L’affascinante fattoria Villa Saletta, posta tra le colline pisane, si aggiudica due prestigiosissimi riconoscimenti alla ultima edizione del Concours Mondial de Bruxelles svoltosi a Rende, in provincia di Cosenza, dal 19 al 22 maggio. A questa nuova edizione del concorso, uno tra i più storici e prestigiosi al mondo, che ogni anno chiama a sé alcuni tra i più importanti degustatori provenienti da ben 46 Paesi, sono stati 300 i degustatori chiamati a giudicare alla cieca oltre 8000 referenze.
A Villa Saletta, splendida ed unica realtà di oltre 720 ettari tra boschi, pioppete, ulivete, vigneti, tartufaie, coltivazioni di seminativi, frutta, ortaggi ed erbe aromatiche, casolari ed un borgo del ‘300, sono state assegnate ben due medaglie: la Grand Medaglia d’Oro e la Medaglia d’Oro. Ad aggiudicarsi il premio più ambito, ovvero la Grand Medaglia d’Oro, assegnata in Italia soltanto a 7 vini, è stata l’etichetta Chiave di Saletta 2018 Toscana Rosso Igt, composta da un 50% di sangiovese, un 20% di cabernet franc, un 20% di cabernet sauvignon ed un 10% di merlot, mentre la Medaglia d’Oro è andata a Riccardi, 100% sangiovese. Le 2018 entreranno in commercio a fine anno 2022.
Chiave di Saletta e Riccardi rappresentano l’anima vinicola di Villa Saletta, in cui convivono armoniosamente il sangiovese, uva regina della toscana, e vitigni internazionale come cabernet franc, cabernet sauvignon e merlot. Di proprietà della famiglia inglese Hands, attivi nel mondo della finanza e dell’hotellerie di lusso, Villa Saletta si sviluppa nella splendida ed incontaminata campagna collinare di Palaia, in provincia di Pisa. La tenuta è amministrata dal 2015 dall’agronomo ed enologo David Landini, toscano di origini, che si occupa anche della direzione tecnica delle varie produzioni, tra cui in primis il vino, poi olio, grani, erbe, frutta e ortaggi.
Villa Saletta, risalente al 980 d.C., data del primo resoconto scritto sulla produzione di vino nella fattoria, è un’antica tenuta tornata oggi a nuovo splendore grazie alla famiglia Hands ed ai suoi collaboratori. La sua storia attraversa molti secoli che ne hanno forgiato e rafforzato l’anima agreste. La fattoria, in tutto questo lungo periodo, è appartenuta a 4 grandi famiglie: quella dei Gambacorta, quella dei Riccardi che trasformarono Villa Saletta in una vera e propria azienda rurale nel corso del 16° e 17° secolo e da cui è stato ereditato lo stemma, quella dei Gambacastelli ed infine la famiglia inglese Hands.
Con la nuova proprietà ed il progetto di dare vita ad una realtà dove il vino sarà il filo conduttore di una ospitalità a 360° grazie alla ristrutturazione dell’antico borgo di Villa Saletta e la messa a punto di un resort di lusso, alle ville che oggi già accolgono persone da tutto il mondo, alla costruzione di una trattoria e negozio di prelibatezze locali che sorgerà dove adesso è la cantina, ed alla nascita di un ristorante gourmet, Villa Saletta si accinge a diventare un luogo unico in cui Bacco, la ristorazione di qualità e Madre Natura si fonderanno insieme per regalare esperienze uniche.
La cantina, progettata dallo studio Rossiprodi ed al momento provvisoria in attesa della costruzione della nuova, si trova in località Montanelli a Palaia, in provincia di Pisa. Qui le uve raccolte nella proprietà, attualmente 32 ettari vitati di cui 18 a regime, vengono vinificate per regalare vini di carattere, in cui eleganza e stile sono imprescindibili denominatori.
Ogni operazione, in vigna ed in cantina, è eseguita con un unico scopo: quello di ottenere etichette di alta gamma ed espressione del territorio.
In tutta la tenuta è stato svolto uno studio pedologico e geologico di precisione per identificare le zone più vocate all’allevamento della vite, al fine di ottenere in bottiglia la massima qualità. Sono stati così individuati 40 ettari, 5% dell’intera proprietà, che saranno la superficie massima aziendale destinata alla vite.
A Villa Saletta, però, non si produce soltanto vino, ma si lavora per sostenere continuamente la biodiversità: per questo motivo gran parte del territorio è destinato a varie produzioni agricole. Tutto ciò viene fatto, oltre che per favorire la biodiversità e l’equilibrio dell’ambiente, per tenere viva la straordinaria tradizione di questa fattoria attiva dal 9° secolo d.C. In pianura vengono così praticate numerose colture, tra cui orzo, avena ed erba medica, mentre gran parte delle colline della fattoria è destinata alla pioppicoltura sostenibile.
Un’ampia zona della tenuta è boschiva, con lecci, pioppi bianchi e neri, cipressi, acacie e noccioli in abbondanza. Camomilla, timo, finocchietto selvatico ed un’ampia varietà di fiori di campo, pensati per accrescere la biodiversità e la bellezza di questi luoghi, sono coltivati in piccoli appezzamenti dislocati in tutta la fattoria. La selvaggina ha sempre svolto a Villa Saletta un ruolo importante e ne racconta anche l’antico passato: qui, infatti, da oltre due secoli, si svolge la caccia all’inglese al fagiano.
Anche la olivocultura ha una storia che guarda molto lontano: è infatti dal 17° secolo che a Villa Saletta gli ulivi, oggi dislocati su 34 ettari, sono parte integrante del paesaggio. Con le olive di oltre 6000 piante di varietà leccino, frantoio, moraiolo, pendolino e razzo, spremute a freddo, viene prodotto un extravergine che si avvale della certificazione bio.
Altro fiore all’occhiello di Villa Saletta è il tartufo. Nei suoi terreni argillosi, infatti, crescono diverse varietà compresi i pregiati bianchi e neri ed i tartufi neri invernali ed estivi che si possono cacciare su di un’area di circa 90 ettari. Villa Saletta dispone nei suoi terreni di 3 ville, antichi casolari oggi portati a nuova luce grazie ad importanti opere di restauro che hanno visto l’utilizzo di tecniche nuove, tradizionali e di materiali toscani. Ogni villa è specchio fedele del suo passato, con pavimenti in cotto impreziositi dai tipici motivi etruschi, persiane dipinte a mano e soffitti a volta.