11 C
Roma
12 Aprile 2025

Le Prisonnier: un vino per custodire la memoria della montagna

Articoli interessanti

Fabio Italiano
Fabio Italiano
Classe 1968, nato e cresciuto nella cantina del ristorante di famiglia, ho avuto il privilegio di conoscere i migliori vini del mondo grazie a mio padre. Tra le mie mani ho visto passare il meglio della produzione vinicola italiana e francese: dal Sassicaia (allora ancora semplice Vino da Tavola) ai vari cru di Barbaresco di Angelo Gaja, fino ai super famosi Château Margaux, Château Lafite Rothschild, Petrus, solo per nominarne alcuni. Tra un servizio ai tavoli e l’altro, ho anche trovato il tempo per laurearmi in Ingegneria presso l’Università degli Studi di Palermo. Il 23-11-1998, giorno del mio 30esimo compleanno, mi trasferisco in Olanda per amore, dove ancora oggi vivo con mia moglie e i miei due figli. Bereilvino.it è il mio hobby e non mi ritengo un esperto di vino ma solo un appassionato!

Le Prisonnier è il primo e unico single vineyard wine di Maison Anselmet. Un’etichetta che racconta la storia della tradizione vinicola valdostana, rifacendosi alle modalità di produzione di un saggio del 1838, e la simbiosi della famiglia Anselmet con la montagna, di cui presenta, anno dopo anno, espressioni straordinarie.

Il vino, prende il nome da una piccola vigna secolare incastonata tra gli audaci declivi di Villeneuve a 750 m slm. Questo epiteto deriva dalla particolare conformazione dell’appezzamento, di soli 8.000 m², i cui terrazzamenti risultano “imprigionati” tra le pareti rocciose che lo sovrastano. Questa condizione crea un microclima unico ed eccezionale all’interno del panorama viticolo valdostano, che ha reso le Prisonnier un vigneto tra i più celebri del territorio per i livelli di piogge bassissimi, la luminosità, i terreni rocciosi e le sue escursioni termiche estreme.

Nonostante il nome, le rocce che avvolgono le Prisonnier svolgono un’azione benefica per le viti, fungendo da custodi e proteggendole dai venti del nord. La loro capacità di trattenere il calore, determina inoltre una doppia escursione termica nell’arco della giornata. Come testimoniato dai sensori presenti nella vigna, le basse temperature mattutine vedono un innalzamento significativo nelle ore di luce per poi riabbassarsi nel tardo pomeriggio. La particolarità però sta nel calore rilasciato dalle pareti rocciose durante la notte che comporta una risalita della temperatura considerevole generando uve dal profilo aromatico intenso e dal perfetto bilanciamento tra acidi e zuccheri.

Con una produzione di circa duemila bottiglie, le Prisonnier è un blend di uve autoctone che si compone di Petit Rouge 40% Cornalin 35% Fumin 20% e Mayolet 5%. La vinificazione è preceduta da un leggerissimo appassimento delle uve e si conclude con un affinamento in barriques di 18 mesi.

Di un intenso color porpora alla vista, si presenta al naso con un bouquet ampio e complesso, caratterizzato da confettura di frutti rossi, brace, canfora, erbe officinali, spezie, sentori ematici. Al palato è potente, ricco, strutturato, dove il fumé della barrique, lo spirito alcolico, la qualità del frutto e la trama tannica compongono un quadro armonico, appagante e aristocratico.

Vino Le Prisonnier

 

- Supporta Bereilvino.it -Donazione Paypal

Altri articoli

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

- Supporta Bereilvino.it -Donazione PayPal

Ultimi articoli

Cantine Italiane