La Romagna dei vini a bacca bianca si presenta a Cervia con una cinquantina di etichette che rappresentano il meglio della produzione del Club dei Bianchi In Romagna. Un sodalizio composto da 15 cantine eccellenti, in rappresentanza dei vari territori romagnoli, nato lo scorso luglio, e sceso in campo per far conoscere e promuovere i bianchi di casa nostra, vini eccellenti con un ottimo rapporto qualità-prezzo, ma ancora non così conosciuti e diffusi sul territorio. L’evento The white wine experience, aperto a winelover, e operatori ho.re.ca., è in programma lunedì 25 febbraio (dalle 17.00 alle 21.00) alle Officine del Sale, uno degli storici magazzini cervesi costruito tra il ‘600 e l’inizio del ‘700 con funzione di deposito e oggi splendidamente recuperato a locale polivalente, testimonial della cultura del cibo e del vino del territorio.
Un mondo in bianco
Sui banchi d’assaggio allestiti all’interno delle Officine del Sale si potranno degustare direttamente dalle mani del produttore i classici autoctoni romagnoli di grande pregio come l’Albana Docg i cui grappoli dalle colline del Cesenate si rincorrono verso Bertinoro e su su fino a Dozza; la Rebola (da Grechetto Gentile) del Riminese, il Trebbiano (quasi 15.000 ettari coltivati, più del doppio del Sangiovese) e il Pagadebit (Bombino Bianco). Ma ci saranno anche vitigni meno noti e quelli riscoperti come il Famoso (Rambèla, nella Bassa Romagna), che dopo anni di abbandono sta mietendo successi grazie alla sua elegante aromaticità. E poi un’infinità di altri vitigni internazionali come il Pinot bianco, il Sauvignon blanc, lo Chardonnay o il Riesling che crescono a loro agio nei terroir romagnoli. Vini e vitigni che negli ultimi anni, grazie allo sforzo e alla sperimentazione in vigna e in cantina, hanno prodotto vini eccellenti in qualità e piacevolezza di beva.
A completare l’offerta tante bollicine, realizzate con lo chardonnay mixato ad autoctoni bianchi ma anche i cosiddetti blanc de noir, spumanti a base sangiovese vinificato in banco. Insomma, come racconta il titolo della manifestazione, una vera e propria esperienza irripetibile per conoscere e gustare i bianchi di Romagna. In abbinamento ai banchi d’assaggio, per meglio gustare e giudicare i vini, due piattini di tipicità realizzati a cura degli chef delle Officine del Sale.
La formula
Si degusta in piedi con il calice fornito alla cassa della manifestazione e il braccialetto che permette la degustazione libera dei vini. A servire e raccontare i bianchi di Romagna ci sono i produttori pronti a spiegare le caratteristiche dei loro vini, il nuovo trend del bere bianco e a consigliare gli abbinamenti.
Per il pubblico costo all’ingresso € 12 con assaggio libero dei vini più due ticket food per abbinare tapas e piattini in assaggio.
Per gli operatori Ho.re.ca. ingresso e degustazione gratuita mostrando l’invito alla cassa
A curare l’organizzazione dell’evento una collaborazione fra Taste Production, nota fra gli enoappassionati e gli addetti ai lavori per gli eventi di ‘In Bolla’, e PrimaPagina curatrice degli eventi di Tramonto DiVino.
Al termine dell’evento, per chi volesse continuare la serata, i vini bianchi del Club sposano il pesce dell’Adriatico in una cena a cura delle Officine del Sale: alici marinate, squacquerone e pida, risotto con le cozze, grigliatina nostrana e sorbetta il menù proposto dallo chef del locale cervese (costo € 20).
Il WineMagazine
Fra gli strumenti individuati per la promozione dei bianchi di Romagna è nato il WineMagazine del Club dei Bianchi con all’interno un inserto estraibile in cu sono inserite le schede di tutte le cantine e dei vini in degustazione all’evento. Il WineMagazine verrà distribuito gratuitamente a tutti i partecipanti.
Di riviste sul mondo del vino ne esistono molte e da molto tempo. Il WineMagazine del Club dei Bianchi cerca però altri linguaggi, a partire dal suo layout. Con una grafica fresca e originale strizza l’occhio al web utilizzando QRcode, contest facebook e un linguaggio che, con i suoi follower, richiama instagram, per una rivista social a tutti gli effetti.
Realizzato in 52 pagine di grande formato per 8mila copie dalla società editoriale PrimaPagina di Cesena, il WineMagazine, che si avvale della collaborazione di giornalisti di settore e sommelier, ha periodicità semestrale, verrà diffuso sia in formato cartaceo che sfogliabile via mail, a oltre 3mila operatori horeca della regione e distribuito gratuitamente durante gli eventi del Club, oltre che nei locali pubblici del territorio.
I contenuti
La presentazione dei bianchi di Romagna con numeri, storie e aneddoti, l’abbinamento in bianco con piatti di chef stellati e sommelier, il punto degli esperti, il parere di follower e testimonial e un focus sull’Albana Docg, ‘Primadonna di Romagna’, vanno a comporre il palinsesto del primo numero, arricchito dall’insetto-guida estraibile con i vini e le cantine del Club.
Il Club dei Bianchi in Romagna
Quindici le cantine, dalle colline di Rimini alla provincia di Ravenna; 500 gli ettari di vigneto, di cui quasi 200 coltivati a vitigno bianco; 3 milioni le bottiglie prodotte di cui oltre un milione a bacca bianca. Sono questi i numeri del ‘Club dei bianchi in Romagna’ che lunedì 25 farà il suo debutto a Cervia alle Officine del Sale . Obiettivo: promuovere i vini bianchi di Romagna, renderli memorabili, creando visibilità e reputazione, favorendone la conoscenza e la diffusione tra i winelover e nei locali pubblici, ristoranti, hotel, enoteche e winebar. Cominciando proprio dal territorio romagnolo. Perché prima di tutto bisogna essere ‘profeti in patria’.
E’ trend bere bianco
L’avvenire dell’enologia italiana e romagnola sarà a bacca Bianca? A leggere gli ultimi dati parrebbe proprio di sì. Da un’indagine del Wine-Monitor Nomisma si apprende infatti che lo scorso anno il Belpaese ha superato la Francia nella produzione di vini bianchi e che l’Italia è a livello mondiale medaglia d’argento per il consumo di bianchi, seconda solo agli Usa. Che i bianchi italiani sono i più venduti al mondo e che il consumo interno di vini bianchi ha superato quello dei rossi, seguendo un percorso parallelo a quello delle bollicine. I motivi: la ricerca di vini versatili che meglio si abbinano con cucine leggere e fushion, I cambiamenti climatici che chiamano il consume di vini più freschi, l’abitudine del bere anche casa e l’aumento dei cosumi fra le donne che stanno trainando questa nuova tendenza.