Contrariamente all’attuale tendenza di vendere le aziende vinicole ad investitori stranieri, c’è chi sceglie di puntare sui giovani e sul futuro. E’ il caso di Mauro Veglio di La Morra che annuncia la fusione della propria azienda con quella del nipote Alessandro Veglio. Una scelta fortemente voluta da Mauro e Daniela per portare una ventata d’aria fresca al gruppo di lavoro e garantire alla cantina Mauro Veglio un futuro “a conduzione famigliare”.
Alessandro, classe 1982, è il figlio del fratello di Mauro e conduce, ormai da diversi anni, la propria azienda agricola Alessandro Veglio. Era però arrivato per lui il momento di pensare a nuovi spazi e a nuovi investimenti, quando, parlando con Mauro e Daniela, è nata l’idea di fondere le due realtà.
Alessandro porta in dote 5 ettari, suddivisi tra i comuni di La Morra (MGA Gattera) e di Barolo (MGA Paiagallo) che andranno ad unirsi ai 14 dell’azienda Veglio.
“E’ stata una proposta inaspettata quella di Mauro e Daniela. – spiega Alessandro Veglio – Condividevo spesso idee e spunti sulla produzione con mio zio, ma non avrei mai pensato che un giorno mi avrebbero chiesto di portare avanti la loro azienda. Una proposta che mi riempie di orgoglio e che mi darà l’opportunità di confrontarmi con la vinificazione di nuovi cru.”
Inizia così un nuovo capitolo per l’azienda Mauro Veglio che sarà caratterizzato da un proficuo scambio generazionale nel nome di una continuità di pensiero e di azione.
“Più che di una fusione, mi piace parlare di ri-unione – racconta Mauro Veglio – Le vigne in origine appartenevano tutte a mio padre Angelo, quindi si tratta di un vero e proprio ritorno alle radici”.
“Siamo felici che Alessandro si unisca a noi – continua Daniela, moglie di Mauro – il suo arrivo darà un nuovo impulso alla nostra azienda. Mio nipote è un ragazzo in gamba, oltre che un bravo enologo, e sono orgogliosa di sapere che ci sarà lui in futuro alla guida della nostra azienda”.
Nulla cambierà a livello di conduzione dei vigneti e di filosofia produttiva. Mauro, Daniela e Alessandro condividono infatti lo stesso rispetto del territorio e della tipicità d’origine, frutto di un attento lavoro di selezione in vigna e di un’altrettanta cura in cantina. Il focus continuerà ad essere sui quattro grandi cru (o Menzioni Geografiche Aggiuntive) del Barolo: l’Arborina, il Gattera, il Rocche dell’Annunziata e il Castelletto. A cui si aggiungerà la MGA Paiagallo a partire dall’annata 2016.