“L’esclusione del vino italiano dalla lista dei prodotti che saranno colpiti dai dazi, ci fa tirare un primo sospiro di sollievo e per questo il nostro ringraziamento va al Premier Giuseppe Conte e alla Diplomazia italiana, oltre agli sforzi della Commissione UE. Gli USA sono infatti un mercato fondamentale: si posizionano al primo posto nella graduatoria dei Paesi consumatori di vino con una domanda complessiva che è cresciuta negli ultimi 5 anni in valore di oltre il 30%, così come il quantitativo di vino esportato dal nostro Paese. Anche se per ora il pericolo è scampato, è però necessario mantenere alta l’attenzione e continuare un dialogo con gli USA, per evitare che la lista venga rivista e ampliata, considerato che secondo quanto comunicato dall’amministrazione americana, gli USA hanno l’autorità per aumentare le tariffe in qualsiasi momento o modificare i prodotti interessati”.
Con queste parole Ernesto Abbona, Presidente di Unione Italiana Vini, commenta l’esclusione dei vini italiani dalla lista dei prodotti pubblicata dalle autorità americane dopo il via libera del WTO che ha ritenuto l’Europa colpevole di aver concesso aiuti illegali ad Airbus per un importo pari a 7,5 miliardi di dollari consentendo così a Washington di aumentare le tariffe all’importazione del 10% e del 25% su una lista di prodotti indicata dal Dipartimento del Commercio statunitense. Benché il vino sia stato escluso, i dazi, che dovrebbero scattare dal 18 ottobre, andranno a colpire molti altri prodotti italiani dell’agroalimentare come il pecorino romano, il parmigiano reggiano, il prosciutto e loro derivati.
“Non è mai una buona notizia quando vengono approvate restrizioni al commercio – aggiunge il Presidente di UIV. In questo caso, anche se non toccano direttamente noi, colpiscono il vino di altri Paesi e altri prodotti agricoli, alcuni made in Italy, che nulla hanno a che fare con la causa. Per questo invitiamo UE e USA a continuare a lavorare per una soluzione negoziale sul caso Airbus-Boeing che eviti l’escalation di una guerra commerciale che rischia di impoverire tutti. Unione Italiana Vini – conclude – continuerà a monitorare la situazione e a sensibilizzare le istituzioni, anche perché il mercato USA costituisce uno sbocco strategico irrinunciabile per le nostre produzioni e la salvaguardia delle nostre imprese vinicole”.