Rina Ianca di Santa Tresa: bio e vegan di Sicilia

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Rina Ianca di Santa Tresa

Nasce in un angolo tra i più affascinanti della Sicilia, nel Ragusano, ed è il risultato di un blend che unisce il Grillo, (al 70%) varietà autoctona siciliana per eccellenza, con il Viognier (al 30%). Rina Ianca 2020 è il vino biologico e vegano di Santa Tresa, l’azienda di Vittoria guidata dal trentino Stefano Girelli.

Grillo e Viognier vengono raccolti a mano in cassette da 15 Kg. Il Viognier, vitigno francese che ha trovato a Santa Tresa le condizioni ideali, verso fine agosto mentre il Grillo verso la prima metà di settembre: entrambe le varietà svolgono una vinificazione simile tra di loro. Le uve raccolte sostano in cella frigorifera per una notte così da abbassarne la temperatura fino a 6-8 °C, proteggendo i precursori aromatici contenuti nelle uve.

Il giorno seguente le uve vengono delicatamente diraspate e pressate in maniera soffice, così da ottenere il mosto fiore. Il mosto sosta una notte in vasca attorno ai 10 °C al fine di permettere la naturale sedimentazione di tutte le particelle solide in esso contenute, in seguito avviene la fermentazione alcolica in tini di acciaio inox a una temperatura tra i 17-19 °C per 10-12 giorni. Dopo la fermentazione, le due varietà vengono riunite per l’affinamento sur lies per circa 4 mesi con frequenti movimentazioni delle fecce nobili.

In questo modo, la mineralità e freschezza del Grillo si uniscono all’intensità e allo spessore del Viognier, regalando un vino dal colore giallo paglierino con riflessi verdi, nel quale prevalgono le note di frutta bianca, di pesca e di agrumi. Al palato domina la sapidità e la larghezza sempre bilanciate dall’ottima acidità, la chiusura è dolce con un retrogusto di nettarine. Rina Ianca si abbina ad antipasti di pesce e molluschi, a primi piatti con condimenti di pesce e verdure, a secondi di pesce e crostacei.

Santa Tresa si trova nel comune di Vittoria, nel sud ovest della Sicilia, a 240 metri sul livello del mare. La tenuta copre 50 ettari, di cui 39 coltivati a vigneto. Per Stefano e Marina Girelli, fratelli trentini alla guida dell’azienda, il biologico si traduce in un metodo di lavoro e in uno stile di vita. Il loro amore per la Sicilia li ha spinti a scegliere l’isola come patria adottiva.

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