Arriva a novembre sul mercato la Ribolla Riserva 2003 di Gravner. È una selezione ottenuta con le ultime uve raccolte nei due vigneti di Runk (Oslavia) da viti piantate nel 1915 e nel 1950 e viene proposta solo nella versione magnum, più adatta ai lunghi affinamenti. Entrambi i vigneti da cui proviene sono stati espiantati subito dopo la raccolta per lasciare spazio a nuove viti di ribolla. Una decisione maturata perché il terreno è ricco di ponca, un’argilla molto compatta. Questo rende difficile, se non impossibile, aggiungere viti nuove senza lavorare il terreno.
“Il 2003 è stata un’annata molto calda e con pochissima pioggia – ricorda Josko Gravner – giudicata da molti difficile e di dubbia qualità. Ora, a distanza di 14 anni, possiamo invece dire che è stata un’ottima annata, almeno da noi”.
La Ribolla 2003 è rimasta in anfora per più di 10 mesi e, per la prima volta tra i vini di Gravner, ha passato 6 anni in botte prima dell’imbottigliamento avvenuto nel 2010. Altri 7 anni di affinamento in bottiglia, numero caro a Gravner, e la Ribolla 2003 è pronta per il mercato.
“Anche il 2017 – prosegue Gravner – è stata un’annata particolare, con condizioni meteorologiche che non hanno giocato a nostro favore: troppe piogge fra la fine di settembre e l’inizio di ottobre hanno fatto marcire gli acini prima che arrivassero a maturazione”.
A distanza di vent’anni dalla prima piccola fermentazione in anfora che ha rivoluzionato il modo di fare e intendere il vino dell’azienda, Gravner quest’anno ha raccolto solo uve botritizzate e i pochi acini rimasti integri. Il raccolto – molto basso – sarà probabilmente, per la prima volta nella storia dell’azienda, solo di Ribolla dolce.
“Anche in questo caso – conclude Gravner – soltanto il tempo saprà dirci se abbiamo fatto la scelta giusta”.
La Ribolla 2003, solo in formato magnum, sarà in vendita al pubblico a circa 200 euro la bottiglia.
Photo Credits: M. Mocilnik