La prima volta non si scorda mai! Ebbene si, non vi nascondo che è la prima volta che bevo un vino prodotto con vitigni resistenti PIWI, ed è stata una prima volta sicuramente positiva. Per anni ho sentito parlare spesso di vitigni resistenti, ma non ho mai avuto l’occasione di bere un vino prodotto con tali vitigni. Questo fino a pochi giorni fa, quando mi si è presentata l’occasione giusta, e non me la sono fatta scappare.
Confesso che, vivendo e lavorando all’estero da tantissimi anni, oltre 20, per me non è per niente facile attingere nel “grande bacino” del panorama vitivinicolo italiano. Spesso mi devo accontentare di quello che trovo nelle enoteche della zona e nei super. Per togliermi qualche piccolo sfizio pero’ ordino sempre più spesso online, e in questo modo ho la possibilità di degustare e scoprire vini decisamente più interessanti per un amante dei vini italiani come il sottoscritto.
Saltuariamente, per mia grande fortuna, ricevo direttamente dai produttori italiani campioni di bottiglie di vino da degustare, come il vino che vi farò conoscere di oggi, e ho la possibilità così di scoprire anche le piccole chicche enologiche del Belpaese. Bottiglie che probabilmente non avrei mai comprato e/o degustato. Bottiglie che spesso mi sorprendono positivamente e molto raramente mi deludono. Tranquilli, vi anticipo subito che i vini di Terre di Ger mi hanno sorpreso moooolto positivamente.
Tuttavia prima di farvi conoscere il vino di oggi, desidero presentarvi brevemente Terre di Ger, la cantina che ha prodotto questo ottimo vino. Il cuore pulsante della cantina è situata in località Frattina di Pravisdomini, in provincia di Pordenone, in Friuli Venezia Giulia, praticamente a due passi dal confine con il Veneto. Attualmente la proprietà possiede una settantina di ettari vitati, dislocati soprattutto nelle Grave del Friuli. I diversi vigneti sono distribuiti oltre che nella zona di Frattina di Pravisdomini anche a Chions, Pasiano di Pordenone, tra i fiumi Lemene e Livenza. La proprietà inoltre possiede vigneti anche nelle Marche, sulle colline del territorio di Maiolati Spontini, in provincia di Ancona.
Terre di Ger nasce dalla passione per la viticoltura di Gianni Spinazzè. Il primo vigneto risale al lontano 1975, ma della attuale cantina non vi era ancora traccia, per Gianni Spinazzè era infatti semplicemente un bellissimo passatempo, per mantenere saldo il legame con la terra che tanto amava. Negli anni ottanta e novanta iniziarono le prime acquisizioni e furono messi a dimora i primi vigneti, puntato soprattutto sui classici vitigni della zona, Cabernet Franc, Merlot, Refosco dal Peduncolo Rosso, Pinot Grigio e via discorrendo. La cantina nasce nel 1999, ma la svolta aziendale vera e propria arriva alcuni anni dopo, quando la famiglia Spinazzè decide di adottare un nuovo progetto agronomico, impiantando i primi vitigni a varietà resistenti PIWI. Ovvero, vitigni ibridi resistenti ai funghi e capaci di contrastare in maniera spontanea oidio e peronospora e che quasi mai necessitano di trattamenti ad hoc.
Oggi Terre di Ger è probabilmente la cantina italiana con il maggior numero di ettari vitati a vitigni resistenti PIWI e i Spinazzè possono essere considerati a tutti gli effetti i paladini e i primi sostenitori di tale tipologia di vitigni nel Belpaese. L’azienda punta ad una produzione vinicola sostenibile, con l’obiettivo di perseguire uno sviluppo rispettoso dell’ambiente, socialmente equo ed economicamente efficace. Accanto ad una produzione di vini della tradizione enoica locale, interpretati con pulizia e coerenza, troviamo una bella gamma di vini prodotti esclusivamente con vitigni resistenti PIWI quali, Merlot Khantus, Merlot Khorus, Fleurtai, Soreli, Sauvignon Kretos etc. etc.
Il vino che vi presento oggi, El Masut, è un Trevenezie IGP Rosso vendemmia 2017, in particolare è un blend a base di uve Merlot Khantus e Merlot Khorus. La qualità del vino è davvero molto alta, e la sua denominazione Trevenezie IGP non vi deve ingannare, in quanto attualmente i vitigni resistenti PIWI per legge non possono essere utilizzati per produrre vini di qualità DOC e DOCG. Alla vista il vino si presenta con un bellissimo colore rosso rubino intenso. Al naso si presenta con un ampio e complesso bouquet di aromi di frutti rossi maturi, misti ad eleganti sentori che ricordano la foglia di tabacco, le spezie, la vaniglia e la tostatura del legno utilizzato per l’affinamento. In bocca il vino è pieno, avvolgente, polposo, sorretto da una bella struttura tannica già levigata, e da una adeguata componente acida, molto buona anche la persistenza finale. In conclusione è un vino molto ben fatto, e con una personalità tutta sua, piacevole, piacione, e proposto oltretutto ad un prezzo ragionevole per il livello qualitativo mostrato, intorno ai 20 euro. Prosit!