San Quirino, Pordenone – Terra di castelli, eleganti ville venete e borghi che si integrano armonicamente con frutteti e vigneti: il Friuli-Venezia Giulia è da sempre regione di confine, il cui passato risuona ancora oggi nei toponimi, nei cognomi e nei ricordi. Il letto ciottoloso del Tagliamento e le sue ampie ramificazioni rompono il susseguirsi di coltivazioni e di vigne, dando vita all’unico territorio stepposo d’Italia, le Grave.
Con una superficie di oltre 7500 ettari, la Doc Friuli Grave si allunga dai monti fino alle spiagge di Grado, fra le province di Udine e Pordenone. Dal latino gravis, pesante, le Grave sono i ciottoli arrotondati formati dalla millenaria azione erosiva delle acque dei fiumi Meduna, Cellina e Tagliamento, che nel loro scorrere verso il mare hanno trascinato a valle il materiale calcareo-dolomitico strappato alle montagne.
I terreni vitati, ben illuminati dal sole, sono quindi di origine alluvionale; l’ampia superficie sassosa permette di drenare l’acqua e di accumulare calore di giorno, con un graduale rilascio durante la notte. Dalle Grave friulane nascono vini con due peculiari caratteristiche: uno spiccato profilo aromatico, dovuto allo scambio termico a alla composizione del terreno, di per sé povero, e una sapidità fine ed elegante, molto accentuata, che si riscontra per analogia nelle uve da terreni vulcanici.
Dalla selezione dei vigneti più vocati alla sensibilità verso il terroir delle Grave, la linea Terre Magre di Piera 1899 unisce alla tradizione friulana l’intuizione della modernità, nella tecnica e nello stile, in una gamma ampia e rappresentativa. Le brezze del vicino mar Adriatico, congiuntamente alle montagne che incorniciano il territorio e riparano dai venti freddi del nord, creano un habitat perfetto per la coltivazione dell’uva che nelle Grave si fa vino di grande pregio.
Refosco e Merlot Friuli Doc Terre Magre 2020
Uva autoctona friulana dal ricco patrimonio fenolico, che conferisce un ventaglio di profumi fruttati, il Refosco dal Peduncolo Rosso è una varietà resistente che predilige i terreni sabbiosi, dove raggiunge una buona gradazione naturale. Vendemmiati a fine settembre, i grappoli subiscono una macerazione che si protrae per 20-25 giorni, con frequenti follature e rimontaggi. Dopo la fermentazione alcolica viene indotta quella malolattica, con successivo affinamento sulle fecce nobili in botte grande di media tostatura fino a primavera.
L’annata 2020 porta con sé un 15% della vendemmia precedente che le conferisce una maggiore pienezza. Di un rosso rubino vivace con riflessi violacei, il refosco si apre con le note tipiche di lampone e mirtillo che si susseguono a sfumature erbacee di felce e muschio, integrate a note speziate. Di buona acidità e struttura, grazie alla morbidezza dei suoi tannini risulta vellutato e armonico, con sentori di marmellata e cuoio nel finale di lunga persistenza. È ideale con piatti di affettati, arrosti e formaggi di media stagionatura.
Originario di Bordeaux, dove era apprezzato già nel Settecento, il Merlot è tradizionalmente molto diffuso anche nel Nord – Est Italia. Coltivato nelle zone più assolate e sui terreni sassosi particolarmente ricchi di minerali delle Grave, il Merlot Terre Magre ha un ampio profilo aromatico che enfatizza il varietale, lasciando in secondo piano le note sviluppate con l’affinamento. L’uva viene raccolta in cassette alla piena maturazione fenolica, il 20% è lasciato in appassimento in ambiente condizionato per quasi due mesi, la restante parte viene diraspata, pigiata e lasciata fermentare e macerare in tini di acciaio per 15 giorni con follature giornaliere.
Seguono svinatura e successiva fermentazione malolattica. In gennaio il vino viene unito a quello ottenuto dall’appassimento e lasciato maturare fino a primavera. Di un intenso rosso rubino con riflessi violacei, offre uno spettro olfattivo di frutti di bosco, ciliegie e prugne. Denso e morbido, permane a lungo con note di confettura, prugne appassite e ciliegia. Ottimo con la selvaggina, carne arrosto o grigliata e formaggi di media stagionatura.
Piera 1899
Piera 1899 è una donna, creatrice di vini. È la cura del sogno, del progetto, del dettaglio che si fa vino. È il 1992 quando Piera Martellozzo viene scelta dal padre per seguire la piccola azienda vinicola di famiglia, situata in provincia di Padova. In due decenni, dopo aver trasferito e consolidato la sede in Friuli, l’azienda è diventata una delle realtà vinicole di riferimento del Nord-Est. Con oltre un secolo di storia alle spalle, Piera ha raccolto il sapere di oltre tre generazioni e lo ha trasformato in una nuova avventura, seguendo il richiamo del Friuli Grave e compiendolo nelle sue Terre Magre. Piera 1899 è il rispetto per l’uomo e la natura in una visione di Pura Terra, è l’esperienza che si rivela in preziose bollicine da 075Carati. È una bottiglia che racchiude e si veste d’arte con una Composizione che risveglia i sensi. È il gusto di una sinfonia che ha le suggestioni romantiche di un Clâr de Lune.