L’annata 2020 sembra gettare un’ombra di negatività sul panorama vinicolo italiano ed europeo. Con la gran parte della attività chiuse il mondo del vino attende gli sviluppi con il fiato sospeso. Un’attesa che non contempla però l’ipotesi di rimanere con le mani in mano. Consorzi, produttori ma anche chi si occupa di eventi, comunicazione, distribuzione e vendita, tutti si sono da subito attivati con diverse iniziative che, ancor prima che economiche, sono una conferma della voglia di ripartire di tutto il settore.
Stanno crescendo le proposte e i nuovi impulsi per dirottare sul virtuale le experienceS che spesso hanno portato in cantina appassionati e clienti. Per l’enologia si aprono nuovi scenari: nel mercato del vino è in corso una vera e propria rivoluzione. È il rapporto diretto online la nuova frontiera.
E’ tempo di svecchiarsi. Di trovare nuovi modi di veicolare e comunicare il vino. La rapidità, la flessibilità, la possibilità di ampliare i propri mercati e di offrire maggior scelta impongono una riflessione profonda. Soprattutto sul vecchio modo di pensare la distribuzione. Un modo che, in Italia, è sempre stato farraginoso e che oggi con le nuove tendenze diventa ancora più complesso.
Tendenze che riguardano sì il mercato del vino in senso stretto, ma anche la relazione con i consumatori sempre più attenti e sempre più in stretto rapporto con i produttori.
“Metterci la faccia” nel senso fisico del temine veicolando se stessi o il winemaker è cosa buona e giusta. Le strategie devono puntare su tre parole chiave: regione, origine e terroir.
DEGUSTIBUSS, Accademia Italiana per Sommelier ha deciso di realizzare settimanalmente dirette su FB per promuovere e condividere la situazione attuale dei produttori che aprono virtualmente le porte delle loro cantine per parlare di quali sono i fattori che influenzano la qualità dei propri vini.
Fondamentale infatti in questo momento più che mai creare un coinvolgimento ed un flusso continuo di informazioni tra produttore e consumatore.
“Attraverso le dirette di DEGUSTIBUSS” spiega Cristina Mercuri founder e Wine Educator “si creano nuove possibilità di condivisione e soprattuto si mettono in campo azioni e nuove modalità di intervento relative alla realtà vinicola attuale”.
“Fondamentale” continua Cristina “ è identificare una profilazione, da parte dei produttori, dei propri utenti per tracciare una precisa attività di comunicazione che divulghi il vino su più fronti in maniera efficace. Come per esempio l’attività di Direct to Consumer che attraverso lo sviluppo di diversi canali virtuali accorcia le distanze tra produttore e consumatore”.
La cultura del vino è fatta prima di tutto da esperienze e studio, dunque programmare una mirata strategia di storytelling attraverso argomenti anche collaterali amplifica e sintonizza un’utenza diversificata che indirettamente indirizza e incanala nuovi e potenziali flussi di utenza.
Digital tasting, tutorial e video-guide sono solo alcuni strumenti per promuovere e implementare il riavvicinamento tra produttori, consumatori o semplicemente wine-lovers e appassionati.
Ridurre e accorciare le distanze diventa ora più che mai vitale per tutti gli operatori del settore che devono sapersi connettere per tenere vivo l’interesse e condividere il più possibile l’amore per il vino anche a distanza.