C’è anche Madame Martis Riserva 2009 di Maso Martis tra i migliori 130 vini d’Italia scelti dal più autorevole magazine del vino, lo statunitense Wine Spectator, per OperaWine a Verona, l’evento che da sempre precede di un giorno Vinitaly e che si svolgerà alle Gallerie Mercatali, un pezzo di archeologia industriale veronese, da poco restaurato. L’obiettivo è dimostrare che ogni regione produce almeno un’eccellenza.
Madame Martis Riserva 2009
Maso Martis torna per la seconda volta sul red carpet di OperaWine e il Madame Martis Riserva 2009 è una delle due bollicine trentine scelta da Wine Spectator, otto in tutta Italia nella classifica 2022.
Un Metodo Classico, Madame Martis Riserva 2009, che nel 2020 ha conquistato anche i 3 Bicchieri del Gambero Rosso, i 5 Grappoli di Bibenda e le 4 Viti Ais, solo per citare alcuni dei prestigiosi premi che questa etichetta (e un’annata sicuramente felice) hanno saputo conquistare.
Vinitaly
Vinitaly, la grande fiera del vino, torna dal 10 al 13 aprile a Verona dopo due anni di interruzione a causa del Covid, OperaWine la precede di un giorno ed è l’evento più internazionale organizzato da VeronaFiere e da Wine Spectator, la rivista americana di riferimento per il settore, capitanata in Italia da Bruce Sanderson. All’inizio le cantine chiamate a rappresentare il Belpaese enologico erano poco più di cento, ma il numero in 11 edizioni è cresciuto di anno in anno.
«Wine Spectator – spiega Bruce Sanderson – ha scelto questi produttori in base alla loro storia, all’importanza nelle loro regioni, nonché all’entusiasmo e all’innovazione. I vini italiani continuano ad essere un segmento importante dei vini importati negli Stati Uniti e i produttori di OperaWine sono una forza trainante di questo successo».
Maso Martis
Maso Martis è nata nel 1990, grazie ad Antonio Stelzer e all’allora fidanzata Roberta Giuriali. Insieme, Antonio e Roberta Stelzer hanno costruito una delle realtà della spumanstica nazionale tra le più premiate, che oggi conta su 12 ettari di vigneto di proprietà condotti a regime biologico, una produzione di circa 90mila bottiglie all’anno e un fatturato di 1.5 milioni di euro conquistato per il 95% in Italia e per il resto all’estero (Europa, Giappone, Stati Uniti).
«Da subito ci siamo dedicati quasi esclusivamente all’arte della produzione di spumante metodo classico: una vera e propria sfida allora, dove questa tipologia di prodotto del Trentino non aveva ancora raggiunto la reputazione di alta qualità come oggi ha con il marchio TRENTODOC. Il metodo classico è il vino che amiamo, che per noi meglio rappresenta il terroir del Trentino, il vino che abbiamo scelto per passione, complici la giovinezza e l’entusiasmo con il quale siamo partiti. Oggi la produzione di metodo classico è per noi parte integrante della nostra quotidianità, che ha abbracciato negli anni una selezione e gestione particolare del vigneto, tutto di nostra proprietà», spiegano Antonio e Roberta Stelzer, oggi affiancati dalle figlie Alessandra e Maddalena.
Maso Martis si trova a Martignano, ai piedi del Monte Calisio (detto anche Argentario) sopra Trento, a 450 metri di altitudine: un terreno montano che conosce la coltivazione già dalla fine del 1800, ottimamente esposto e accarezzato dalla brezza di montagna. «Per noi è importante che ogni bottiglia rispecchi l’annata nella quale è stata prodotta e che l’attenzione con la quale curiamo la salubrità della vigna, sia la stessa che poniamo nella tutela del nostro ambiente di vita quotidiano. L’attenzione al dettaglio è frutto di un prezioso lavoro di gruppo, dove la presenza di Andrea Cristelloni, Daniele Tomasi con Daniel Fedrizzi in vigna e di Matteo Ferrari in cantina, sono parte integrante del nostro appassionante progetto».
La firma di Maso Martis è pertanto una concreta realtà che sigla ogni singola bottiglia: in pochi anni tutti gli spumanti metodo classico della cantina hanno ottenuto i massimi riconoscimenti delle più importanti guide di settore.