La Romagna enologica è ancora più unita. Infatti, con decreto del 13 settembre 2016 – in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale – è stato sancito da parte del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali che la gestione della DOC Colli di Rimini è affidata con funzioni Erga Omnes al Consorzio Vini di Romagna.
Sempre il MIPAAF ha rinnovato al Consorzio l’autorizzazione alla gestione Erga Omnes di tutte le denominazioni e indicazioni geografiche della Romagna enoica. Tale riconoscimento conferma la centralità del Consorzio Vini di Romagna in tutte le attività di promozione e di valorizzazione dei vini a Denominazione d’Origine – e dalla vendemmia 2015 anche per i vini IGT – di tutti i produttori romagnoli, non solo degli associati.
In chiave di novità, c’è anche da segnalare che il Consorzio ha aperto il percorso per giungere al riconoscimento della nuova Doc Centesimino di Oriolo, un interessante autoctono della prima zona collinare di Faenza (RA).
Il Consorzio Vini di Romagna, fondato nel 1962, è la realtà associativa che riunisce cantine, aziende vinicole e produttori di vino al fine di tutelare la produzione della Romagna. Oltre alla Doc Colli di Rimini, il Consorzio è responsabile della gestione di tutte le altre Denominazione d’Origine romagnole: Romagna Albana DOCG (primo vino bianco italiano riconosciuto a Denominazione di Origine Controllata e Garantita), Romagna Sangiovese DOC, Romagna Albana Spumante DOC, Romagna Trebbiano DOC, Romagna Pagadebit DOC, Romagna Cagnina DOC, Colli d’Imola DOC, Colli di Faenza DOC, Colli Romagna Centrale DOC; oltre alle Indicazioni Geografiche: Rubicone, Sillaro, Ravenna e Forlì IGT.
A oggi fanno parte del Consorzio: 116 produttori vinificatori, 7 cantine cooperative, 5 imbottigliatori, oltre 7.000 aziende viticole iscritte agli albi delle vigne DOC e DOCG.
«I dati che ci caratterizzano non possono che renderci lieti e ci forniscono ancor più slancio per spingere, assieme a tutti i produttori romagnoli, per l’affermazione della Romagna dei vini a livello nazionale e internazionale – dichiara Giordano Zinzani, Presidente del Consorzio Vini di Romagna – Occorre però aumentare l’apprezzamento al consumo del prodotto certificato Romagna. Va quindi studiato e compreso bene come muoversi sul fronte della qualità percepita, delle tipologie che centrino il target dei consumi e della comunicazione di un nostro messaggio distintivo».