L’Alto Adige Cabernet Sauvignon Riserva Freienfeld, apice produttivo della viticoltura di Cantina Kurtatsch, nasce nel 1988, e nel 2018 arriva alla sua ventesima annata. 30 anni in cui l’evoluzione della filosofia produttiva della cooperativa altoatesina, alla ricerca continua delle condizioni ideali di coltivazione ed espressione per ogni singolo vitigno, trova riscontro in un vino rosso internazionale, dal carattere alpino, prodotto solo nelle migliori annate.
Il Cabernet Sauvignon Freienfeld rappresenta il potenziale qualitativo dei vini altoatesini in stile bordolese, figlio di una zonazione attenta e lungimirante e di una profonda conoscenza del territorio.
I vitigni bordolesi a Cortaccia, una storia longeva e di successo
La scelta di coltivare i vitigni bordolesi a Cortaccia avviene ben più di 30 anni fa, una genesi che affonda nel 19esimo secolo, come racconta l’enologo Othmar Donà
«Già all’epoca vi erano le prime prove con le varietà bordolesi, e questa intuizione si deve all’arciduca Giovanni, che intorno al 1850 favorì la diffusione in Alto Adige di vitigni rossi nobili provenienti dalla Francia. Successivamente i primi cloni “di qualità” furono piantati a metà degli anni ’80. Fin dalla nascita della cooperativa, nel 1900, è risultato evidente che i pendii di Cortaccia, su terreno dolomitico-calcareo argilloso, così ben esposti al sole, fossero perfetti per il Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon, da qui la conseguente nascita del Cabernet Sauvignon Freienfeld».
Il vino viene prodotto su pendii posti tra i 220 e i 350 m.s.l.m., esposti a sud-est e molto ripidi, sottoposti ad un forte irraggiamento solare, dove, nei mesi più caldi dell’anno, si arrivano a toccare anche i 40 gradi, mitigati però dai freschi venti alpini, discendenti durante le serate estive, creando così una forte escursione termica.
I terreni dedicati alla coltivazione di Cabernet Sauvignon e Cabernet Franc sono di tipo ghiaioso, poroso, dolomitico-calcareo con argilla, e ricordano quelli presenti nel Médoc, mentre quelli dedicati alla coltivazione del Merlot presentano un terreno limo-sabbioso e argilloso con sabbie ferruginose, simili alla regione francese di Pomerol. Suoli ideali per conferire struttura e finezza a queste varietà a bacca rossa, predestinati alla produzione di vini rossi internazionali dal carattere alpino, dal frutto croccante e dalla spiccata freschezza. Attualmente il Cabernet Freienfeld viene coltivato su 2 ettari di vigneto, ma studi e sperimentazioni non si fermano e il futuro porterà interessanti novità.
Freienfeld: una storia di coppia
Il nome Freienfeld è portato dai vini più pregiati di Cantina Kurtatsch, frutto delle più longeve viti, prodotti soltanto nelle annate migliori, caratterizzate da un andamento meteorologico ottimale. Il nome deriva dal luogo di fondazione della cantina, l’omonima tenuta rinascimentale, situata nel centro del paese. Il Cabernet Sauvignon Freienfeld viene prodotto per la prima volta nel 1988 e esce sul mercato nel 1990 ricevendo da subito importanti riconoscimenti (tra cui i tre bicchieri dalla Guida del Gambero Rosso 1995)
«Cantina Kurtatsch si trova in una zona davvero unica nel panorama altoatesino, ed è qui che, grazie al dislivello di 700 m, non solo troviamo condizioni ideali per i vini bianchi, ma anche, ed è questo che in particolare ci rende speciali, per i vitigni tipici della zona di Bordeaux – afferma il presidente della cooperativa Andreas Kofler. La coppia Freienfeld rappresenta l’apice della viticoltura di Cortaccia. Non solo per i vini bianchi, ma soprattutto per i vini bordolesi, che grazie alle caratteristiche del paesaggio presentano la tipica freschezza alpina. Conformemente alla nostra filosofia ‘zona per zona, vino per vino’, da molti anni ci impegniamo a creare le migliori condizioni possibili per la produzione di ogni etichetta, così da dare espressione al potenziale di ogni singola varietà».
Sin dalle origini l’etichetta del Cabernet Sauvignon Freienfeld riporta l’immagine di un affresco originale presente nell’omonima tenuta rinascimentale, un omaggio all’origine, un ritorno alle radici della cooperativa di Cortaccia. L’affresco da un lato ritrae il mito di Piramo e Tisbe, reso celebre da Le Metamorfosi di Ovidio; la leggenda narra di due amanti, osteggiati dalle famiglie, che organizzano la fuga parlandosi da una fessura del muro (nell’etichetta, dipinta di rosso rubino), in questo modo il Cabernet Sauvignon Freienfeld rappresenta l’unione tra tradizione e modernità.
L’altra metà del dipinto, che rappresenta il giudizio di Paride, trova la sua rappresentazione nella controparte bianca, l’Alto Adige Chardonnay Riserva Freienfeld, due vini legati dal nome e anche dall’etichetta, che trova appunto ispirazione dagli affreschi stessi.
Alto Adige Cabernet Sauvignon Riserva Freienfeld 2018
È caratterizzato da una spiccata esuberanza di frutto, sostenuto da un tannino a grana fine che lascia intravedere un potenziale di maturazione molto lungo. Affonda le radici su suoli argilloso-sabbiosi ricchi di ghiaia e dolomite. Al naso, un’esplosione di bacche nere e spezie mediterranee (alloro, maggiorana, lavanda). Note di menta piperita e cembro testimoniano la sua impronta alpina.
Dal 1988 sono state prodotte 20 annate, in 30 anni di Cabernet Sauvignon Freienfeld: 1988, 1989, 1990, 1991, 1992, 1993, 1995, 1997, 2000, 2002, 2003, 2006, 2007, 2009, 2010, 2011, 2015, 2016, 2017, 2018.
*** Cantina Kurtatsch ***
In 700 metri di dislivello, tra i 220 m e i 900 m s.l.m., abbiamo trovato differenze estreme: sfide, climi, suoli, esposizioni, che ci motivano quotidianamente a ricercare abbinamenti tra vitigni e terroir, al fine di trovare per ogni vitigno le condizioni ideali di coltivazione ed espressione. In montagna ogni vino e ogni annata è frutto di una specifica e irripetibile combinazione di eventi.
Cantina Kurtatsch è un nuovo modello di cooperazione: 190 famiglie che innovano e ridefiniscono la sostenibilità ambientale, sociale ed economica. I soci producono in modo sostenibile vini che rispecchiano la loro inconfondibile provenienza, il loro terroir unico e inimitabile.
Un team giovane che collabora in una struttura architettonica contemporanea perfettamente integrata nel paesaggio e che del paesaggio racchiude elementi naturali differenzianti, la dolomia su tutti, utilizzata come materiale di costruzione che svela la vera essenza del panorama circostante. Da 120 anni viviamo in totale simbiosi tra comunità e natura e promuoviamo nel mondo il patrimonio culturale altoatesino.