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12 Aprile 2025

Palmento Costanzo al Vinitaly con tante novità

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Fabio Italiano
Fabio Italiano
Classe 1968, nato e cresciuto nella cantina del ristorante di famiglia, ho avuto il privilegio di conoscere i migliori vini del mondo grazie a mio padre. Tra le mie mani ho visto passare il meglio della produzione vinicola italiana e francese: dal Sassicaia (allora ancora semplice Vino da Tavola) ai vari cru di Barbaresco di Angelo Gaja, fino ai super famosi Château Margaux, Château Lafite Rothschild, Petrus, solo per nominarne alcuni. Tra un servizio ai tavoli e l’altro, ho anche trovato il tempo per laurearmi in Ingegneria presso l’Università degli Studi di Palermo. Il 23-11-1998, giorno del mio 30esimo compleanno, mi trasferisco in Olanda per amore, dove ancora oggi vivo con mia moglie e i miei due figli. Bereilvino.it è il mio hobby e non mi ritengo un esperto di vino ma solo un appassionato!

E’ iniziato il conto alla rovescia! Palmento Costanzo alza il sipario di Vinitaly 2018 con le nuove etichette in polvere lavica dei vini biologici Etna Doc – declinati in Rosato, Bianco e Rosso -, e annuncia anche altre novità in programma per la stagione 2018/19. Dal metodo di vinificazione a caduta all’affinamento in botti (2000 litri) a forma di “Uovo” in rovere francese (bâtonnage naturale), l’azienda di Passopisciaro presenta le sue nuove espressioni enologiche in anteprima nazionale nella Hall 2 Stand C43 della più grande manifestazione italiana dedicata al mondo del vino, in scena dal 15 al 18 aprile a Verona. Winelovers, operatori e appassionati del settore potranno degustare l’eccellenza della produzione Palmento Costanzo: dalla linea classica ai vini provenienti dalla selezione prefillossera.

Situata all’interno del Parco Naturale dell’Etna, patrimonio dell’UNESCO, Palmento Costanzo è una tenuta di circa 20 ettari (di cui una decina è attualmente vitata), disegnata da terrazzamenti con vigneti ad alberello etneo su pali di castagno, che tendono a risalire le pendici del vulcano più grande d’Europa sul versante Nord (dai 600 agli 800 metri di altitudine).

Al centro, immerso tra i vitigni autoctoni, è stato portato a nuova vita un “palmento” – edificio autentico del luogo -, in pietra lavica, di fine ‘700: è in questa struttura che i vignaioli, secolo dopo secolo, svolgevano tutti i processi di vinificazione. Ed è proprio all’interno del palmento, frutto di un attento restauro conservativo di bioarchitettura, che si trova la cantina: qui, ogni dettaglio è stato progettato per ottenere il meglio dalle uve coltivate (zonazione, lieviti selezionati in vigna ecc) nei vigneti.

Nelle vigne, circostanti il palmento, c’è un tesoro raro e prezioso: un vigneto prefillossera. Lungo la sciara, monumento storico di colate laviche, si estende la parte più antica di questa vigna delle “meraviglie”, con piante straordinarie per forma, dimensione, forza vitale. Sono creature forgiate dal tempo, cariche di storia e allo stesso tempo tenaci e fruttifere. Sono a piede franco, sembrano fiere sculture della natura, in cui è ancora viva la memoria atavica di chi le piantò.

Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio, Carricante e Catarratto sono le varietà presenti: hanno un’età variabile da pochi anni al secolo abbondante. Qui, le vigne sono coltivate manualmente e in regime biologico da secoli. I suoli sono ricchi di sostanza organica e minerale, caratterizzati da sabbie vulcaniche brune derivanti dalla disgregazione dei depositi di lava. Spiccano dal suolo, e anche dalla sciara che attraversa la tenuta a ridosso di un suo fianco, molti fiori di ginestra gialla, violette, fiori bianchi, alberi di agrumi e varie erbette selvatiche che si ritrovano al naso quando si degustano i nostri vini. Un vero e proprio museo a cielo aperto, dove si custodisce una pagina della storia della viticultura etnea.

***

La famiglia Costanzo fonda le radici dell’azienda alle pendici dell’Etna, portando a nuova vita un vigneto “ad alberello” che, per sua natura, si muove verso il cielo. È la stessa verticalità che, con le tipiche terrazze, ridisegna le viti sul versante Nord. Qui, in Contrada Santo Spirito, nel borgo di Passopisciaro, la nascita di “Palmento Costanzo” è un atto d’amore. E’ la passione per questa terra, per l’indomito vulcano, a tracciare la filosofia aziendale: rendere omaggio ai primi vignaioli che, per secoli, hanno dato valore al territorio, tessendo la storia della viticoltura etnea. Un testamento atavico a cui dare un futuro, con impegno e rispetto, mettendo in risalto l’identità dei vitigni autoctoni e di quel bagaglio di emozioni ultrasecolari. La voglia inesauribile di voler contribuire a divulgare le bellezze dell’Etna è stata la matrice per creare un’azienda innovativa e riguardosa del passato. Attraverso il restauro conservativo di un antico palmento, la famiglia lega il suo nome ai valori della tradizione e della qualità, lasciando che il territorio esprima nel vino la sua massima potenzialità. Il rispetto dell’ambiente e dell’opera dell’uomo generano la garanzia del proprio vino, coltivato a mano e in biologico, nelle varietà del Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio, Carricante e Catarratto della Doc Etna. Questa passione rende l’azienda una delle ambasciatrici della memoria enologica dell’Etna.

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