Nel cuore della Romagna, la Cantina Bissoni di Bertinoro è declinata al femminile: al cancello Vilma, il pastore tedesco custode della tenuta, è la prima ad accogliere gli ospiti. Segue Raffaella Bissoni, tenace vitivinicoltrice, che ci racconta come il 2016 sia un anno chiave che verrà ricordato nella cantina.
Dalla sala degustazione la vista è mozzafiato: grandi vetrate guardano verso i vigneti e il mare Adriatrico. In questo posto speciale Raffaella spiega che il 2016 rimarrà negli annali: dopo anni di lavoro nel pieno rispetto della natura e dei suoi cicli vitali, è stata finalmente completata la conversione biologica. Dalla vendemmia 2016 sulle etichette dei vini potrà comparire il simbolo internazionale della foglia bianca su fondo verde che identifica tutti i prodotti biologici certificati.
“Nel 2012 ho preso una decisione” racconta Raffaella “ossia quella di iniziare un percorso che portasse il consumatore a capire a colpo d’occhio la mia filosofia, da sempre improntata sulla sostenibilità ambientale e sul rispetto per la natura che mi circonda rigogliosa. Se prima i miei metodi di lavoro tra i filari erano noti solo alle persone a cui spiegavo in prima persona come mi piace lavorare, ora grazie alla certificazione biologica tutti potranno sapere che non uso diserbanti, insetticidi e prodotti tossici per l’uomo e per l’ambiente”.
Non è raro, infatti, imbattersi in lepri o caprioli che corrono tra i filari e, in primavera, passeggiando tra i vigneti si rimane colpiti dalle varietà di fiori e piante selvatiche che crescono in mezzo alle viti. Un ecosistema che contribuisce a creare il terreno fertile in cui affondano le radici le viti.
Raffaella coltiva uve di solo Sangiovese e Albana per una scelta di valorizzazione del territorio. Quest’anno nella Guida Vini Buoni d’Italia del Touring Editore ha fatto incetta di premi: il massimo riconoscimento “Corona” è stato assegnato sia al Romagna Doc Sangiovese Riserva 2013 sia al Romagna Docg Albana Passito 2011. Mentre al Romagna Doc Sangiovese Superiore Girapoggio 2014 è stato riservato il premio “Golden Star”. La versione passito dell’Albana è stata protagonista anche del premio “oggi le Corone le decido io”, ossia rientra tra i vini più votati dalla giuria di appassionati, giornalisti e blogger durante le finali di Buttrio.
Ma la serie di soddisfazioni per Raffaella non si ferma qui: è notizia di questa settimana che è stata nominata “Cantina dell’Anno” nell’ambito del Premio Biennale Internazionale Rimini-Europa 2016-2017 che segnala artisti e intellettuali che si distinguono nel proprio campo di appartenenza. Raffaella rientra quindi a pieno titolo tra le “artiste del vino” e l’attestato di merito le è stato consegnato lunedì 24 ottobre 2016 presso il Gran Hotel di Rimini.
Ora però Raffaella Bissoni non si siede sugli allori, la vigna la aspetta: per la produzione del passito, i chicchi di Albana vanno selezionati uno a uno tra i migliori di ciascun grappolo. In questo periodo dell’anno qualcuno è già al giusto punto di maturazione, perciò Raffaella si avvia tra i filari per compiere il suo lavoro certosino di selezione. Probabilmente sentiremo parlare molto anche dell’Albana passito 2016, quando tra tre anni sarà pronta da gustare.