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11 Aprile 2025

Glarea: la forza e la fragilità della montagna nel nuovo Chardonnay di Cantina Tramin

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Fabio Italiano
Fabio Italiano
Classe 1968, nato e cresciuto nella cantina del ristorante di famiglia, ho avuto il privilegio di conoscere i migliori vini del mondo grazie a mio padre. Tra le mie mani ho visto passare il meglio della produzione vinicola italiana e francese: dal Sassicaia (allora ancora semplice Vino da Tavola) ai vari cru di Barbaresco di Angelo Gaja, fino ai super famosi Château Margaux, Château Lafite Rothschild, Petrus, solo per nominarne alcuni. Tra un servizio ai tavoli e l’altro, ho anche trovato il tempo per laurearmi in Ingegneria presso l’Università degli Studi di Palermo. Il 23-11-1998, giorno del mio 30esimo compleanno, mi trasferisco in Olanda per amore, dove ancora oggi vivo con mia moglie e i miei due figli. Bereilvino.it è il mio hobby e non mi ritengo un esperto di vino ma solo un appassionato!

Cantina Tramin a Termeno (BZ) presenta la sua nuova interpretazione di Chardonnay: Glarea, figlio della Mendola e del terreno ghiaioso dato dall’erosione delle sue pendici, da cui prende il nome. Nell’antico dialetto locale, infatti, Glarea significa “ghiaia”.

Dopo l’affermazione con il Gewürztraminer, negli ultimi anni Cantina Tramin ha posto al centro del suo progetto lo Chardonnay. Una sfida importante, promossa dall’enologo Willi Stürz, nell’intento di valorizzare al massimo il vitigno grazie alle particolari caratteristiche della viticoltura alpina, che ha avuto significativi riconoscimenti con Troy Riserva.

Lo Chardonnay Alto Adige DOC Glarea nasce dalle forze della natura: i vigneti si trovano alle prime pendici del massiccio della Mendola, sotto il monte Roen, con esposizione sud-est. Le vigne sono poste su un conoide alluvionale formato dal Rio Höllenbach, in un terreno particolarmente ricco di ghiaia di dolomie calcarea e di pietra arenaria, originato dall’erosione millenaria della montagna.

Qui i venti freddi che scendono lungo il Rio Höllenbach soffiano verso il fondo della valle dell’Adige, per via del loro peso, e si concentrano proprio sui vigneti di Glarea, posti sul primo conoide.

La posizione in quota collinare bassa, tra i 220 e i 280 m s.l.m., e la prossimità del fondovalle, quindi, creano un microclima per cui i vigneti Glarea sono molto caldi durante il giorno e soggetti all’accumulo di aria fredda la notte, specialmente nelle ore più tarde e di prima mattina, godendo così di straordinari sbalzi di temperatura.

Tali caratteristiche pedoclimatiche donano un’impronta decisa al vino, carico di richiami minerali, terrosi, con interessanti note olfattive, al calice risulta ricco e di piacevole struttura. Allo stesso tempo si presenta fresco e con particolari note fruttate, nonostante la fermentazione avvenga in legno e goda di maturazione in diverse botti – tra barrique, tonneau e botte da 12 hl – restando per 11 mesi a contatto con i lieviti.

Glarea è accattivante anche negli abbinamenti: con primi piatti saporiti, dal minestrone di verdure agli spaghetti alle vongole, eccezionale insieme a piatti di pesce intensi e carni bianche delicate. Ottimo anche con pizze che spiccano per note acide, come la bufala con pomodoro fresco.

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