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8 Febbraio 2025

Vigneti storici: nuove opportunità per le Colline Vitate del Soave

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Fabio Italiano
Fabio Italiano
Classe 1968, nato e cresciuto nella cantina del ristorante di famiglia, ho avuto il privilegio di conoscere i migliori vini del mondo grazie a mio padre. Tra le mie mani ho visto passare il meglio della produzione vinicola italiana e francese: dal Sassicaia (allora ancora semplice Vino da Tavola) ai vari cru di Barbaresco di Angelo Gaja, fino ai super famosi Château Margaux, Château Lafite Rothschild, Petrus, solo per nominarne alcuni. Tra un servizio ai tavoli e l’altro, ho anche trovato il tempo per laurearmi in Ingegneria presso l’Università degli Studi di Palermo. Il 23-11-1998, giorno del mio 30esimo compleanno, mi trasferisco in Olanda per amore, dove ancora oggi vivo con mia moglie e i miei due figli. Bereilvino.it è il mio hobby e non mi ritengo un esperto di vino ma solo un appassionato!

E’ ufficiale. I vigneti storici ed eroici italiani sono tutelati come bene comune e saranno oggetto di maggiori tutele in chiave di conservazione paesaggistica. I vigneti che saranno registrati avranno quindi maggiori opportunità di accesso a contributi per la preservazione e il ripristino.

Questo il sunto del decreto legge uscito il 1 luglio 2020: “sono eroici quei vigneti che ricadono in aree soggette a rischio idrogeologico, o situati in aree dove le condizioni orografiche creano impedimenti alla meccanizzazione, in zone di particolare pregio paesaggistico e ambientale, nonché i vigneti situati nelle piccole isole”. Mentre sono considerati viceversa storici “quei vigneti la cui presenza, segnalata in una determinata superficie/particella, è antecedente il 1960”. Sono di fatto tutelati quindi i paesaggi rurali d’interesse storico iscritti al Registro custodito dal Ministero dell’Agricoltura.

Le Colline Vitate del Soave sono state il primo Paesaggio a essere riconosciuto nel 2015 in questo registro, un territorio dove, come riportato nella motivazione del riconoscimento, vi è un’area che presenta un alto grado di integrità in termini di conservazione della destinazione agricola delle colline. Un presidio storico vitivinicolo che gioca quindi un ruolo fondamentale non solo per l’attualità ma anche per il futuro.

L’impegno del Consorzio dal 2015 non si è fermato, prima con il riconoscimento nel 2018 a Patrimonio Agricolo di Rilevanza Mondiale da parte della FAO, poi con l’implementazione di progetti innovativi dalla prevenzione dell’erosione del suolo, alle Unità Geografiche Aggiuntive.

«Questo decreto sancisce il lavoro che portiamo avanti ogni giorno di tutela della viticoltura tradizionale nelle Colline del Soave mozzafiato – dice Aldo Lorenzoni, direttore del Consorzio – Da sempre infatti la tutela delle vigne storiche e della viticoltura tradizionale sono i valori per i quali il Consorzio si è sempre battuto e che sono stati il motore di una parte dell’azione consortile. Vogliamo che Soave non sia solo sinonimo di un vino bianco eccezionale, ma anche di un territorio di bellezza questo decreto è una pietra miliare poiché riconosce e  tutela quella viticoltura che ha fatto la storia e il pregio del vino italiano»

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