Soave…per esempio! Con queste parole si può sintetizzare la febbrile attività consortile sottesa al riconoscimento come patrimonio agricolo globale e che lo sta vedendo protagonista di numerosi incontri internazionali e presentazioni dei tanti progetti che il Consorzio sta portando avanti seguendo l’action plan, il piano delle azioni che si stanno implementando per la conservazione e la valorizzazione del sito GIAHS.
Il 18 settembre alla FAO, il Soave è chiamato a una conferenza sull’importanza della dieta mediterranea che vedrà tra gli speaker anche il direttore Generale della FAO Qu Dongyu e il giornalista Alberto Angela, per parlare della conservazione dinamica di questo sito di 7000 ettari e di tutti i progetti innovativi che il Consorzio sta portando avanti. In questo contesto infatti si porteranno come modello di gestione territoriale i siti GIAHS per la salvaguardia degli ecosistemi e delle tradizioni rurali. Durante la giornata verrà inaugurata anche una mostra proprio alla FAO sui siti GIAHS italiani e i patrimoni rurali di interesse storico, di cui il Soave è stato il primo esponente.
Nello specifico si parlerà di Soilution System, un progetto attivato dal Consorzio Tutela Soave, che ha ottenuto uno dei punteggi più alti mai realizzati in fase di valutazione e che è focalizzato sulla prevenzione dell’erosione dei suoli. Durante l’autunno lo stesso progetto, che sta suscitando grandissimo interesse nel mondo accademico, verrà presentato anche in Inghilterra a Brighton e in Cina a Shangai.
Durante l’estate infatti il Soave è stato inoltre invitato a due importanti appuntamenti, uno a Madrid insieme agli altri siti europei dove si è parlato di una politica e azioni unitarie a livello comunitario e successivamente in Georgia dove assieme ai ministeri dei vari paesi dell’area caucasica si è discusso su un’agenda comune da discutere in commissione europea per la nuova PAC, con particolare focus sui cambiamenti climatici.
«Il riconoscimento FAO, che fra poco compie un anno, ci sta chiamando a una serie di impegni internazionali per portare il nostro esempio come territorio agricolo conservato e in grado di superare le tante sfide dell’agricoltura moderna – dice Aldo Lorenzoni, direttore del Consorzio – nello stesso momento la progettualità sul fronte della ricerca e sviluppo continua e grazie a una serie di importanti collaborazioni, stiamo portando avanti idee innovative che aiuteranno il territorio a crescere e migliorarsi.»