
Trieste costituisce pertanto il centro della produzione mondiale dei vini ambrati, ospitando sul suo territorio alcuni dei produttori più affermati. Nel lembo di terra che dal Carso si affaccia sul Collio e l’Istria, comprendendo anche una parte di Slovenia, Croazia e Austria, si trovano i produttori dei migliori vini ambrati al mondo.
“Siamo felici di portare a Trieste questa manifestazione che nasce dalla nostra pluridecennale esperienza nel settore e dalla passione per questo prodotto e, soprattutto, dalla convinzione che, in una città importante dal punto di vista della produzione vitivinicola come Trieste, mancasse un Festival di questi tipo, capace di richiamare sul colle simbolo della città un vasto pubblico, composto non solo da intenditori. L’obiettivo – hanno spiegato i promotori – è infatti quello di coinvolgere e portare un vasto pubblico a conoscere la cultura del vino ambrato e poterlo degustare in un ambiente unico qual è il Castello di S. Giusto con il panorama mozzafiato sul mare al tramonto: una cartolina davvero eccezionale che abbina in un unico scatto la bellezza del paesaggio all’indimenticabile esperienza eno-gastronomica. Un evento importante per la città anche dal punto di vista turistico che ospiterà operatori e appassionati da tutta Italia e dal mondo”.
Particolare attenzione è stata riservata alla selezione dei vini e dei produttori per i quali l’Amber Wine Festival applica i criteri più severi nella scelta dei vitivinicoltori, verificandone il rigoroso rispetto dei valori di eco-sostenibilità e preservazione dell’ambiente. Un impegno che inizia dalla preparazione dei terreni e il lavoro nel vigneto e prosegue attraverso l’attento e scrupoloso affinamento in cantina per dare vita a eccellenti vini naturali, corposi, profumati e di grande consistenza.
“Siamo convinti – hanno concluso gli organizzatori – che questo rappresenti un tesoro che una città come Trieste, detentrice di questa tradizione, deve fare proprio, candidandosi a diventare la destinazione più ambita e la sede del più importante appuntamento mondiale, capace di richiamare appassionati e operatori da tutto il mondo. L’obiettivo è quello di sviluppare attorno a questo evento una serie di appuntamenti eno-gastronomici durante tutto l’arco dell’anno, coinvolgendo produttori, ristoratori, promotori turistici, commercianti e distributori e richiamando un’esclusiva “comunità” internazionale di appassionati dei vini bianchi macerati dei quali Trieste possa diventare la capitale”.