Si è tenuta a Grosseto nei giorni scorsi l’Assemblea dei soci del Consorzio Tutela Vini della Maremma Toscana, nel corso della quale sono stati presentati e approvati all’unanimità il bilancio consuntivo 2019 e quello previsionale 2020 e sono stati illustrati i programmi previsti per l’anno in corso.
“E’ importante continuare a identificare nel Consorzio lo strumento essenziale per fare sistema in Italia e all’estero”, insiste sulla coesione il Presidente Francesco Mazzei, che aggiunge: “occorre perseverare nella crescita in quantità e qualità, oggi la Denominazione Maremma Toscana si attesta al terzo posto, per superficie vitata rivendicata, tra le DOP toscane, dietro soltanto al Chianti e al Chianti Classico, è il momento di accelerare affrontando i mercati in maniera strategica e puntando sulla valorizzazione e sulla promozione non solo dei vini ma anche del territorio.”
Numerose le attività promosse dal Consorzio in questa direzione già in questi primi mesi dell’anno: dopo le Anteprime Toscane – dove le nuove annate hanno convinto e in parte stupito la stampa nazionale e internazionale -, era tutto pronto per i due momenti fieristici più importanti, Prowein a Düsseldorf e Vinitaly. Alla luce dell’annullamento, nelle ultime ore, della manifestazione in Germania cresce la preoccupazione per il settore che è “sopravvissuto” ai dazi USA e alla Brexit e ora rischia di subire una brusca frenata.
“Speriamo che la situazione si normalizzi al più presto, l’Italia si muove in una congiuntura che, se non governata, potrebbe avere le conseguenze di una crisi finanziaria”, afferma Mazzei sottolineando che “tutti comprendiamo la situazione e l’esigenza di attuare delle misure di precauzione nei confronti dell’emergenza coronavirus che ha colto il mondo di sorpresa, ma occorre che le istituzioni la gestiscano con protocolli precisi tenendo conto delle necessità delle imprese; il mese di febbraio a livello commerciale è stato molto critico e le prospettive rischiano di peggiorare nei prossimi mesi, occorre – e non parlo solo del nostro settore – dare dei segnali forti in merito alla volontà di rialzarsi con una comunicazione oggettiva, misurata e meno catastrofica”.
Il Consorzio sta lavorando nel mentre a un particolare progetto dedicato al Vermentino ed è in calendario invece la terza edizione di mareMMMa la Natura del Vino – con 450 vini che attendono operatori e pubblico il 9 marzo ad Alberese presso il Granaio Lorenese – assieme ai Consorzi Tutela Vini Morellino di Scansano e Montecucco. Si vogliono trasmettere alle Aziende fiducia e nuovi input in un momento così delicato come questo.
Il Direttore del Consorzio, Luca Pollini, ha esposto i dati che oggi vedono 294 aziende associate di cui 91 aziende “verticali”. La vendemmia 2019 fa registrare il massimo storico della Denominazione sia in termini di ettari rivendicati (superata la barriera dei 2.000 ettari) che di uve destinate alla produzione della DOC, superando abbondantemente i 150.000 quintali, il che pone la DOC Maremma Toscana al terzo posto tra le Denominazioni toscane rivendicate.
Il quadro produttivo della viticoltura maremmana, ponendo a confronto i dati del 2006 con quelli attuali, fa riscontrare dei “cambiamenti di rotta” che portano in luce nuove opportunità: a fronte di un decremento della quota di due varietà storiche del territorio, ovvero Sangiovese – che da quasi il 57% del vigneto scende a circa il 44,5% – e Trebbiano toscano, che da una quota di quasi il 9,5% scende a poco più del 4%, crescono il Vermentino che, negli ultimi 13 anni passa da una quota del 2,2% all’8,5% del vigneto grossetano, e – in maniera più contenuta – i vitigni internazionali come il Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah.
Corretto continuare a insistere su il Vermentino, il cui interesse da parte dei mercati nazionali e internazionali è cresciuto molto negli ultimi anni e anche in Maremma rappresenta un fenomeno in continua ascesa. I numeri parlano di 747 ettari di Vermentino che si attesta come la prima varietà a bacca bianca della provincia; nel 2019 le bottiglie sono passate a 1.607.000 per 12.049 hl e rappresentano il 28% del totale della produzione imbottigliata.
Il Vermentino è quindi la seconda tipologia imbottigliata della DOC dopo la tipologia Rosso e la volontà è quella di “cavalcare” questo trend che potrebbe diventare uno dei motori trainanti della DOC. La DOC Maremma Toscana è la prima in Toscana e nell’Italia continentale per quanto riguarda questo vitigno.
Il Consorzio ha annunciato anche la partecipazione al progetto di ‘business intelligence’, assieme ad altri sette consorzi del vino toscani e attivo dal 2021, con la collaborazione di Valoritalia, Wine Searcher e l’Università di Firenze. L’obiettivo è di creare un database ricco di informazioni utili alle Aziende per interpretare al meglio opportunità e nuove tendenze dei mercati.