Un nuovo vino per la cantina Manaresi, ecco Flora Italica

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Flora Italica

Un nuovo vino per la cantina Manaresi di Zola Predosa, nel cuore dei Colli Bolognesi. Si chiama Flora Italica ed è una Barbera Colli Bolognesi doc 2015, un rosso importante, con affinamento in botte grande di rovere di Slavonia. A 9 anni dall’esordio della cantina, si tratta della sesta etichetta, che va ad affiancare le cinque già presenti in gamma. Le prime uscite pubbliche per Flora Italica saranno Prowein, l’importante fiera internazionale che si tiene a Düsseldorf dal 18 al 20 marzo 2018 (dove Manaresi sarà presente al padiglione 15, stand D71), e a seguire il Vinitaly di Verona (al padiglione 9, stand E16 – D17) dal 15 al 18 aprile.

Manaresi presenta poi in assaggio sia a Düsseldorf che al Vinitaly la nuova annata 2017 dei suoi bianchi: il Colli Bolognesi Pignoletto docg frizzante, il ‘Duesettanta’ Colli Bolognesi Bologna Bianco doc; e poi il Colli Bolognesi Pignoletto docg Classico Superiore 2016, il  nuovo ‘Controluce’

Colli Bolognesi  Bologna Rosso doc 2015 (appena premiato dal magazine inglese Harpers Wine con il massimo riconoscimento ‘Star of design’, oltre che con ‘Star of Emilia-Romagna e Marche’, nel concorso Harpers Wine Star Italy); infine l’altro cavallo di battaglia, il Colli Bolognesi Merlot doc 2015.

Il nome Flora Italica è un omaggio all’illustre naturalista Antonio Bertoloni (1775 – 1868), autore dell’omonimo monumentale trattato di botanica ancora oggi riferimento scientifico della materia. Il Bertoloni possedeva un tempo la collina e la sovrastante omonima storica Villa Virginia, a  Zola Predosa, sede estiva dei suoi studi, prospiciente l’attuale vigneto di Barbera ora di proprietà dell’azienda Manaresi.

Da un punto di vista dl visual design, la nuova etichetta Flora Italica è originale e innovativa, ma in linea con lo stile della altre bottiglie. Le prime quattro etichette uscite fra il 2010 e il 2011 (Pignoletto frizzante, Pignoletto Classico, Duesettanta, Merlot) sono ispirate all’arte di Paolo Manaresi, importante pittore e incisore del novecento al quale la nipote e attuale titolare Donatella Agostoni ha dedicato la cantina (il logo aziendale Manaresi è la firma stilizzata dell’artista). Etichette stereometriche, essenziali, come cornici che mettono in mostra il vino (primo premio Immagine coordinata International Packaging Competition al Vinitaly). Una linea curva, irregolare, disegna invece il profilo del volto maschile della quinta etichetta uscita (nel 2012), il Controluce Colli Bolognesi Bologna Rosso doc, espressamente dedicata al nonno artista Paolo Manaresi riprendendo la silhouette tratta dal suo dipinto ad olio “Autoritratto Controluce” (premiata con l’Etichetta d’oro International Packaging Competition al Vinitaly).

A questa, quasi virando verso una grafica ‘organica’, si affianca ora Flora Italica, con il profilo femminile e sinuoso di una mitologica Flora, la dea romana e italica della fioritura. Ma una ‘NOVELLA’ Flora, perché la sua silhouette, i suoi capelli, il suo atteggiarsi sono quelli di una donna contemporanea, di carattere. Così pure come contemporanei sono i fiori, i petali e gli steli colorati che in basso introducono una sorta di collage informale.

Un’immagine femminile di forte impatto (quanto, prima, il Controluce era ‘maschile’): la grafica speculare dell’etichetta esprime volutamente questo genere. E’ la prima “donna” nei vini della cantina, e compare ben due volte sulla nuova bottiglia, se la si ruota a 360 gradi, spiega l’architetto Paolo Capponcelli, di Panstudio Architetti Associati, che insieme all’architetto Donatella Agostoni, titolare della cantina, ha progettato la nuova etichetta, in collaborazione con l’agenzia grafica Design People.

Non si distinguono infatti un’etichetta principale e una contrapposta retroetichetta, perché di fatto entrambe – etichetta e retroetichetta – si susseguono lungo la circolarità cilindrica della bottiglia, per dar forma in negativo alla figura femminile di Flora, che si staglia sul nero totale del vino rivelato dalla trasparenza del vetro.

Non solo, la etichetta e la retroetichetta, osservate singolarmente, con i loro frastagliati profili, rivelano un’estetica autonoma, quasi strappi della carta, con una loro informale poetica e una propria forza espressiva, che dà la vera sostanza di questa originale confezione. La bottiglia, insomma, è un tutt’uno senza soluzione di continuità tra etichetta-retroetichetta e vetro, che si modula con impressioni visive e sensazioni diverse a seconda della posizione da cui la si osserva.

L’immagine di donna, in Flora Italica, è un voluto riflesso del suo contenuto intrinseco: la Barbera, uva e vini già normalmente declinati al femminile, è per Manaresi femminile in tutte le sue connotazioni più alte: di carattere forte ma nel contempo suadente, con note morbide e rotonde, quasi flessuose, bilanciate da una floreale freschezza e una ‘piccante’ acidità . Viene affinata diversi mesi in botte di legno di rovere di Slavonia da 25 hl.

Per quanto riguarda gli appuntamenti primaverili-estivi in azienda, la cantina Manaresi, intitolata al pittore e incisore Paolo Manaresi (nonno della contitolare Donatella Agostoni), si muove fra i terreni che sono più nelle sue corde, fra arte, design e accoglienza enoturistica. L’azienda è aperta tutti i giorni alle visite, e sta diventando sempre più spesso una meta di wine tour di enoturisti da tutto il mondo, guidati direttamente dai proprietari Fabio e Donatella in lingua inglese.

INFORMAZIONI:  MANARESI, loc. Podere Bella Vista, via Bertoloni 14-16,

40069 Zola Predosa (BO), tel. 335 7070453, 335 8032189, 051 751491

http://www.manaresi.net – info@manaresi.net

 

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